Lo Zoo del se...

La rassegna di opere che Paolo Dalponte si appresta a mostrare a Trento alla Galleria Fogolino dal titolo “Lo Zoo del se…” è, a dir poco, inconsueta. Poco meno di cinquanta bellissimi lavori curati con dovizia e perizia come è solito fare l’artista autore, fra l’altro, delle vignette del Trentino. Opere a matita, di dimensione ridotte, trattate successivamente con gesso colorato “quasi a suggerire le pagine di un misterioso testo scientifico scomparso e ritrovato”. La mostra che sarà presentata e commentata da Elisabetta Doniselli, docente di Storia dell’arte, rimarrà visitabile fino al 6 giugno.

I lavori di Paolo Dalponte sono, da sempre, connotati da un sense of humor spiccato e molto particolare; in questa mostra, questa caratteristica, emerge con ancora maggior levità e propone soluzioni fantasmagoriche profonde e divertenti. D’altronde Dalponte è da sempre convinto che “l’umorismo rimane una chiave fondamentale per la comunicazione”.

Nelle opere di Paolo Dalponte esposte a Trento troverete animali noti che presentano però “metamorfosi curiose, incroci, ibridi, a volte divertenti a volte spaventosi, goffi oppure eleganti”. Una zoologia nuova che forse, senza le opere di Dalponte, non saremmo mai riusciti a immaginare. “Lufante” o “Rubantide”, anche i nomi dei lavori “dalpontiani” rappresentano, coerentemente, possibili inedite evoluzioni del mondo animale. E, come spesso solo l’ironia sa fare, aprono a nuove prospettive, schiudono la porta dell’immaginazione umana da sempre colonna portante dell’evoluzione della specie.