(1) M. BONAZZA, “La misura dei beni. Il catasto teresiano trentino-tirolese tra sette e ottocento”, Trento 2004, pp. 30-54. Si veda anche “Il Landlibell del 1511 negli archivi trentini”, a cura di F. CAGOL, S. GROFF, M. STENICO, Trento 2011, pp. 110-120.
(2) Cfr. M. BONAZZA, cit., pp. 43-55; M. CARBOGNIN, "La formazione del nuovo catasto trentino del XVIII secolo", in "Studi trentini di scienze storiche", LII, 1973, p. 70; "Cronologica sistematica compilazione di tutto ciò che concerne le steore, e la perequazione del Tirolo nell'anno 1793", Innsbruck 1793, parte II, p. 199. La "Cronologica sistematica compilazione..." viene pubblicata quale raccolta delle norme e delle prescrizioni tecniche relative al nuovo sistema catastale, guida ufficiale “per uso e contegno delle Istanze e degli Impiegati, che trovansi incombenzati de’ pubblici affari steorali”
(3) Cfr. F. V. BARBACOVI, “Memorie storiche della città e del territorio di Trento”, Trento 1824, parte II, pp. 189-193; M. BONAZZA, cit., pp. 56-68; M. CARBOGNIN, cit., pp. 74-89.
(4) Riportata in “Cronologica sistematica compilazione...”, Innsbruck 1793, parte II, p. 49.
(5) M. BONAZZA, cit., pp. 68-73.
(6) Pubblicate in “Cronologica sistematica compilazione...”, Innsbruck 1793, parte II, pp. 106-113.
(7) M. BONAZZA, cit., p. 73.
(8) C. VOLIE, “Esposizione dello stato attuale del censimento del Tirolo: secondo le relative patenti sovrane ed altre ordinanze, e secondo la Cronologica sistematica compilazione ecc. del 1793: con esempi e schiarimenti”, Innsbruck 1828, pp. 28-29, 76, 111-121. La "Esposizione dello stato attuale del censimento..." intende “presentare in complesso le massime e prescrizioni nelle quali è fondato l’attuale sistema di censimento” a “coloro che debbono occuparsi negli affari del censimento”. L’opera si rapporta esplicitamente con la "Cronologica sistematica compilazione..." del 1793, aggiornandone i contenuti al nuovo quadro normativo e istituzionale, ormai assestato dopo i rivolgimenti napoleonici e la Restaurazione.
(9) M. BONAZZA, cit., pp. 73-75.
(10) N. ZINI, Imposte dirette e catasto nel Tirolo di lingua italiana: cenni di storia istituzionale (1814-1923), in “Studi Trentini. Storia”, 93 (2014), p. 169.
(11) Pubblicata in “Norma generale per tutte le locali commessioni steorali del Tirolo e delli due distretti principeschi di Trento e Bressanone per tenere in istato di continua evidenza tutti li catastri di steora rusticale. Tirolo”, Trento 1805.
(12) C.VOLIE, cit., p. 13.
(13) Decreto 28 settembre 1811, n. 233, "Decreto risguardante lo stabilimento delle cancellerie del censo", pubblicato in Bollettino delle leggi del Regno d'Italia. Parte II. Dal 1° luglio al 31 dicembre 1811, Milano 1811.
(14) M. BONAZZA, cit., p. 96.
(15) C. VOLIE, cit., p. 13. E' infatti attestata la produzione, da parte delle cancellerie del censo italiche, anche di registri finalizzati al mantenimento dell'evidenza catastale del teresiano: libri dei trasporti, “spogli catastali”, elenchi delle petizioni per trasporti catastali.
(16) M. BONAZZA, cit., pp. 97-98, e N. ZINI, cit., pp. 179-180.
(17) M. BONAZZA, "La gestione dei catasti a Trento tra Antico regime e Restaurazione: Gaspare Crivelli da conservatore degli estimi pubblici a cancelliere del censo", in "Studi trentini di scienze storiche", anno LXXX, sezione I-3-S, Trento 2001, p. 82. Il periodo compreso tra le prime occupazioni francesi ed il 1824 risulta particolarmente critico per la gestione del catasto. Nel 1819 il cancelliere del censo di Trento, Gaspare Crivelli, descrive lo stato di confusione in cui si trovano i registri catastali del Tirolo meridionale. Per quanto riguarda il territorio di sua competenza, Crivelli denuncia la mancanza dei libri dei trasporti per i comuni di Segonzano, Sevignano, Albiano, Fornace, Piné, Civezzano, Meano, Povo; per molti di questi comuni, inoltre, i catasti riportano soltanto i valori di stima, e non i valori imponibili necessari per determinare l'imposizione fiscale; i catasti di Civezzano, poi, oltre che "mal piantati", risultano anche logorati dall'uso e non più adoperabili; cfr. M. BONAZZA, cit., pp. 82 e 88-89.
(18) Ma ancora nel 1826 si ravvisa la non completa registrazione dei nuovi beni da sottoporre all'imposta: si veda la Circolare governiale 6 ottobre 1826, n. 18026-2108, "Si eccita chiunque a portare giusta il prescritto della polizza (Fassione) steurale i novali non per anche assoggettati alla Steura prediale", pubblicata in B. L. P. 1826, n. 133.
(19) C. VOLIE, cit., p. 13
(20) Notificazione del Luogotenente del Tirolo e Vorarlberg del 24 gennaio 1850, "relativamente al giorno in cui entrano in attività i nuovi Uffici del censo", pubblicata in B. L. P. 1850, n. 2.
(21) Sovrana patente 23 dicembre 1817, "Patente relativa alla rettificazione della Steura fondiaria", pubblicata in B. L. P. 1817, n. 98.
(22) M. BONAZZA, "La misura dei beni. Il catasto teresiano trentino-tirolese tra sette e ottocento", Trento 2004, pp. 99-102.
(23) L'aggiornamento dei libri di trasporto entrati in vigore dopo il 1857 continua solitamente fino al 1880-1881, in un caso fino al 1882, cfr. ACatTn, Libro dei trasporti del Comune di Tavon, n. 419. La registrazione di novali è attestata, in un caso, fino al 1883, cfr. ACatTn, "Catasto de' novali del comune di Castelnuovo non registrati nell'estimo 1784. Giurisdizione di Telvana", n. 46.
(24) M. BONAZZA, cit., p. 98.
(25) Come invece, ad esempio, il coevo catasto teresiano attivato per lo Stato di Milano (cfr L. MANNORI, "I catasti italiani del Settecento: uno spaccato istituzionale", in "Le carte e la storia", n. 2, 2010, pp. 9-12) e la maggior parte dei sistemi catstali ottocenteschi.
(26) M. BONAZZA, cit. p. 24.
(27) M. BONAZZA, cit., p. 83.
(28) Cfr."Cronologica sistematica compilazione...", Innsbruck 1793, parte I, pp. 16, C. VOLIE, cit., p. 53, ed anche M. BONAZZA, cit., pp. 68-69.
(29) Istruzione "per tutti i Giudici del Tirolo sul metodo di tassare tutte le realità in riga alla Sovrana patente in ciò emanata lì 26 marzo 1777", riportata in "Cronologica sistematica compilazione...", Innsbruck 1793, parte II, p. 55.
(30) Il Direttore della Computisteria degli stati provinciali di Innsbruck così elenca, nel 1828, gli “oggetti steorabili” per quanto riguarda la “steora rusticale”, suddivisi tra “fondi, fabbriche (case), arti e mestieri e diritti reali”. Per quanto riguarda i fondi, sono elencati tenute o masi, giardini, orti, campi e “chiusure”, frutteti, prati, vigneti, peschiere, laghi e stagni, boschi comunali e privati, macchie o “ischie”, paludi e “alpi”. Per quanto riguarda le “fabbriche”, gli edifici, l'elenco ricalca quello della norma del 1777. Per quanto riguarda le “arti e mestieri e diritti reali”, sono comprese attività imprenditoriali connesse con un bene immobile, quali fabbriche di birra, osterie, concerie, segherie, mulini, filatoi, fucine, torchi per olio, bagni pubblici e simili, ed altri diritti connessi con un bene immobile, quali i “diritti di traffico” o diritti di passaggio, ma anche “diritto di locanda, di fabbricar birra”, di segheria o di fucina, diritti di caccia e pesca; C. VOLIE, cit., pp. 2-3, 19, 79-80.
(31) C. VOLIE, cit., p. 3.
(32) C. VOLIE, cit., pp. 2 e 5.
(33) C. VOLIE, cit., p. 76.
(34) Cfr. C. VOLIE, cit., pp. 9-10, 80-89, 195-203, e Circolare governiale 13 aprile 1821, n. 4341-649, la quale rimanda, per il calcolo della "detrazione generale" e quindi del capitale steorale, al computo riportante l'articolazione dei valori imponibili facenti capo alle singole giurisdizioni tirolesi riportato sulla "Cronologica sistematica compilazione..." (parte II, pp. 157-197), aggiornato alla fine del 1792. Per quanto riguarda il territorio dei due principati vescovili di Trento e Bressanone non sono riportati i dati necessari per la determinazione della "detrazione generale".
(35) C. VOLIE, cit., pp. 111-120.
(36) C. VOLIE, cit., p. 121.
(37) Cfr. M. BONAZZA, "Fisco e finanza: comunità, principato vescovile, sistema territoriale", in M. BELLABARBA, G. OLMI (a cura di), "Storia del Trentino", vol. IV, Bologna 2002, p. 359, nota 36, e M. BONAZZA, "La misura dei beni. Il catasto teresiano trentino-tirolese tra sette e ottocento", Trento 2004, pp. 33 e 44.
(38) Circolare del Governo 26 ottobre 1819, n. 20491- 2453, "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg", pubblicata in B. L. P. 1819, n. 168.
(39) La norma, in vigore fino alla metà del secolo, definisce anche il diritto di appartenenza ad un comune e le modalità di ammissione al "nesso comunale" come strettamente connesse con il possesso di beni soggetti ad imposta fondiaria: "Sono da considerarsi come membri di una Comune tutti quelli che possedono nel distretto della medesima sia in proprietà, ossia in forza di locazione fondi soggetti a steora, case, livelli e simili, ovvero esercitano nella Comune un'arte o mestiere od un ramo d'industria. La circostanza, che i membri comunali abitino, o non abitino nella Comune, non stabilisce alcuna differenza, ma il solo abitare in una Comune non porta seco la qualità di membro della medesima".
(40) Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, pubblicata in B. L. I. 1849, n. 170.
(41) Dispaccio della Commissione provinciale organizzatrice del 24 novembre 1854, "col quale viene pubblicato il prospetto de' comuni locali assegnati secondo l'organizzazione politica e giudiziaria della Contea principesca del Tirolo e del Vorarlberg a ciascun Distretto", pubblicato in B. L. P. 1854, n. 22.
(42) Cfr. J. HASSLWANTER, "Cenni ulteriori del Dottor Hasslwanter sulle sovrane patenti 11 aprile 1851 relative all'esonero del suolo nel Tirolo e Vorarlberg", Innsbruck 1851, e "Esposizione sommaria dei fondi provinciali, e degli affari relativi", Innsbruck 1862, pp. 79-81.
(43) Patente imperiale del 7 settembre 1848, "Abolizione del nesso di sudditela, e d'ogni peso fondiario", pubblicata in B. L. P. 1848, n. 99.
(44) Patente imperiale del 4 marzo 1849, "wodurch die Durchführung der Aufhebung des Unterhans-Verbandes und der Entlastung des Grund und Bodens angeordnet wird", pubblicata in B. L. I. 1849, n. 152.
(45) Con Ordinanza del Ministero dell'interno del 17 agosto1849 vengono istituite nella provincia del Tirolo e Vorarlberg una commissione provinciale, quattro commissioni circolari (una delle quali a Trento, per il Tirolo italiano), e, per ogni circondario dei giudizi distrettuali, una commissione distrettuale, cfr. "Esposizione sommaria dei fondi provinciali, e degli affari relativi", Innsbruck 1862, pp. 80-81. Con Dispaccio del Ministero dell'interno del 14 febbraio 1850 (pubblicato in B. L. P. 1850, n. 31) viene affidata ai capi dei giudizi distrettuali la direzione degli affari attinenti al processo di svincolamento della gleba, e vengono affidati agli uffici delle imposte gli affari di contabilità attinenti al processo di svincolamento della gleba, già assegnati in precedenza alle commissioni distrettuali. Con Ordinanza del Presidio della Luogotenenza del Tirolo e Vorarlberg del 6 marzo 1860, "colla quale i lavori relativi all'affrancazione ed al regolamento degli oneri fondiari vengono demandati alle i. r. Preture quali commissioni locali", pubblicata in B. L. P. 1860, n. 11, le preture vengono nominate quali commissioni locali dei lavori relativi all'esonero del suolo, mentre la Luogotenenza funge da Commissione provinciale.
(46) C. VOLIE, cit., pp. 153 e 158.
(47) M. BONAZZA, cit., p. 43.
(48) C. VOLIE, cit., p. 15.
(49) Riportata in "Cronologica sistematica compilazione...", Innsbruck 1793, parte II, pp. 37-43.
(50) Sovrana patente 6 agosto 1774 e C. VOLIE, cit., pp. 16, 21-26, 191.
(51) C. VOLIE, cit., p. 18.
(52) Cfr. A. CASETTI, "Storia di Lavis. Giurisdizione di Königsberg-Montereale", Trento, 1981, p. XV; R. STENICO, "Lisignago nella storia", Trento 1991, pp. 414-417; "Tavole di ragguaglio fra le misure, e pesi di Vienna e le misure, e pesi antichi del Circolo di Trento nonché fra il piede monetario di Vienna, e quello del Tirolo, e d'Impero", Trento 1817, p. 13.
(53) Per l'analisi di alcuni processi di formazione dei novali, anche dal punto di vista normativo, cfr. M. NEQUIRITO, "La montagna condivisa. L'utilizzo collettivo dei boschi e pascoli in Trentino dalle riforme settecentesche al primo Novecento", Milano 2010, pp. 29-53 e 116; cfr. anche A. GORFER, "L'uomo e la foresta; per una storia dei paesaggi forestali-agrari della regione tridentina", Calliano 1988, pp. 132-138, e M. STENICO, M. WELBER, "Mezzolombardo nel Campo Rotaliano: contributi e documenti per la storia antica del teroldego", Rovereto 2004, pp. 197-199.
(54) Editto del Commissario in capo del Tirolo De Roschmann del 1° marzo 1814 emanato per la "provvisoria organizzazione delle Autorità politiche e lo stabilimento delle massime fondamentali per l'attuale amministrazione del Tirolo italiano ed Illirico", pubblicato in B. L. P. 1814, n. 2.
(55) Circolare governiale 18 febbraio 1820, n. 3508-759, "Steura degl'incolti ridotti a cultura", pubblicata in B. L. P. 1820, n. 26.
(56) La circolare del 1826 riporta anche una descrizione analitica della categoria dei novali: "fondi e siti comunali incolti", ceduti a titolo di concessione, vendita o spartizione per essere ridotti a coltura; terreni incolti che non sono passati di proprietà, ma soltanto negli ultimi tempi sono stati posti a coltivazione ("cioè convertiti in un campo, in un prato, in un vigneto o simile onde essere ridotti a frutto"); terreni che furono assegnati a qualcuno come incolti (denominati come pascoli, macchia, palude o simili) ed ora siano stati ridotti a coltura ed abbiano quindi acquisito un valore imponibile molto superiore a quello originario; tutti gli edifici di nuova costruzione e gli edifici che siano passati da una condizione di esenzione dalla steora (in quanto adibiti a caserme, conventi, ospedali e simili) ad una nuova destinazione d'uso non più esente; i "rami d'industria reale" (attività imprenditoriali connesse con un bene immobile, quali fabbriche di birra, osterie, concerie, segherie, mulini, filatoi, fucine, torchi per olio, bagni pubblici e simili, cfr. C. VOLIE, cit., pp. 79-80) non compresi nell'antecedente coscrizione steorale. I novali devono essere sottoposti a steora entro un decennio dalla messa a coltura, per quanto riguarda i terreni, o dalla costruzione, per quanto riguarda gli edifici.
(57) C. VOLIE, cit., pp. 163-172.
(58) Cfr.: C. VOLIE, cit., p. 2; G. HÄMMERLE, "Manuale del codice civile universale austriaco...", Innsbruck 1872, art. 354, p. 303 e artt. 357-360, pp. 310-313; W. BRAUNEDER, "Dal Codice civile (ABGB) alla Gewerbeordnung: mutamenti strutturali della proprietà e dell'impresa", in P. SCHIERA (a cura di), "La dinamica statale austriaca nel XVIII e XIX secolo", Bologna 1981, pp. 248-249 e 254; N. ZINI, cit., pp. 148-149.
(59) Sui registri catastali quando un bene è esente da prestazioni dominicali compare solitamente, nella finca dedicata alle prestazioni, la dicitura "libero e franco". La distinzione tra "proprietario diretto" e "proprietario utile" viene progressivamente meno man mano che, nella seconda metà del XIX secolo, si perfeziona il processo dell'"esonero del suolo", processo volto all'abolizione di ogni "peso fondiario".
(60) Oppure in generale i soggetti sottoposti all'imposta fondiaria, in riferimento a tipologie documentarie per le quali non sussiste più la distinzione in steora nobile e rusticale, come nel caso del catasto stabile.
(61) G. MASCHKA, "Dizionario tedesco-italiano e italiano-tedesco", Milano 1877, p. 487.
(62) Durante il Regno italico la steora viene sostituita, per un breve lasso di tempo, dall' imposta prediale, M. BONAZZA, cit., p. 85. Anche dopo la Restaurazione alcuni testi normativi (nella traduzione ufficiale in lingua italana) mantengono la definizione di imposta prediale, ad indicare però la steora tirolese. Già dal 1828 si comincia ad utilizzare la denominazione di imposta fondiaria, anziché quella di steora o di imposta prediale (cfr. C. VOLIE, cit., pp. 1-2), ma ancora nel 1850 l'imposta fondiaria è definita in diversi testi normativi come imposta prediale. Il termine steora, seguito da opportune specificazioni, è utilizzato nel XIX secolo anche per indicare altre imposte dirette oltre a quella fondiaria: la steora d'industria, la steora casatico, la steora personale, la steora delle classi. A partire dal 1848 si comincia ad utilizzare nei testi normativi anche la definizione collettiva di imposte dirette, o imposizioni dirette.
(63) C. VOLIE, cit., p. 2.
(64) Sovrana Patente 20 ottobre 1848, riportata nel Decreto governativo 22 novembre 1848, n. 25402 imposte, "Emissione ed esazione delle imposte ed altri contributi diretti ed indiretti per l'anno camerale 1849", pubblicato in B. L. P. 1848, n. 130: "Il carico della complessiva imposta prediale della provincia dovrà effettuarsi in modo uniforme, poiché furono tolte tutte le differenze fra fondi dominicali e rusticali, la qual cosa si otterrà nel Tirolo e Vorarlberg quando dal valore catastale dello stabile non vi si porti più in deduzione il capitale dominicale".
(65) Cfr. Sovrana patente del 26 marzo 1777, cit.. Per quanto riguarda le "arti e mestieri e diritti reali", Volie le definisce come attività imprenditoriali e relativi diritti di esercizio connessi con un bene immobile (i diritti sono soggetti all'imposta sia se connessi in modo inscindibile al bene immobile, sia se vendibili a parte rispetto all'immobile). Vedi anche W. BRAUNEDER, cit., pp. 256-258. Già l'ordinanza imperiale del 6 agosto 1774 relativa alla presentazione delle fassioni (riportata in "Cronologica sistematica compilazione...", parte II, pp. 36-43) poneva tra gli elementi da rilevare i "diritti reali" annessi ad un edificio, "cioè di Osteria, Birraja, Fuccina, Sega, Molino e di qualsisia altra denominazione".
(66) M. BONAZZA, cit., p. 68.
(67) C. VOLIE, cit., p. 91.
(68) Cfr. "Cronologica sistematica compilazione...", Innsbruck 1793, parte II, pp. 55-58, e C. VOLIE, cit., pp. 28, 36 e 39.
(69) Cfr. A. CASETTI, Storia di Lavis. Giurisdizione di Königsberg-Montereale, Trento, 1981, pp. XIV-XV; C. GRANDI, A. LEONARDI, I. PASTORI BASSETTO, "Popolazione, assistenza e struttura agraria nell'Ottocento trentino", Trento 1978, p. 10; "Tavole di ragguaglio fra le misure, e pesi di Vienna e le misure, e pesi antichi del Circolo di Trento nonché fra il piede monetario di Vienna, e quello del Tirolo, e d'Impero", Trento 1817, pp. 18-20.
(70) C. VOLIE, cit., pp. 11-12, 78-79. Per quanto riguarda l'attività della Commissione perequatoria, cfr. anche “Cronologica sistematica compilazione...”, cit., parte II, pp. 10-11 e 27.
(71) Cfr. M. MERIGGI, “Assolutismo asburgico e resistenze locali. Il principato vescovile di Trento dal 1776 alla secolarizzazione”, in M. BELLABARBA, G. OLMI ( a cura di) “Storia del Trentino, volume IV, L'età moderna”, Bologna 2002, pp. 127-134; M. CARBOGNIN, “La formazione del nuovo catasto trentino del XVIII secolo”, in “Studi trentini di scienze storiche”, anno LII, 1973, pp. 95-105; M. R. DI SIMONE, "Legislazione e riforme nel Trentino del Settecento. Francesco Vigilio Barbacovi tra assolutismo e illuminismo", Bologna 1992, pp. 215-216.
(72) F. V. BARBACOVI, “Memorie storiche della città e del territorio di Trento”, Trento 1824, parte II, p. 19.
(73) La commissione vescovile è il soggetto produttore dei protocolli di perequazione conservati nel superfondo. Alle sedute della commissione partecipano i rappresentanti delle comunità coinvolte nella perequazione.
(74) C. VOLIE, cit., pp. 11-12, 57.
(75) C. VOLIE, cit., pp. 11-13.
(76) Cfr. ACatTn, "Protocollo rettificatorio della Giurisdizione assessoriale, e Rabbi, di Cles", n. 303, 1788-1792.
(77) C. VOLIE, cit., pp. 11-13, 53, 78-79. Per quanto riguarda in particolare il Compromissariato steorale cfr. anche M. BELLABARBA, M. BONAZZA, K. OCCHI (a cura di), “Ceti tirolesi e territorio trentino: materiali dagli archivi di Innsbruck e di Trento, 1413-1790”, Bologna 2006, p. 84, e M. BONAZZA, “Il fisco in una statualità divisa: impero, principi e ceti in area trentino-tirolese nella prima età moderna”, Bologna 2001, pp. 125-144.
(78) “Cronologica sistematica compilazione...”, parte I, p. 11.
(79) C. VOLIE, cit., pp. 53-182.
(80) “Cronologica sistematica compilazione...”, parte I, pp. 67-69.
(81) Cfr. M. BONAZZA, “La misura dei beni. Il catasto teresiano trentino-tirolese tra sette e ottocento”, Trento 2004, pp. 45-46 e 76, e “Cronologica sistematica compilazione...”, parte I, pp. 53-61.
(82) Per quanto riguarda le diverse tipologie di denominazioni che caratterizzano storicamente i giudizi nei quali è articolato il territorio del Tirolo meridionale (giurisdizione o giudizio/Gericht, contea/Graftschaft, pretura, giurisdizioni castellane o torri franche/Burgfrieden), cfr. F. DÖRRER, “Suddivisione amministrativa nel 1766”, in DIPARTIMENTO DI GEOGRAFIA REGIONALE, ISTITUTO DI GEOGRAFIA DELL'UNIVERSITA' DI INNSBRUCK, a cura del, “Il Trentino nelle carte storiche del Tirol-Atlas”, Trento 2001, e H. VON VOLTELINI, “Le circoscrizioni giudiziarie del Trentino fino al 1803”, a cura di E. CURZEL, Trento 1999, pp. 25-26.
(83) Cfr. H. VON VOLTELINI, cit., pp. 19-28, e F. DÖRRER, cit. Sulla dinamica storica che interessa le giurisdizioni del Tirolo meridionale fra medio evo ed antico regime cfr. anche: A. CASETTI, "Guida storico-archivistica del Trentino", Trento 1961, pp. 813-815 e 1006; I. ROGGER, “I principati ecclesiastici di Trento e di Bressanone dalle origini alla secolarizzazione del 1236”, in C. G. MOR, H. SCHMIDINGER (a cura di), “I poteri temporali dei vescovi in Italia e Germania nel Medioevo”, Bologna 1979, pp. 180-211; F. DÖRRER, F. HUTER, "Sviluppo territoriale tra XII e XIX sec.", in DIPARTIMENTO DI GEOGRAFIA REGIONALE, ISTITUTO DI GEOGRAFIA DELL'UNIVERSITA' DI INNSBRUCK (a cura del), cit.; H. VON VOLTELINI, cit. pp. 25-26, 72, 122-123, 208-210.
(84) F. DÖRRER, “Le condizioni politiche e amministrative del Tirolo alla fine del vecchio Impero”, in “Sigismondo Moll e il Tirolo nella fase di superamento dell'Antico regime”, Rovereto 1993, p. 72. Sulle dinamiche istituzionali che investono le giurisdizioni tirolesi nel secolo XVIII cfr. M. NEQUIRITO, “Principi, feudi, comunità nella Valsugana del Settecento”, in C. MOZZARELLI (a cura di), “Tre studi e un documento sull'antico regime nel principato vescovile di Trento”, Milano 1988, pp. 65-78.
(85) H. VON VOLTELINI, cit., p. 13
(86) M. R. DI SIMONE, cit., pp. 159- 163.
(87) Cfr. M. R. DI SIMONE, "Diritto e riforme nel Settecento Trentino", in M. BELLABARBA, G. OLMI (a cura di), "Storia del Trentino, volume IV, L'età moderna", Bologna, 2002, pp. 222-229; A. MAGES VON KOMPILLAN, “Die Justizverwaltung in Tirol und Vorarlberg in den letzen hundert Jahren: Festschrift zur Eröffnung des neuen Justizgebäudes in Innsbruck”, Innsbruck 1887, pp. 1-49.
(88) Cfr. F. DÖRRER, 1993, cit., p. 74.
(89) Cfr. H. VON VOLTELINI, cit., pp. 173-182; A. CASETTI, "Guida storico-archivistica del Trentino", Trento 1961, pp. 43, 64, 399, 679
(90) Cfr. A. CASETTI, cit, p. 816, e H. VON VOLTELINI, cit., pp. 173-182.
(91) ACatTn, Estratti tabellari della Giurisdizione di Castello, n. 220.
(92) ACatTn: "Giurisdizione di Telvana. Importo summario capitale di tutti li proventi soggetti a steora nobile...", n. 1; "Estratto tabellario della Comunità di Caldonazzo. Giurisdizione di Caldonazzo Trappa feudale di Trento", n. 56; "Cattastro nobile della Giurisdizione di Castelfondo. Formato l'anno 1786", n. 436.
(93) Cfr. H. VON VOLTELINI, cit., e A. CASETTI, "Guida storico-archivistica del Trentino", Trento 1961, quest'ultimo in una dissertazione generale, alle pp. 813-817, e nelle pagine dedicate ai singoli comuni sedi di giudizi.
(94) H. VON VOLTELINI, cit., pp. 195-196 e 200.
(95) A. CASETTI, cit., p. 22.
(96) H. VON VOLTELINI, cit., p. 196.
(97) “Cronologica sistematica compilazione..., parte I, pp. 55-56, e parte II, pp. 184-197.
(98) Informazioni più precise sono disponibili per il territorio della Pretura interna di Trento, composta dalla città e dai comuni di Mattarello, Valsorda, Ravina, Romagnano, Gardolo, Montevaccino, Sardagna, Cognola e Mezzolombardo. Qui la funzione di Commissione steorale locale è affidata al Magistrato consolare di Trento, tranne per quanto riguarda Mezzolombardo, dove tale funzione è affidata ad un giudice con competenza sulla sola comunità (cfr. M. CARBOGNIN, “La formazione del nuovo catasto trentino del XVIII secolo”, in “Studi trentini di scienze storiche”, LII, 1973, pp. 95-102, e M. BONAZZA, “La gestione dei catasti a Trento tra Antico regime e Restaurazione: Gaspare Crivelli da conservatore degli estimi pubblici a cancelliere del censo”, in “Studi trentini di scienze storiche”, anno LXXX, sezione I-3-S, Trento 2001, pp. 75-81). La gestione autonoma dell'impianto del teresiano da parte della comunità trova conferma nelle modalità di redazione del catasto, le quali si discostano notevolmente da quelle che caratterizzano invece il catasto di Trento e gli altri catasti della pretura interna.
(99) Cfr. A. CASETTI, cit., p. 828, F. DÖRRER, “Le condizioni politiche e amministrative del Tirolo alla fine del vecchio Impero”cit., p. 74, H. VON VOLTELINI, cit., p. 19 e S. BENVENUTI (a cura di), Storia del Trentino. 1. Periodizzazione e cronologia politico istituzionale, Trento 1995, pp. 68-79.
(100) Sotto il Regno di Baviera, con risoluzione sovrana del 30 marzo 1807, la Val di Fassa sarà unita al Giudizio distrettuale di Cavalese; cfr. A. CASETTI, cit., p. 1006.
(101) M. BONAZZA, “La misura dei beni. Il catasto teresiano trentino-tirolese tra sette e ottocento”, Trento 2004, p. 95.
(102) C. VOLIE, cit., p. 13. Le commissioni steorali locali verranno riattivate dopo la Restaurazione, vedi la Sovrana patente del 24 settembre 1822 e la Circolare del governo del 30 settembre 1824.
(103) Cfr. ACatTn: “Estimo della Saltaria di Chienis formato dell'anno 1808”, n. 679; “1807. Estimo per trasporti di Ronzo”, n. 681; “Estimo dei trasporti della Comunità di Valle...”, n. 688.
(104) M. BONAZZA, cit., p. 95. Il "Catastro della Comunità di Chienis. Copiato nel 1807", ACatTn, n. 678, riporta una nota nella quale si afferma che il catasto è stato consegnato all'Amministrazione camerale di Rovereto
(105) Ordine dato ad Innsbruck il 27 novembre 1806 dal Regio Bavaro Commissariato generale in Tirolo, “Concerne l'organizzazione dei Giudizi Distrettuali e delle Amministrazioni Camerali nel Tirolo”, pubblicato in "Foglio d'avvisi per il Tirolo Meridionale", n. I, 1 aprile 1807.
(106) Cfr. l'allegato alla norma del 1806: "Prospetto tabellario de' Giudizj Distrettuali e delle Amministrazioni Camerali nel Tirolo colle Giurisdizioni ed Uffizj loro subordinati".)
(107) Cfr. A. CASETTI, cit., p. 830.
(108) M. BONAZZA, “La misura dei beni. Il catasto teresiano trentino-tirolese tra sette e ottocento”, Trento 2004, pp. 96-97.
(109) Il Decreto relativo alla formazione del catasto napoleonico del 13 aprile 1807, n. 62 ("Decreto relativo alla formazione del Catasto del Regno", pubblicato in Bollettino delle leggi del Regno d'Italia. Parte prima. Dal 1 gennaio al 30 giugno 1807, Milano, n. 62) stabilisce che tutti i comuni devono avere una mappa topografica catastale del loro territorio, e definisce le tipologie documentarie dei sommarioni e dei quinternetti delle calcolazioni.
(110) Decreto 10 febbraio 1809, n. 21, "Decreto sui trasporti delle proprietà nei registri censuarj", pubblicato in Bollettino delle leggi del Regno d'Italia. Dal primo gennaio al 31 dicembre 1809, Milano 1809.
(111) Decreto 28 settembre 1811, n. 233, "Decreto risguardante lo stabilimento delle cancellerie del censo", pubblicato in Bollettino delle leggi del Regno d'Italia. Parte II. Dal 1° luglio al 31 dicembre 1811, Milano 1811.
(112) Editto del Commissario in capo del Tirolo De Roschmann del 31 dicembre 1813, “concernente la provvisoria organizzazione del sistema di finanza nella parte italiana ed illirica del Tirolo” , pubblicato in B. L. P. 1814, n. 1.
(113) M. BONAZZA, “La gestione dei catasti a Trento tra Antico regime e Restaurazione: Gaspare Crivelli da conservatore degli estimi pubblici a cancelliere del censo”, in “Studi trentini di scienze storiche”, anno LXXX, sezione I-3-S, Trento 2001, pp. 84-85.
(114) Editto del Commissario in capo del Tirolo De Roschmann del 1° marzo 1814 emanato per la “provvisoria organizzazione delle Autorità politiche e lo stabilimento delle massime fondamentali per l’attuale amministrazione del Tirolo italiano ed Illirico”, pubblicato in B. L. P. 1814, n. 2.
(115) Cfr. M. BONAZZA, cit., p. 83.
(116) Patente sovrana 14 marzo 1817, “organizzazione dei Giudizj distrettuali”, pubblicata in B. L. P. 1817, n. 51.
(117) Cfr. M. BONAZZA, cit., p. 83.
(118) Cfr. ACatTn, annotazioni presenti sulle unità nn. 686, "Libro de' trasporti della Comune di Varano. Formato nel mese di agosto 1810" e 689, "Libro trasporti del Comune di Valle di Gresta, formato da me sottoscritto l'anno 1821. Andrea Anderlini imperial regio Cancelliere del [censo] in Mori".
(119) Cfr. ACatTn, n. 525, "Petizioni relative ai trasporti [cata]strali di Troiana fatte all'Ufficio censuario di Riva degli anni 1812, 1813, 1814, 1815, 1816, 1817, 1818. Troiana".
(120) Cfr. ACatTn, n. 1408, "Rettifiche catastrali 1824-1842".
(121) Cfr. ad esempio ACatTn, n. 144, "Registro trasporti d'estimo della Giurisdizione d'Ivano dal 1° gennaio 1818 fino a", 1818-1824.
(122) Cfr. ACatTn, n. 1154, Repertorio delle volture catastali relativo ai comuni di Mezzolombardo, Mezzocorona, Roveré della Luna, Grumo, Nave San Rocco, Fai e Zambana.
(123) Sovrana patente del 24 settembre 1822, “riguardo al nuovo Regolamento per l'esazione della Steora nel Tirolo, e le relative esecuzioni”, riportata nella Circolare del Governo del 30 ottobre 1822, “Nuovo Regolamento per l'esazione della Steora nel Tirolo, e Vorarlberg, e per l'esecuzioni per la medesima”, pubblicata in B. L. P. 1822, n. 129.
(124) Circolare del governo del 30 settembre 1824, “il nuovo regolamento per l'esazione della Steora, e le esecuzioni relative alla medesima entra in attvità pel Tirolo col primo di novembre 1824”, pubblicata in B. L. P. 1824, n. 175.
(125) Cfr. M. BONAZZA, cit., p. 96; sull'amministrazione statale e provinciale delle imposte dirette dalla Restaurazione al 1824 cfr. N. ZINI, cit., pp. 177-182.
(126) "Archivio di Stato di Trento. Estratto dal volume IV della Guida Generale degli Archivi di Stato Italiani", Roma 1994, p. 709.
(127) Agli uffici delle imposte vengono affidate le operazioni volte a mantenere lo stato di evidenza delle imposte dirette. Le norme assegnano alle autorità politiche distrettuali la custodia dei catasti. Ma le operazioni affidate agli uffici delle imposte richiedevano interventi continui sui registri. E' probabile che i registri restassero a disposizione degli uffici delle imposte: alcuni consistenti versamenti all'Archivio di Stato di Trento provengono dai diretti discendenti degli uffici delle imposte asburgici.
(128) Le informazioni sui versamenti e sulla consistenza della documentazione catastale teresiana presso l'Archivio di Stato di Trento sono tratte da M. SALTORI, "Relazione relativa ai fondi archivistici passati dall'Archivio di Stato di Trento all'Archivio provinciale di Trento", dattiloscritto inedito, 2005, pp. .2-3.
(129) Gli uffici distrettuali delle imposte di ordinamento austriaco vengono provvisoriamente ricostituiti con Ordinanza del Governatore di Trento del 9 novembre 1918, n. 119, pubblicata in Bollettino ufficiale della Direzione provinciale delle finanze per la Venezia Tridentina, anno 1918-1919, Malé 1919. Essi cessano con decreto del Ministero delle finanze del 16 dicembre 1923, a partire dall'1 gennaio 1924, sostituiti dagli uffici delle imposte di ordinamento italiano; cfr. S. NONES, "Sistema di riscossione delle imposte nelle nuove provincie del Regno fino alla unificazione della legislazione di diritto civile", [Trento] 1924, p. 11, e F. MENESTRINA, "Nuove provincie", in "Nuovo digesto italiano", a cura di M. D'AMELIO, vol. VIII, Torino 1939, p. 1182.
(130) Alcuni dei registri restaurati nella legatura presentano aspetti problematici, così individuabili: registri diversi (di diversa natura, di diverse epoche) rilegati insieme a formare un'unica unità materiale; parti di un registro (ad esempio il frontespizio con la descrizione del contenuto) rilegate erroneamente insieme ad un altro registro; scomparsa o parziale mutilazione dei bordi superiori, originariamente dedicati alla definizione del contenuto delle finche; mutilazioni nelle parti iniziali e finali (forse già perdute in precedenza, forse soltanto danneggiate e poco leggibili: l'elenco in uso presso l'Archivio di Stato riporta, in alcuni casi, segnature antiche non più presenti sui registri).
(131) Pubblicato in G. U. 5 febbraio 1999, n. 29.
(132) M. BONAZZA, cit., p. 9.
(133) La Circolare del Governo del 17 dicembre 1821, n. 23827 “Norme per rilevare a quanto ammonti la Steura dominicale”, pubblicata in B. L. P. 1821, n. 195, ricorda che i catasti rusticali riportano, per ogni numero catastale, la descrizione ed il valore di stima delle prestazioni dominicali (sotto la forma di “annotazioni a margine”), da utilizzarsi per il calcolo dell'imponibile a detrazione della steora fondiaria dei possessori ed a carico della steora nobile dei padroni dominicali: i giudizi distrettuali sono tenuti alla verifica dei dati registrati sui catasti anche per il controllo delle fassioni relative all'imposta dominicale.
(134) “Cronologica sistematica compilazione...”, parte II, pp. 70-72.
(135) Per quanto riguarda le modalità seguite per la numerazione catastale, cfr. M. STENICO, M. WELBER, “Mezzolombardo nel Campo Rotaliano: contributi e documenti per la storia antica del teroldego”, Rovereto 2004, p. 196.
(136) La partita è costituita da beni individuati da numeri catastali tra loro consecutivi. Le partite all'interno dei registri sono disposte “spesso in ordine alfabetico, altrimenti secondo una specie di ordine ‘geografico’ a partire dal centro politico e amministrativo della comunità”, M. BONAZZA, cit., p. 79.
(137) “I punti cardinali erano individuati con chiarezza nei catasti roveretani, che parlano sempre di «mattina» per l’est, di «mezzodì» (abbreviato «1/2dì») per il sud, di «sera» per l’ovest e di «settentrione» (abbreviato «7ne») per il nord. Più complicato l’uso trentino, che utilizza piuttosto la formula «al 1°», «al 2°», «al 3°» e al «4°», corrispondenti rispettivamente all’est, al sud, all’ovest e al nord...”, M. BONAZZA, cit., p. 81
138) “Cronologica sistematica compilazione...”, Innsbruck 1793, parte II, pp. 70-72.
(139) “Cronologica sistematica compilazione...”, Innsbruck 1793, parte II, p. 132-133.
(140) La detrazione, o “deduzione” dei 5/8 sul valore di stima è sancita con decreto aulico del 21 agosto 1781, cfr. C. VOLIE, cit., p. 76. Gli esempi sul modello di catasto riportato sulla “Cronologica sistematica compilazione...” riportano invece una detrazione del 50% del valore di stima catastale, come sancito in precedenza, con patente sovrana del 26 marzo 1777.
(141) Possono verificarsi casi nei quali il capitale steorale relativo alle prestazioni dominicali risulti uguale o superiore al capitale steorale rusticale; in questi casi la finca relativa al “capitale steorale depurato” viene annullata con un segno trasversale; cfr. C. VOLIE, cit., p. 121.
(142) “Cronologica sistematica compilazione...”, Innsbruck 1793, parte II, p. 141.
(132) Per una descrizione delle prestazioni a carico delle comunità trentine cfr. M. NEQUIRITO (a cura di), “A norma di regola: le comunità di villaggio trentine dal medioevo alla fine del '700”, Trento, 2002, p. 141.
(144) C. VOLIE, cit., pp. 200-202.
(145) C. VOLIE, cit., p. 166.
(146) Per un'analisi del processo di rilevamento dei prezzi di compravendita e dei valori dei proventi dominicali cfr. M. BONAZZA, cit., pp. 71-74.
(147) “Cronologica sistematica compilazione...”, Innsbruck 1793, parte II, p. 101.
(148) Cfr. C. VOLIE, “cit., pp. 78 e 214-215, e M. BONAZZA, cit., pp 73, 82 e 97-98.
(149) Cfr.“Cronologica sistematica compilazione...”, Innsbruck 1793, parte II, p. 127.
(150) Cfr. C. VOLIE, cit., p. 220.
(151) Pubblicata in “Istruzione per le Commissioni steurali locali della Provincia del Tirolo rispetto al modo di registrare i Novali nei nuovi libri di trasporto”, Innsbruck 1843.
(152) Cfr. C. VOLIE, cit., pp. 163-172.
(153) Ibidem, pp. 153 e 158.
(154) Cfr.“Regole direttive per conservare nello stato presente il Sistema steorale del Tirolo dell'anno 1784”, in “Cronologica sistematica compilazione...”, cit., parte II, p. 61; cfr. anche parte I, p. 69.
(155) I Libri di archiviazione costituiscono il sistema di pubblicità immobiliare, cioè di registrazione delle variazioni di diritti reali (compravendita, permuta, ecc.), in vigore su tutto il territorio trentino dal 1817 ed affidato ai giudizi distrettuali. Gli atti relativi a successioni ereditarie o alla riduzione a coltura di fondi possono essere anch'essi registrati sui Libri di archiviazione, ma soltanto per quanto attiene alle variazioni di proprietà di beni immobili. Per quanto riguarda invece le altre tipologie di atti dei quali si possono trovare riportati sui libri dei trasporti gli estremi di registrazione, le autorizzazioni alle successioni ereditarie sono di competenza degli organi giudiziari (compresi i giudizi distrettuali, ma in quanto organi giudiziari), mentre le licenze di riduzione a coltura o di frazionamento di fondi agricoli risultano di competenza delle autorità politiche, in particolare di quelle circolari, cfr. la Patente sovrana 30 dicembre 1768, ripubblicata in B. L. P. 1821, n. 205, la notificazione governiale 27 ottobre 1826, “Potere delle Autorità politiche, e di quelle camerali nell'accordare a qualcuno terreni incolti, o permessi di fabbriche, e nello stabilire la tassa fondiaria e forestale”, pubblicata in B. L. P. 1826, n. 140, e M. NEQUIRITO, “La montagna condivisa. L'utilizzo collettivo dei boschi e pascoli in Trentino dalle riforme settecentesche al primo Novecento”, Milano 2010, pp. 111-122.
(156) Gli estremi della circolare, non rinvenuta, sono riportati su alcuni registri conservati nel supefondo.
(157) Circolare del Governo tirolese del 7 novembre 1822, “Schiarimento del § 243 dell'editto 1° marzo 1814 relativamente alla tassa dei Cancellieri steorali per le trascrizioni”, pubblicata in B. L. P. 1822, n. 137.
(158) Cfr. C. VOLIE, cit., pp. 13, 163-172 e 233-260.
(159) Ibidem, p. 164. Nel caso di documenti prodotti da organi giudiziari l'autore specifica: “è d'uopo pure indicare il foglio del protocollo”.
(160) Ibidem, pp. 170-172 e 260.
(161) L'istruzione del 1843 definisce la tipologia documentaria come “Libri di trasporto”, ma in diversi distretti i titoli originali dei registri riportano denominazioni quali “catasto” o simili; in alcuni casi si trova il titolo originale “Catastro nuovo”, cfr. Casotto, n. 79, Lavarone, nn. 92 e 93.
(162) Il riferimento al numero di “foglio individuale di possesso” si trova a volte anche su altre tipologie documentarie, come i catasti dei novali e le fassioni relative a novali prodotte nel distretto di Arco.
(163) Una traccia in tal senso è offerta da un catasto dei novali prodotto dall'Ufficio delle imposte di Riva del Garda nel 1869, n. 590, riportante il seguente titolo: “Prospetto dei novali assunto nell'anno 1859 coll'occasione che fu posto in stato di evidenza il catasto di Cologna e Gavazzo in consonanza del nuovo operato trigonometrico”.
(164) Cfr. “Esposizione sommaria dei fondi provinciali, e degli affari relativi”, Innsbruck 1862, pp. 81-82.
(165) Patente imperiale dell'11 aprile 1851, “con cui vengono emanati, per il Dominio del Tirolo e del Vorarlberg, i principii relativi all'indennizzo capitale per i proventi abrogati o redimibili in conseguenza dell'effettuazione dell'esonero del suolo, ed al modo di eseguire il pagamento capitale incombente agli onerati”, pubblicata in B. L. I. 1851, n. 86.
(166) Il Dispaccio del Ministero dell’interno del 14 febbraio 1850, definisce i soggetti coinvolti nel processo di "svincolamento della gleba" con le formule di “percipienti”, riferita a coloro che godono di prestazioni dominicali da indennizzarsi, e di “tributari”, riferita ai possessori di beni soggetti a prestazioni dominicali, e quindi tenuti a versare gli indennizzi; questi ultimi vengono definiti invece come “onerati” dalla Patente imperiale dell'11 aprile 1851.
(167) Sovrana patente 23 dicembre 1817, “Patente relativa alla rettificazione della Steura fondiaria”, pubblicata in B. L. P. 1817, n. 98.
(168) Cfr. M. BONAZZA, cit., p. 102, e R. SCHOBER, “Storia della Dieta tirolese. 1816- 1918”, Trento 1987, p. 27.
(169) Legge 6 aprile 1879, “concernente modificazioni della legge 24 maggio 1860 (B. L. I. n. 88) sulla regolazione dell'imposta fondiaria e sulla soppressione della legge 15 dicembre 1875 (B. L. I. n. 154)”.
(170) Legge 28 marzo 1880, “concernente modificazioni e disposizioni suppletorie alla legge 6 aprile 1879 (B. L. I. n. 54) sulla regolazione dell'imposta fondiaria”, pubblicata in B. L. I. 1880, n. 34.
(171) M. BONAZZA, cit., p. 10.
(172) Cfr. “Instruktion zur Ausführung der Vermessung mit Anwendung des Mesztiches behufs Herstellung neuer pläne für die Zwecke des Grundsteuerkatasters”, Vienna 1907, pp. 15-20, e M. BONAZZA, cit., p. 15.
(173) Legge 24 maggio 1869, “sulla regolazione dell'imposta fondiaria”, pubblicata in B. L. I. 1869, n. 88.
(174) Legge 23 maggio 1883, “Tenuta in evidenza del catasto dell’imposta fondiaria”, pubblicata in B. L. I. 1883, n. 83.
(175) Ordinanza del Ministero delle finanze 11 giugno 1883,“Esecuzione della legge 23 maggio 1883 (B. L. I. n. 83) sulla tenuta in evidenza del catasto dell’imposta fondiaria”, pubblicata in B. L. I. 1883, n. 91.
(176) Cfr. anche R. MATTEUCCI, “L’unificazione tributaria”, in “Il foro delle nuove provincie”, anno II, aprile-giugno 1923, nn. 4- 6, pp. 280-282.
(177) Cfr., ad esempio, “Spezialortsrepertorium der österreichischen Länder bearbeitet auf Grund der Ergebnisse der Volkszählung vom 31 dezember 1910. Herausgegeben von der K. K. Statistischen Zentralkommission. VIII. Tirol und Vorarlberg”, Vienna 1917.
(178) Per quanto riguarda la pluralità e “fluidità” dell'articolazione istituzionale in antico regime, sia a livello di comunità che di giurisdizioni, cfr., ad esempio, M. R. DI SIMONE, cit., pp. 159-163; F. GIACOMONI, M. STENICO, “Vicini et forenses. La figura del forestiero nelle comunità rurali trentine di Antico Regime. Parte seconda”, in “Studi Trentini di Scienze Storiche”, anno LXXXIV, sezione 1- numero 2, Trento 2005, pp. 8-24; A. GORFER, “L'uomo e la foresta; per una storia dei paesaggi forestali-agrari della regione tridentina”, Calliano 1988, pp. 229-232; M. NEQUIRITO (a cura di), “A norma di regola: le comunità di villaggio trentine dal medioevo alla fine del '700”, Trento, 2002; M. NEQUIRITO (a cura di), “'L'epoca d'ogni cangiamento'. Storia e documenti trentini del periodo napoleonico”, Trento 2004, pp.13-20; M. NEQUIRITO, “La montagna condivisa. L'utilizzo collettivo dei boschi e pascoli in Trentino dalle riforme settecentesche al primo Novecento”, Milano 2010, pp. 1-3 e 14-15.
(179) Soltanto dopo la metà del XIX secolo si divaricano gli ambiti del comune amministrativo e del comune catastale: la Circolare del Governo 26 ottobre 1819, “Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg”, stabilisce che la divisione del territorio comunale deve essere "corroborata essenzialmente dal cattastro steurale"; la Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, pubblicata in B. L. I. 1849, n. 170, stabilisce che si deve "considerare come comune locale la comune catastrale".
(180) Ad esempio, quasi soltanto nel distretto di Cles è prodotto il “libro di evidenza”, un tipo particolare di libro dei trasporti costituito da uno spoglio catastale ed da un registro delle volture, e soltanto i catasti originari relativi a questo distretto riportano sistematicamente il riferimento alle carte corrispondenti sui libri d'evidenza; o ancora, nel fondo relativo al distretto di Fassa sono conservati solo i catasti settecenteschi e in quello di Malé si trovano quasi esclusivamente estratti tabellari, sommari nobili e protocolli di perequazione.
(181) Cfr. M. BONAZZA, cit., pp. 9-10.
(182) Cfr. "Cronologica sistematica compilazione...”, parte II, p. 132-133.
(183) Cfr. C. VOLIE, cit., pp. 129-152.
Espandi il testo
Comprimi il testo