Io è un altro

Due performance d’arte contemporanea e un talk sul tema delle fobie, della relazione fra identità e inconscio e del rapporto fra psicoanalisi e scienza.

Incontri e convegni

Evento promosso dal MUSE in collaborazione con Programma di residenze d’artista Waiting Room Residency, Tiring House e Jonas Trento.

PERFORMANCE

Dalle 15 alle 18 - Nel giardino del MUSE e nel portico di Palazzo delle Albere

le artiste Maria Adele Del Vecchio e Daniela Cattivelli proporranno a passanti e curiosi nel giardino e nel portico di Palazzo delle Albere le performance “Indigo” e “Hans”.

Indigo di Maria Adele Del Vecchio

Nella sua pratica, Maria Adele Del Vecchio usa spesso lo specchio quale elemento simbolico; graffiandolo dalla parte posteriore, gli conferisce una nuova trasparenza, dando al pubblico la possibilità di vedere attraverso la superficie. Per “Io è un altro”, Del Vecchio realizzerà uno specchio graffiato in corrispondenza degli occhi, che lei stessa indosserà come una maschera mentre sosta nello spazio pubblico. Le persone che incontrerà, guardandola in volto, vedranno il loro riflesso e, contemporaneamente, incroceranno lo sguardo dell’artista. Indigo mette così l’accento sulla relazione fra chi guarda e chi è guardato, sia da una prospettiva artistica che si rifà alla relazione fra spettatore e opera (riflessione sugli illustri precedenti, uno su tutti il capolavoro Las Meninas dipinto nel 1656 da Diego Velázquez) sia a quella fra inconscio e “io” che caratterizza la cosiddetta “fase dello specchio” teorizzata da Jacques Lacan, il cui pensiero è alla base della pratica psicoanalitica di Jonas. “Io è un altro”, scriveva Rimbaud: affermazione che mette in discussione il concetto di identità personale e che apre all’indagine della sua formazione.

Hans di Daniela Cattivelli

Daniela Cattivelli proporrà Hans, un’installazione che affronta il tema delle fobie che condizionano il nostro esistere. Hans parte dall’azione per la quale nominare e scrivere le proprie paure corrisponde a esorcizzarle, in quanto l’atto dello scrivere sottintende un controllo e una distanza da esse. Nell’opera tale distanza sarà resa ancora più tangibile grazie all’uso di un avatar, un’intelligenza artificiale che in un video leggerà un elenco di fobie raccolte dall’artista. Nel corso della performance, inoltre, verrà chiesto al pubblico di contribuire condividendo in forma anonima la propria fobia, che sarà aggiunta all’elenco di Hans: in questo modo, chi scrive avrà la possibilità, nel futuro, di ascoltare e far ascoltare la propria fobia riletta, con voce anonima e metallica, da un personaggio virtuale e neutro, trasformando qualcosa di intimo e personale, talvolta impronunciabile, in un assoluto altro sé.

Alle 18, al termine delle due performance, artiste, curatrici e ricercatori di Jonas e MUSE inviteranno il pubblico a un dialogo su “Arte, Scienza e Psicoanalisi” in un contesto informale aperto a domande, storie e approfondimenti.

www.waitingroom.studio

TALK
Alle 18 - Nel giardino del MUSE
Al termine delle due performance, artiste, curatrici e ricercatori di Jonas e MUSE inviteranno il pubblico a un dialogo su "Arte, Scienza e Psicoanalisi" in un contesto informale aperto a domande, storie e approfondimenti.

Costi

Accesso libero e gratuito senza prenotazione.