Distretto di Stenico

sec XVIII ultimo quarto - 1881

fondo

In antico regime il territorio di quello che dopo la Restaurazione diventerà il Giudizio distrettuale di Stenico è compreso nella giurisdizione delle Giudicarie (o giurisdizione di Stenico), costituendo il circondario delle Giudicarie interiori (Vicariato di Stenico), ed è articolato nelle tre pievi di Bleggio, Lomaso e Banale. Il territorio delle tre pievi dovrebbe corrispondere a quello dei tre "comuni generali" (o "magnifiche comunità") omonimi (1). Le tre comunità dovrebbero presentare in antico regime, indicativamente, la seguente articolazione in località, o ville.
- Comunità del Bleggio: Tignerone, Duvredo, Bivedo, Larido, Marazzone, Rango, Balbido, Cavrasto, Madice, Bono, Sesto, Cares, Comighello, Cillà, Cavaione, Santa Croce, Bié, Vergonzo, Gallio, Marcé (non è compresa la località di Saone, la quale appartiene alla circoscrizione ecclesiastica della Pieve del Bleggio, ma dal punto di vista amministrativo essa appartiene, a partire dal XV secolo, al circondario delle Giudicarie esteriori).
- Comunità del Lomaso: Ballino, Campo, Comano, Dasindo, Favrio, Fiavé, Godenzo, Lundo, Poia, Stumiaga e Vigo.
- Comunità del Banale, a sua volta suddivisa in due Comuni generali: Banale verso Castel Stenico (composto dalle località di Stenico, Premione, Sclemo, Seo, Tavodo e Villa Banale) e Banale verso Castel Mani (composto dalle località di Berghi, Dolaso, Glolo, Pergnano, Prato, Prusa e Senaso, Dorsino e Andogno) (2).
Secondo quanto riportato da Casetti, la Comunità del Bleggio continua la sua esistenza, almeno per alcuni aspetti, anche dopo la Restaurazione: "La Comunità del Bleggio corrispondeva per estensione alla Pieve e si mantenne, per certi obblighi e diritti, fin nel secolo XIX inoltrato"; la Comunità del Lomaso, inoltre, "continuò a sussistere per certi diritti di comproprietà e certi oneri anche dopo che i singoli comuni raggiunsero l'autonomia. Per quanto riguarda le due comunità del Banale, “Cessate le due Comunità politiche, rimasero però certi diritti ed obblighi comuni, per cui i singoli Comuni non figuravano che come frazioni, rappresentati dai Sindaci, nei due Comuni generali” (3).
Durante il Regno italico il territorio è compreso nell'ambito della Cancelleria del censo di Tione (4).
La Patente sovrana del 14 marzo 1817 (5) attribuisce al distretto di Stenico le seguenti località (6): Stenico, Premione, Seo, Selimo [Sclemo?], Villa, Tavodo, Andogno, Dorsino, Dolaso, Senaso, Prato, Prusa, Berghi, Glolo, Pergarno [Porgnano?], Campo, Ballino, Dasindo, Fiavé, Stumiaga, Vigo, Lundo, Poia, Godenzo, Comano, Favrio, Bono, Medise [Madice?], Vergonzo e Tignerone, Cavaione, Larido, Bivedo, Balbido, Rango, Cavrasto.
La Notificazione emanata dalla Commissione d'attivazione del potere giudiziario per il Tirolo e Vorarlberg il 29 novembre 1849 (7) attribuisce al distretto di Stenico i comuni di: Stenico, Seo, Sclemo, Premione, Villa di Banale, Tavodo, San Lorenzo (o Sette Ville) di Banale, Dorsino, Andogno, Comano, Godenzo, Poia, Lundo, Vigo, Campo, Favrio, Fiavé, Ballino, Stumiaga, Dasindo, Cares, Comighello, Tignerone, Duvredo, Madice, Bono, Cavrasto, Rango, Larido.
Il Dispaccio della Commissione provinciale organizzatrice del 24 novembre 1854 (8) attribuisce al distretto di Stenico i comuni di: Banale-Stenico (comprendente i comuni catastali di Stenico, Seo, Sclemo, Premione, Villa di Banale, Tavodo), Bleggio Inferiore (costituito dai comuni catastali di Cares, Comighello, Tignerone, Duvredo, Bono), Bleggio Superiore (costituito dai comuni catastali di Madice, Cavrasto, Rango, Balbido, Larido), Dorsino (comprendente i comuni catastali di Dorsino e Andogno), Lomaso (comprendente i comuni catastali di Comano, Godenzo, Poia, Lundo, Vigo, Campo, Favrio, Fiavé, Ballino, Stumiaga, Dasindo), San Lorenzo
Nel territorio del distretto di Stenico nella seconda metà del XIX secolo si verificano molte variazioni nell'articolazione dei comuni amministrativi, a differenza di quanto avvenuto negli altri distretti trentini; l'articolazione sancita nel 1854 sembra però quella rispecchiata dalla maggior parte dei registri catastali prodotti per la seconda metà del XIX secolo. Si riporta anche la descrizione dell'articolazione comunale del distretto di Stenico nel 1910, con alcune variazioni successive alla cessazione del teresiano, costituita dai comuni di: Andogno, Bleggio Inferiore (comprendente i comuni catastali di Cares, Comighello, Tignerone, Duvredo, Bono, e le frazioni di Cillià, Sesto e Vergonzo), Bleggio Superiore (comprendente i comuni catastali di Madice, Cavrasto, Rango, Balbido, Larido, e le frazioni di Bivedo, Cavaione, Gallio, Marazzone, Marcé, Santa Croce), Campo (comprendente i comuni catastali di Dasindo e Vigo e la frazione di Campo Maggiore), Comano (comprendente i comuni catastali di Comano, Godenzo, Poia), Dorsino, Fiavé (comprendente i comuni catastali di Fiavé e Ballino), Lundo, Premione, San Lorenzo (comprendente le frazioni di Berghi, Dolaso, Glolo, Moline, Pergnano, Prato, Prusa e Senaso), Sclemo, Seo, Stumiaga (comprendente i comuni catastali di Favrio e Stumiaga), Stenico, Tavodo, Villa di Banale (9).

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I registri catastali relativi al distretto di Stenico presentano caratteristiche di particolare uniformità, cioè ciascuna tipologia di registro risulta compilata con caratteristiche particolarmente omogenee tra una località e l'altra del distretto. Si citano di seguito, sinteticamente, alcune delle caratteristiche più importanti.
Nei catasti originari settecenteschi è compilata soltanto la facciata sinistra, quale valore finalizzato alla determinazione del carico fiscale è presente soltanto il valore di stima dei beni. Tutti i registri catastali relativi a località del distretto di Stenico, a partire dai catasti originari e con l'esclusione dei soli catasti dei novali, riportano annotazioni testimonianti un processo di riarticolazione dell'attribuzione dei beni tra le diverse località del distretto (alcuni beni registrati originariamente sul catasto di una comunità passano ai registri catastali di altre località, e viceversa), probabilmente a causa della particolare frammentazione delle località del distretto e delle molte variazioni che si verificano nell'articolazione dei comuni sia nella prima che nella seconda metà del XIX secolo.
I catasti originari settecenteschi sono compilati nella sola facciata sinistra; tra i valori finalizzati alla determinazione del carico fiscale sono riportati quindi soltanto quelli relativi alle prestazioni dominicali ed al valore di stima dei beni. La presenza del solo valore di stima dei beni caratterizza anche tutti i registri catastali (nuovi catasti, libri dei trasporti e catasti dei novali) prodotti fino al 1844.
A partire dal 1829/1830 e fino al 1840 vengono prodotti, per ogni località del distretto, dei nuovi catasti che si caratterizzano per la rinumerazione di tutti i beni con una nuova numerazione catastale (su tali registri è riportata anche la numerazione catastale originaria, non consecutiva perché si riferisce anche a beni che prima del 1830 erano compresi nei catasti di località diverse). I catasti prodotti negli anni '30 descrivono i beni del comune di riferimento riportando, oltre ad una nuova numerazione catastale, anche i nomi dei possessori aggiornati, le date di registrazione o di conferma delle fassioni sulle quali si fonda la loro redazione, ed i valori di stima rettificati (i catasti riportano riferimenti ad una nuova stima dei beni effettuata nell'anno 1800). I nuovi catasti sono compilati utilizzando il modello dei libri dei trasporti previsto dalla "Norma generale per tutte le locali commessioni steorali del Tirolo e delli due distretti principeschi di Trento e Bressanone per tenere in istato di continua evidenza tutti li catastri di steora rusticale" del 1805 (10); in testa alle pagine del modello prestampato dedicato a tale tipologia documentaria compare la definizione di "Libro di evidenza ossia di trasporto sopra il catastro rusticale della Comune di ...". Le due numerazioni catastali sono riportate su due colonne affiancate; sulla colonna di sinistra è riportata la nuova numerazione catastale, sulla colonna di destra è riportata la numerazione originaria, con i riferimenti ai catasti originari di provenienza. Spesso sono compilati anche i relativi Indici dei possessori (anch'essi compilati utilizzando il relativo modello previsto dalla norma del 1805).
Negli stessi anni '30 del secolo XIX sono compilati dei libri dei trasporti per partite che si caratterizzano, come i catasti coevi, per l'utilizzo del modello previsto dalla norma del 1805. Sulla maggior parte di tali libri dei trasporti i beni sono individuati dalla duplice numerazione catastale che compare sui catasti degli anni '30, riportata con le modalità grafiche descritte sopra per i catasti: sulla colonna di sinistra è riportata la nuova numerazione catastale, sulla colonna di destra è riportata la numerazione originaria, con i riferimenti ai catasti originari di provenienza. Su alcuni libri dei trasporti degli anni '30 è invece riportata soltanto la numerazione catastale originaria, con i riferimenti ai catasti originari di provenienza.
La nuova numerazione degli anni '30 non compare su nessuna altra tipologia di registri catastali prodotti successivamente al 1840 (registri delle volture, libri dei trasporti, catasti dei novali), tranne per quanto riguarda alcune località comprese nei comuni di Bleggio Inferiore e Bleggio Superiore, dove la numerazione dei novali registrati dal 1840 in poi continua dalla numerazione catastale introdotta negli anni '30.
A partire dall'1 aprile del 1840 i registri dei trasporti prodotti negli anni '30 sono sostituiti da registri delle volture (elenchi delle registrazioni dei mutamenti di proprietà dei beni soggetti ad imposta fondiaria, registrazioni disposte in ordine cronologico, con descrizione dei beni)
Anche nel Distretto di Stenico sono poi prodotti i Catasti rinnovati ed i Registri dei nomi, ma soltanto dopo il 1840; la numerazione catastale "nuova" che caratterizza tali tipologie documentarie non corrisponde alla numerazione catastale assegnata ai beni negli anni '30, è nuova anche rispetto a quella; la numerazione catastale "vecchia" che caratterizza tali tipologie documentarie è quella originaria, non consecutiva perché si riferisce anche a beni che prima del 1840 erano compresi nei catasti di località diverse. Anche nel Distretto di Stenico sono poi prodotti i libri dei trasporti tipici della seconda metà del secolo XIX, senza particolari differenze rispetto agli altri distretti.
Si verificano quattro annate di produzione di catasti dei novali nel distretto: 1829, 1840, 1844 e 1846. I catasti dei novali prodotti nel 1829, 1840 e 1846 riportano il solo valore di stima, quelli prodotti nel 1844 si riferiscono ai novali registrati fino al 1840, rispetto ai quali riportano tutti i valori finalizzati alla determinazione del carico fiscale.

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1) Cfr. H. VON VOLTELINI, "Le circoscrizioni giudiziarie del Trentino fino al 1803", a cura di E. CURZEL, Trento 1999, pp. 173-182, A. CASETTI, "Guida storico-archivistica del Trentino", Trento 1961, pp. 43, 64, 399, 679, e Preambolo storico allo Statuto comunale del Comune di Comano Terme, pubblicato in B.U.R. 11 ottobre 2011, n. 41/I-II.
2) Cfr. A. CASETTI, cit. pp. 399, 679, H. VON VOLTELINI, cit., p. 180, e M. NEQUIRITO, “La montagna condivisa. L'utilizzo collettivo dei boschi e pascoli in Trentino dalle riforme settecentesche al primo Novecento”, Milano 2010, p. 134.
3) A. CASETTI, cit. pp. 64, 399, 679.
4) Cfr. Decreto 28 settembre 1811, n. 233, "Decreto risguardante lo stabilimento delle cancellerie del censo", pubblicato in Bollettino delle leggi del Regno d'Italia. Parte II. Dal 1° luglio al 31 dicembre 1811, Milano 1811; per l'articolazione dei cantoni in comuni cfr. A. CASETTI, "Guida storico-archivistica del Trentino", Trento 1961, pp. 830-832.
5) Patente sovrana 14 marzo 1817, "organizzazione dei Giudizj distrettuali", pubblicata in B. L. P. 1817, n. 51.
6) I comuni non sono evidenziati e compaiono insieme alle frazioni e ai luoghi minori, in quanto era ancora in atto la ricomposizione dell'organizzazione comunale come essa appariva alla data del 1805, cui erano seguiti gli accorpamenti del periodo italico.
7) Notificazione della Commissione d’attivazione del potere giudiziario per il Tirolo e Vorarlberg del 29 novembre 1849, "relativa all'organizzazione delle nuove Autorità giudiziarie in questa Provincia", pubblicata in B. L. P. 1850 n. 1.
8) Dispaccio della Commissione provinciale organizzatrice del 24 novembre 1854, "col quale viene pubblicato il prospetto de' comuni locali assegnati secondo l'organizzazione politica e giudiziaria della Contea principesca del Tirolo e del Vorarlberg a ciascun Distretto", pubblicato in B. L. P. 1854, n. 22.
9) Cfr. "Spezialortsrepertorium der österreichischen Länder bearbeitet auf Grund der Ergebnisse der Volkszählung vom 31 dezember 1910. Herausgegeben von der K. K. Statistischen Zentralkommission. VIII. Tirol und Vorarlberg", Vienna 1917.
10) Pubblicata in "Norma generale per tutte le locali commessioni steorali del Tirolo e delli due distretti principeschi di Trento e Bressanone per tenere in istato di continua evidenza tutti li catastri di steora rusticale. Tirolo", Trento 1805

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Denominazione Comune Condizione giuridica Servizio archivio
Archivio provinciale di Trento TRENTO Pubblico Si
Denominazione Estremi cronologici
Ufficio delle imposte e dei depositi giudiziali di Stenico, Stenico, 1850 febbraio 1-1924 gennaio 1 1850 febbraio 1-1924 gennaio 1
Giudizio distrettuale di Stenico, Stenico, 1817-1923 1817 maggio 1-1923 luglio 1