Vantaggi e svantaggi

Gli adempimenti e le agevolazioni connessi al possesso di un bene immobile tutelato

Detenere, a qualsiasi titolo, un bene culturale rappresenta al tempo stesso un’opportunità e un impegno.
Quando il bene in questione è un immobile, è particolarmente importante conoscere quelle procedure che consentono di conciliare le istanze della tutela con le necessità di uso o abitazione.

Di seguito si ricapitolano i principali adempimenti e le agevolazioni a cui i proprietari devono fare riferimento nel loro ruolo di “custodi” del bene. Per informazioni più dettagliate sull’attivazione delle singole pratiche si rimanda alla pagina dedicata Procedimenti e modulistica.

   

PRO...   ...E CONTRO

Sgravi fiscali

Il vincolo di tutela culturale su un immobile comporta la possibilità per il proprietario di disporre di alcune agevolazioni fiscali.
In fase di dichiarazione dei redditi è prevista una modalità agevolata di determinazione del reddito dell’immobile, che, a seconda dell’uso che ne fa il proprietario, può prescindere la rendita catastale e l’eventuale percezione di un canone di locazione. Nel caso in cui l’immobile sia sede di un servizio aperto al pubblico (una biblioteca, un archivio, un museo, eccetera) il proprietario può godere di un’esenzione fiscale totale.
Le spese sostenute dal proprietario in termini di manutenzione, conservazione e restauro di un bene tutelato possono anch’esse essere dedotte dal reddito.
Nell’ambito di un’eventuale compravendita del bene, l'imposta di registro è ridotta fino al 50%. Sempre nell’ambito dei passaggi di proprietà, sono invece soppresse la tassa di successione e l’imposta sulle donazioni nei confronti del coniuge, dei discendenti in linea retta e dei parenti entro il quarto grado.
Agevolazioni fiscali sono previste anche in relazione all’imposta comunale sugli immobili.

 

Autorizzazioni

Ogni intervento o azione che può alterare lo stato del bene vincolato necessita della preventiva autorizzazione della Soprintendenza. Rientrano in questa casistica i restauri, le demolizioni, le ricostruzioni, l’affissione di cartellonistica o insegne, nonché i distacchi di quei manufatti che l’art. 11 del D.Lgs 42/2004 indica come soggetti a specifiche disposizioni, ossia affreschi, stemmi, graffiti, lapidi, iscrizioni, tabernacoli ed altri elementi decorativi di edifici, esposti o non alla pubblica vista. Alcune categorie di beni sono soggette a tale disposizione anche senza un vincolo espresso; se ne riporta l’elenco in questo approfondimento.
Anche la concessione in uso di un bene di proprietà di un ente pubblico territoriale richiede un’autorizzazione da parte della Soprintendenza.

Contributi

La Provincia ha facoltà di provvedere direttamente o di concedere contributi per l’esecuzione di interventi finalizzati ad assicurare la conservazione dei beni culturali. Tra questi, rientrano il restauro, la manutenzione straordinaria, l’attività di ricerca e recupero, nonché l'installazione e il mantenimento in efficienza di impianti tecnologici di salvaguardia e prevenzione. Tale sostegno può essere esteso anche a iniziative intese alla fruizione e valorizzazione dei beni.
La Giunta provinciale stabilisce periodicamente con propria deliberazione i termini entro i quali possono essere presentate alla Soprintendenza le domande di contributo; in tale atto sono indicati anche i criteri che verranno adottati per la valutazione delle stesse e i soggetti beneficiari.
Ne consegue una graduatoria in cui sono segnalati gli interventi finanziabili; i richiedenti selezionati devono presentare alla Soprintendenza entro il termine stabilito un progetto dei lavori redatto a livello definitivo o esecutivo. I contributi vengono poi liquidati tramite un acconto versato in concomitanza all’inizio dei lavori e successivi stati di avanzamento, a cui segue dal saldo finale.

 

Denuncie di trasferimento di proprietà

In caso di trasferimento della proprietà di un immobile tutelato (alienazione, compravendita o eredità) o della cessione a terzi di diritti reali su di esso, sussite l’obbligo di denunciare tale atto alla Soprintendenza.
Se l’alienazione avviene a titolo oneroso, l’ente pubblico può scegliere di esercitare il diritto di prelazione e acquistare l’immobile ai fini di garantirne una maggior tutela, per il medesimo importo indicato nell’atto.
Nel caso il proprietario del bene tutelato sia un soggetto pubblico, ecclesiastico o una persona giuridica privata senza fini di lucro, l’alienazione dell’immobile, anche a titolo gratuito, necessita della preventiva autorizzazione della Soprintendenza.

Consulenza

Nel caso di interventi edilizi condotti su immobili tutelati, i funzionari e i restauratori della Soprintendenza sono a disposizione di proprietari e progettisti per un confronto sulle soluzioni e sulle metodologie da impiegare al fine di rispettare il significato storico e artistico del bene, che si manifesta attraverso la materialità dei suoi componenti e delle sue forme.

 

Apertura al pubblico

Se il proprietario di un bene culturale usufruisce di un contributo finanziario (sia esso totale o parziale) per eseguire interventi conservativi sull’immobile, è tenuto a renderlo accessibile al pubblico secondo modalità fissate, caso per caso, da apposita convenzione stipulata con la Soprintendenza.


29/03/2017