Ghiacciai

Al Muse un racconto in quattro sezioni sull'interazione tra ghiacciai e uomo: natura, ricerca, avventura, e mito dell’ambiente glaciale

“Durante l’estate volevamo presentare qualcosa che potesse essere davvero a contrasto con la stagione, così abbiamo scelto il tema dei ghiacciai. Ci siamo imbattuti in una sorta di viaggio da fare in compagnia, la mostra nasce infatti da una collaborazione del Muse con Alberto Trenti, direttore di Meteo Trentino, mentre David Tombolato, del nostro FabLab, si è occupato della fase museografica e museotecnica della mostra”.

Spiega così Christian Casarotto, curatore della mostra, la genesi di Ghiacciai, il percorso espositivo visitabile fino al 23 marzo 2019 al Muse.

“Un racconto in quattro sezioni - prosegue Casarotto – natura, ricerca, avventura, e mito dell’ambiente glaciale. La frase che rappresenta un po’ il motto dell’iniziativa - Il ghiacciaio è l'immagine più compiuta della nostra vita. Ci rappresenta in ciò che abbiamo di eterno e di effimero, di permanente e di mutevole.(Juremir Machado da Silva) – istituisce un confronto tra ghiacciaio e uomo. Il ghiacciaio è la nostra immagine, ci rappresenta con estrema perfezione perché noi vorremmo essere eterni ma siamo anche effimeri.

Il percorso inizia con la natura, con una prospettiva che va dal mondo alle Alpi al Trentino alle Dolomiti, presentando le diverse morfologie dei ghiacciai e le tracce che stanno lasciando nel ritiro. Proseguiamo con l’avventura, con una sintesi degli itinerari glaciologici in Italia. Una parte è dedicata poi allo studio della biodiversità e al Nuovo catalogo glaciale del Trentino, l’ultimo è della Sat e risale agli anni Ottanta. Ci soffermiamo quindi sull’involuzione dei ghiacciai trentini e infine sui miti sin dall’antichità collegati a queste zone ostili all’uomo” - conclude.

Le coordinate scientifiche della mostra sono affrontate da Trenti che sottolinea "la frenesia del contemporaneo dove tutto si consuma troppo in fretta, precisando che l’obiettivo del progetto del Muse è di lasciare invece una testimonianza che possa durare anche decenni, perché rimanga un punto fisico anche per chi verrà dopo.

L’iniziativa si rivolge al cittadino normale, toccando temi storici e attuali che riguardano l’interazione tra ghiacciai e umano perché stanno succedendo cose rilevanti, ormai da trent’anni il ritmo con cui avviene lo scioglimento è incessante. Abbiamo compiuto dei rilievi con strumenti precisi, ci sono aree di ghiacciai a 2700 metri dove il ghiaccio si abbassa di quattro metri all’anno dei media - osserva -. La ciclicità dei fenomeni è una caratteristica della Natura, e sulla Terra si sono succedute diverse fasi glaciali. La differenza è che oggi la rapidità del recesso sta avvenendo con tempi allucinanti e ciò significa che c’è qualcosa nei nostri comportamenti che va cambiato. Il punto centrale sono le emissioni di gas nell’atmosfera ed è qui che si deve intervenire. Va ricordato che il ghiacciaio rappresenta la sorgente in quota di tanti ecosistemi.

Come dare in positivo un contributo per rallentare il ciclo? - si interroga il direttore di Meteo Trentino -. Bisogna cambiare le regole sociali che consentono la grande emissione di gas nell’atmosfera. Non si tratta di fare terrorismo ambientale ma un ragionamento di tipo etico: vivere bene ottimizzando lo spreco di risorse” - conclude.


18/07/2018