Studiare la fauna selvatica nell’Antropocene

racconti di foto-trappolaggio dal mondo con un caso studio nei monti Altai della Mongolia

Incontri e convegni

Catturare le immagini più segrete e significative - quelle degli animali che si aggirano liberi nel loro ambiente naturale nelle ore notturne - è un'attività che offre numerosi spunti a ricercatori e appassionati di natura.

Quelli realizzati mediante la tecnica del fototrappolaggio sono scatti affascinanti che svelano la presenza e le abitudini degli animali che vengono ritratti, offrendo al contempo a chi li realizza una miriade di informazioni utili al loro studio.

Questa tecnica e il suo utilizzo nel mondo saranno al centro del prossimo appuntamento degli “Incontri al museo per parlare di fauna”, mercoledì 12 maggio alle 20.45, in diretta sul profilo Facebook del MUSE Museo delle Scienze di Trento. Relatori dell'incontro: Francesco Rovero (UniFi e Muse) che introdurrà lo stato dell’arte del foto-trappolaggio e Valentina Oberosler (MUSE) che presenterà uno specifico caso di studio focalizzato sul leopardo delle nevi in Mongolia.

 

 

Il fototrappolaggio è un metodo di studio della fauna selvatica che ha visto un enorme diffusione in tutto il mondo negli ultimi due decenni, con molte applicazioni in particolare in ecologia e conservazione dei mammiferi.

Nella parte introduttiva dell'incontro, Francesco Rovero presenterà una panoramica dell’utilizzo del fototrappolaggio a fini scientifici, a cominciare dagli aspetti tecnologici e informatici (con i relativi recenti avanzamenti), per arrivare a esempi di applicazioni in ecologia animale sia in Trentino che in altre aree del mondo, fino al contributo che questo metodo può offrire nell’attuale crisi globale della biodiversità.

A seguire, Valentina Oberosler presenterà il programma di studio che il MUSE conduce dal 2015 sui monti Altai della Mongolia - assieme all’Università di Firenze e ad altri enti - per migliorare le conoscenze sul leopardo delle nevi e altri mammiferi in un’area molto importante a livello globale per la conservazione di questo predatore.

Grazie a quattro spedizioni, svoltesi tra il 2015 e il 2019, il progetto finora ha permesso di accumulare una notevole mole di informazioni e di approfondire diversi aspetti ecologici e conservazionistici, fornendo un valido esempio applicativo delle potenzialità e dell’efficacia del metodo del fototrappolaggio.

 

 

Francesco Rovero dal 2019 è ricercatore e docente al Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze, e collaboratore del MUSE, sua precedente affiliazione dove ha coordinato la sezione di Biodiversità Tropicale. Ecologo e esperto di conservazione della biodiversità, si occupa da 20 anni di ecologia di mammiferi in varie parti del mondo, con un focus sulle foreste montane della Tanzania dove segue progetti di monitoraggio e tutela della biodiversità. Ha fatto del foto-trappolaggio il suo strumento prediletto di studio, contribuendo all’avanzamento degli utilizzi di questo metodo in ecologia animale.

 

Valentina Oberosler è assegnista di ricerca postdoc al MUSE, dove collabora dal 2015 a diversi progetti di ricerca. Il suo lavoro si focalizza sullo studio dell’ecologia di specie e comunità di mammiferi, sfr

Costi

partecipazione gratuita

Gli appuntamenti si terranno solo online e saranno trasmessi sulla pagina facebook  del museo