Bruno Detassis, una vita libera in montagna

Mostra temporanea per ricordare l'alpinista a dieci anni dalla scomparsa

Mostra

La mostra presenta la figura umana e le grandi imprese sportive di Bruno Detassis una delle figure più conosciute e carismatiche dell'alpinismo italiano. Sono esposte in mostra quaranta fotografie di Detassis e delle montagne da lui scalate, opera di Adriano Dalpez. Una serie di pannelli didattici racconta e approfondisce la lunga vita dell'alpinista trentino. In mostra anche molti oggetti a lui appartenuti e un video proiettato nello Spazio Alpino della Casa-SAT. L'esposizione è la mostra ufficiale del Trento Film Festival in occasione della 66esima edizione. Sono in corso accordi per riallestirla durante l'estate di quest'anno al Rifugio Brentei.

Bruno Detassis (Trento 1910-Madonna di Campiglio 2008)

Autore di oltre 200 vie nuove, guida, gestore per decenni del Rifugio Brentei, lega il suo nome soprattutto alle Dolomiti di Brenta. Nato da famiglia operaia, giovanissimo lavora come apprendista e frequenta le scuole serali. A 16 anni sale la via normale della Paganella da capocordata e a 18 anni scala per la prima volta il Campanil Basso. Sceglie di dedicarsi completamente alla montagna: nel 1935 supera gli esami di guida alpina e l'anno dopo quelli di maestro di sci. Diventa istruttore di alpinismo e maestro di sci. Nel 1943 Detassis, in servizio militare a Merano, viene fatto prigioniero dai tedeschi e deportato in Germania nel lager di Oerbke, dal quale lo liberano gli americani nell'aprile del 1945. Torna nel Brenta. Dopo un'esperienza al Rifugio 12 apostoli, nel 1949 gli viene affidato il rifugio Brentei: lo gestirà per decenni, con la moglie e poi con i figli, conquistandosi per la sua competenza e la sua sempre attenta presenza l'appellativo di Custode del Brenta. Detassis aprì sulle dolomiti oltre 200 vie, più di 70 delle quali nel gruppo di Brenta. Le principali per eleganza, difficoltà o per numero di ripetizioni sono: la Pala del Rifugio, spigolo nord-ovest, il Sass Maor, la Brenta Alta, il Crozzon di Brenta, la Cima Tosa. Nel 1956 con il fratello Catullo, Angelo Righini e Fortunato Donini, compì la traversata integrale delle Alpi con gli sci, mai effettuata in precedenza. Nel 1957-58 fu il capospedizione della prima spedizione trentina in Patagonia con Marino Stenico, Catullo Detassis, Cesare Maestri, Luciano Eccher, Cesarino Fava e Tito Lucchini.

Costi

Ingresso libero


organizzazione: Biblioteca della montagna - SAT - Trento