In questa serie si conserva la documentazione relativa ai legati amministrati dalla Congregazione di carità di Riva che non hanno trovato posto nel carteggio annuale e che fin dal loro prodursi erano stati condizionati separatamente.
Cappellania Santi, [1811] - 1913
In base al decreto vicereale del 15 febbraio 1811, n. 49, la Congregazione di carità subentrando alla Confraternita della Disciplina abbracciò anche l'amministrazione della Cappellania Santi fondata da Giovanni Battista Santi nel 1716 per la celebrazione di 225 messe annuali. Il 3 maggio 1833 moriva don Giovanni Battista Santi e non essendoci discendenti maschi nella famiglia veniva nominato amministratore temporaneo, nella seduta collegiale del 6 maggio 1833, don Giambattista Mora.
Legato e cappellania Rizzardi, 1814 - 1920
Il decreto vicereale del 15 febbraio 1811, n.49 all'art. 2., stabiliva che in ogni comune del Dipartimento dell'Alto Adige, tutte le opere pie, ospedali , ecc. avessero una sola amministrazione avente il nome di Congregazione di carità. Pertanto anche l'amministrazione del legato Rizzardi tenuta in passato dalla Confraternita della Disciplina passa alla Congregazione di carità. Ogni nove anni veniva data in locazione la casa e la "chiesura" del legato Rizzardi posta oltre la porta Montanara a Riva. Il locatore aveva l'obbligo di migliorare il fondo e piantare nuova piante. Il pagamento dell'affitto avveniva in due rate: una il 25 di luglio, San Giacomo e l'altra il primo di novembre di ogni anno. La resa di conto del legato Rizzardi con annessa cappellania veniva redatta annualmente: le entrate riguardavano interessi di capitali, affitti e lasciti diversi; le uscite riguardavano il pagamento di steore, le sovvenzioni ai poveri, le spese di cancelleria, le contribuzioni per le scuole, le spese per medicinali e per le messe della cappellania.
Legato Riolfatti, 1869 - 1910
Nel testamento del 18 dicembre 1869 don Giuseppe Riolfatti, parroco e decano di Riva, nomina erede universale suo fratello Giovanni Battista Riolfatti lasciando un capitale di fiorini 4000 in obbligazioni di stato alla Congregazione di carità di Riva. Istituisce così un legato per la fornitura di legna a trentasei vecchi poveri di Riva da distribuirsi due volte l'anno: il 17 dicembre (giorno della sua nascita) e il 17 gennaio (giorno della consacrazione e del sacerdozio); elargisce altri 200 fiorini alla stessa congregazione per l'amministrazione del suddetto legato. Lascia inoltre altre somme di denaro alla chiesa parrocchiale di Riva con l'obbligo di celebrare una santa messa ogni 17 dicembre, altro denaro all'ordine delle suore del Sacro Cuore di Gesù di Riva e alla società di mutuo soccorso degli artieri di Riva. La prima distribuzione di legna risale al 17 dicembre 1870. Il 27 novembre 1874 il consiglio congregazionale approva il regolamento per la distribuzione di legna, nel quale si delibera che la distribuzione avvenga nei giorni fissati dal testatore nella piazza del porto di Riva (n. 289 di prot. del 1874). Sono conservati gli elenchi delle distribuzioni della legna che venivano approvati nelle sedute collegiali della Congregazione di carità, le matrici dei bollettari e i buoni per la fornitura della legna.
Legato Segarizzi, 1876 - 1900
Con il testamento di data 16 febbraio 1876, Virginia Segarizzi nata Patuzzi da Limone, nomina erede la Congregazione di carità di Riva del suo negozio di stoffe. In base all'avviso 13 giugno 1876 della Congregazione di carità inserito nella Gazzetta ufficiale, si informano tutti coloro che ne avessero interesse, a presentare offerta per l'acquisto del negozio e delle merci. Il negozio viene venduto all'asta per il prezzo di fiorini 4460 a Maria Corti.
Legato Valentini, 1894 - 1911
Nel testamento del 10 febbraio 1894 Irene Zanelli, vedova di Bernardo Valentini, nomina erede universale l'ospedale di Riva, amministrato dalla Congregazione di carità, ed istituisce diversi legati. Lascia alla Congregazione di carità trenta pezzi d'oro da 20 franchi, dall'investimento dei quali si provvederà alla distribuzione di farina alle famiglie dei poveri di Riva nel giorno dell'anniversario della morte della testatrice. Nel 1896 viene redatto un primo documento di fondazione del "legato Valentini: farina ai poveri" nel quale si determina che la Congregazione di carità è l'amministratrice del legato e la sorveglianza spetta all'I. R. Capitanato distrettuale di Riva. Nel carteggio ed atti dal 1877 al 1892 precedenti all'atto costitutivo del legato del 1894 sono conservati: il testamento del 21 febbraio 1877 di Bernardo Valentini, marito di Irene Zanelli, nel quale viene nominata erede di tutta la sua sostanza e il testamento del 26 maggio 1879 di Marianna Righi da Riva, madre di Irene Zanelli che le lascia in eredità tutti i suoi beni.
Fondazione don Eustasio Cappello, 1895 - 1910
Nel testamento del 27 febbraio 1895, al capitolo 18, Eustasio Cappello, parroco e decano di Mori, nomina erede universale la Congregazione di carità di Riva con i seguenti oneri da osservare: entro il mese di novembre di ogni anno farà distribuire otto quintali di farina gialla ai più poveri di Riva; entro un anno dalla sua morte, la Congregazione di carità istituirà con pieno valore giuridico un legato perpetuo d'una messa per settimana, pagandola 70 soldi, presso la chiesa di San Giuseppe ossia della Disciplina. Contiene inoltre un fascicolo di atti privati della famiglia dal 1799 al 1895.
Amministrazione Formenti Conte Erminio, 1896 - 1914
Nel testamento del 2 aprile 1896 e successivi codicilli il conte Erminio Formenti nomina erede universale la figlia Anita e in sostituzione la Congregazione di carità di Riva, incaricata di amministrare l'intero patrimonio; inoltre istituisce diversi legati. Con codicillo al testamento del 9 maggio 1896 nomina tutore della figlia minorenne il barone Luigi Menghin - Brezburg. Il conte Erminio Formenti muore il 6 giugno 1896. Le maggiori entrate della sostanza lasciata dal conte derivavano dagli affitti degli edifici e dei terreni posseduti (palazzo in via Maffei, casa rustica a Varone e diversi terreni), dalla vendita dei prodotti (uva, olive, frutta e grano) e dall'allevamento dei bachi da seta.
Legato Benamati, 1909 - 1919
Nel testamento del 14 settembre 1615, redatto nella casa posta nella "quadra del lago", da Antonio Borroi, notaio, Giovanni Benamati istituiva un legato di ducati 3000 da investire ed elargire annualmente a titolo di dote a tre ragazze nubili abitanti a Riva. Vengono nominati commissari ed esecutori testamentari don Giovanni Battista Benamati e i fratelli Francesco e Giovanni Benamati, questi provvederanno ad investire tale somma ed a riscuoterne gli interessi. Estinta la famiglia Benamati per linea maschile il legato sarà amministrato dall'arciprete di Riva e dai sindaci della città (fasc. IV "Zitelle", n.344 di prot. del 1812).
Si conserva il carteggio ed atti tra la congregazione di carità e il capitanato distrettuale di Riva per l'istituzione del documento della fondazione Giovanni Benamati dal 1909 al 1919.
Legato don Dario Bertolini, 1913 - 1932
Con testamento e successivi codicilli dal 1 agosto 1913 al 1 maggio 1915 don Dario Bertolini nomina erede universale la Congregazione di carità di Riva e istituisce diversi legati. Contiene carteggio ed atti relativi alla vendita per una cifra simbolica di una sua proprietà in località Deva alla Congregazione di carità in segno di gratitudine i membri della Congregazione di carità intitolarono il reparto maschile della sezione medica dell'ospedale a suo nome. Don Dario Bertolini muore a San Zeno d'Anaunia il 14 febbraio 1916.
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