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Martedì 25 aprile, ore 15:00

- Papà, - ha detto, - quando hai incontrato la mamma, come hai fatto a sapere che era la mamma?
- L'ho capito dopo circa dieci minuti.
- E da cosa?
- Quando ci siamo incontrati la prima volta, si è sollevata i capelli dietro la nuca, sopra la testa, e si è fatta uno chignon senza neanche un elastico, solo annodandoli.
- E allora?
- E allora lí ho capito che lei aveva disperatamente bisogno di un elastico. E io dei suoi capelli.
Il respiro di tua figlia che ti dorme addosso sbavandoti la felpa. Le notti passate a lavorare e quelle a vegliare le bambine. Le domande difficili che ti costringono a cercare le parole. Le trecce venute male, le scarpe da allacciare, il solletico, i «lecconi», i baci a tutte le ore. Sono questi gli istanti di irripetibile normalità che Matteo Bussola cattura con felicità ed esattezza. Perché a volte, proprio guardando ciò che sembra scontato, troviamo inaspettatamente il senso di ogni cosa. Padre di tre figlie piccole, Matteo sa restituirne lo sguardo stupito, lo stesso con cui, da quando sono nate, anche lui prova a osservare il mondo. Dialoghi strampalati, buffe scene domestiche, riflessioni sottovoce che dopo la lettura continuano a risuonare in testa. Nell'«abitudine di restare» si scopre una libertà inattesa, nei gesti della vita di ogni giorno si scopre quanto poetica possa essere la paternità.

Matteo Bussola è un papà e un disegnatore di fumetti che, per gli strani casi della vita, si è ritrovato a diventare prima una delle personalità più seguite sui social network, poi scrittore per Einaudi di Notti in bianco, baci a colazione, libro che raccoglie le sue deliziose riflessioni su cosa significhi avere un figlio in tempi dominati dall’individualismo. Nelle sue pagine si trovano molte domande, qualche risposta, tanti sorrisi, un’infinità di carezze e soprattutto la consapevolezza di avere un ruolo: ai propri figli la bellezza va trasmessa giorno dopo giorno.

redazione
parte di: Biblioè 2017

20/04/2017