Il territorio che dal 1838 costituirà il Giudizio distrettuale di Cembra è in antico regime compreso nei giudizi di Cembra (costituito da Cembra, Lisignago, Faver, Valda e Grauno), di Grumes (con territorio coincidente con quello del comune omonimo), di Segonzano (con territorio coincidente con quello del comune omonimo), ed in parte del giudizio di Sover, Sevignano e Villamontagna (giudizio soggetto al Capitolo di Trento; Sover e Sevignano passeranno nel 1838 al distretto di Cembra, mentre Villamontagna è compresa dal 1817 in poi nel distretto di Trento). Il Giudizio di Cembra risulta in antico regime unito alla Giurisdizione di Königsberg; a partire dal 1789 viene soppresso il vicariato di Cembra, ed unico organo giudiziario, anche per Cembra e Grumes, è l’Ufficio vicariale generale di Königsberg e Grumes; il Giudizio di Grumes è unito alla Giurisdizione di Königsberg già dal 1779, o dal 1785 (1).
Durante il Regno italico il territorio è compreso nell'ambito della Cancelleria del censo di Trento (2).
La Patente sovrana del 14 marzo 1817 (3) attribuisce le località (4) di Cembra, Lisignago, Faver, Valda, Grauno e Grumes al Giudizio patrimoniale di Königsberg (Lavis) e quelle di Sevignano, Segonzano e Sover al Giudizio di Civezzano.
Con i Decreti della Cancelleria aulica del 7 febbraio e 26 aprile 1838, in seguito a Sovrana risoluzione del 30 gennaio 1838, viene istituito il Giudizio statale di Cembra, al quale passano i comuni di Sevignano, Segonzano e Sover, già di Civezzano, ed i comuni di Cembra, Faver, Grauno, Valda, Grumes, già di Lavis (5).
La Notificazione emanata dalla Commissione d'attivazione del potere giudiziario per il Tirolo e Vorarlberg il 29 novembre 1849 (6) attribuisce al distretto di Cembra i comuni di: Cembra, Faver, Grumes, Lisignago (che passa così da Lavis a Cembra), Valda, Grauno, Sover, Segonzano, Sevignano.
Il Dispaccio della Commissione provinciale organizzatrice del 24 novembre 1854 (7) conferma l'assetto territoriale del distretto.
Nel 1819 il cancelliere del censo di Trento, Gaspare Crivelli, denuncia la mancanza dei libri dei trasporti per i comuni di Segonzano e Sevignano; inoltre, il catasto di Segonzano riporta soltanto i valori di stima, e non i valori relativi ai capitali steorali liquidi ed alla detrazione delle prestazioni dominicali, necessari per determinare l'imposizione fiscale. Crivelli attesta anche un intervento di restauro avvenuto nel 1818, per quanto riguarda alcuni registri catastali dei giudizi di Trento, Civezzano e Vezzano (8). Dall'esame dei registri catastali conservati si può notare come il restauro abbia probabilmente riguardato i catasti originari di Segonzano, Sevignano, Sover, Albiano, Fornace, Piné, Civezzano, Meano, tutti contraddistinti da una legatura ottocentesca e da cartellini riportanti il titolo sulla coperta con la dicitura "Comune" (anziché Comunità), gli estremi dei numeri catastali contenuti e riportanti, quando il catasto è articolato in più volumi, lo stesso tipo di abbreviazione ("Tomo Imo", "Tomo IIdo" ecc.).
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