L'invenzione del colpevole

Il 'caso' di Simonino da Trento, dalla propaganda alla storia

Mostra
[ Collezione privata]

Mostra dedicata al 'caso' di Simonino da Trento, un bambino presunta vittima di omicidio rituale ebraico, venerato per secoli come 'martire' innocente. La vicenda, risalente al XV secolo, si potrebbe oggi definire una clamorosa fake news del passato, nella quale si intrecciano sentimenti antiebraici, esigenze devozionali e ambizioni di politica ecclesiastica. L'esposizione intende richiamare l'attenzione del pubblico su una delle pagine più oscure dell'antisemitismo, per stimolare la riflessione sui meccanismi di ‘costruzione del nemico' e sul potere della propaganda.

Trento, 23 marzo 1475, giovedì santo. Simone, un bambino di circa due anni, scompare misteriosamente tra i vicoli dell'antica città alpina. Il giorno di Pasqua il suo corpo senza vita viene ritrovato nei pressi della casa di Samuele, uno dei maggiori esponenti della piccola comunità ebraica locale. Ritenuti responsabili del rapimento e dell’omicidio del bambino, gli ebrei sono subito incarcerati, processati e, sulla base di confessioni estorte con la tortura, condannati a morte. L’accusa si fondava sulla credenza, o leggenda, che gli ebrei compissero sacrifici rituali di fanciulli cristiani con lo scopo di reiterare la crocifissione di Gesù, servendosi del sangue della vittima per scopi magici e religiosi. Il piccolo Simone (detto il 'Simonino') viene subito considerato un martire e diventa oggetto di un culto intenso, che papa Sisto IV proibisce, inutilmente, sotto pena di scomunica.
La prudenza e i dubbi della Chiesa non riescono infatti ad opporsi ad una venerazione tributata per via di fatto e costruita utilizzando due potenti mezzi di comunicazione: le immagini e il nuovissimo strumento della stampa tipografica. Grazie alla macchina della propaganda, abilmente orchestrata dal principe vescovo di Trento Johannes Hinderbach, vero regista dell'intera operazione, il culto di Simonino si diffonde rapidamente, riuscendo a imporsi come prototipo di tutti i presunti omicidi rituali dei secoli a seguire.

Solo nel Novecento la rilettura critica delle fonti ha ristabilito la verità storica, dimostrando l’infondatezza delle accuse di omicidio rituale rivolte agli ebrei, maturate in un clima di radicati pregiudizi antigiudaici. Sulla base di questi studi la Chiesa, negli anni del Concilio Vaticano II, ha deciso di abrogare il culto del Simonino il 28 ottobre 1965. L'esposizione è stata ideata in omaggio a mons. Iginio Rogger (1919-2014), già direttore del Museo Diocesano Tridentino e coraggioso protagonista della storica revisione del culto di Simonino, di cui nel 2019 ricorre il centenario dalla nascita. A distanza di più di mezzo secolo dalla sua abolizione, la mostra intende fare il punto sul 'caso' di Simone da Trento e diffondere una più ampia conoscenza di questa delicata e attualissima vicenda tardo-medievale. L'augurio espresso da Mons. Lauro Tisi, Arcivescovo di Trento, è "che questa mostra possa divenire per tutti, a cominciare dalle comunità cristiane, un monito fortissimo a vigilare perché nessuno osi ammantare del nome di Dio ciò che invece ferisce inesorabilmente l’uomo e il credente".

La rassegna si inserisce in una ricca rete di collaborazioni con musei e istituzioni culturali di Trento, che hanno creduto nel progetto e concorso alla sua realizzazione: l'Università degli Studi di Trento (nello specifico la Facoltà di Giurisprudenza e il Dipartimento di Lettere e Filosofia), l'Archivio Diocesano Tridentino e la Fondazione Museo Storico del Trentino. Si segnala inoltre il concorso del Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali e del FAI - Fondo Ambiente Italiano.

a cura di Domenica Primerano

con Domizio Cattoi, Lorenza Liandru, Valentina Perini

e la collaborazione di Emanuele Curzel e Aldo Galli

 

in collaborazione con

Archivio Diocesano Tridentino

Fondazione Museo Storico del Trentino

Università degli Studi di Trento - Facoltà di Giurisprudenza e Dipartimento di Lettere e Filosofia

 

con il sostegno di 

Arcidiocesi di Trento

Provincia Autonoma di Trento 

Comune di Trento

Fondazione Caritro

Università degli Studi di Trento

 

con il concorso di

Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali

FAI - Fondo Ambiente Italiano

Costi

biglietti
7€ intero, 5€ ridotto

ingresso gratuito ogni prima domenica del mese, Trentino Guest Card, Museum Pass, abbonamento annuale Museo Diocesano Tridentino

Informazioni sulla prevendita

maggiori informazioni

visite guidate

Per singoli visitatori: a partire dal 12 gennaio 2020 ogni domenica alle ore 16.00 (ad esclusione della prima domenica del mese). Partecipazione libera, servizio di visita guidata compreso nel biglietto d'ingresso alla mostra. Per gruppi: su prenotazione telefonando ai Servizi educativi del museo allo 0461-234419 con almeno 10 giorni di anticipo.

percorsi per le scuole     

In occasione della mostra il museo propone agli alunni delle scuole secondarie uno speciale percorso di visita all'esposizione. I percorsi per le scuole si prenotano contattando i Servizi educativi del museo allo 0461-234419.