Il subfondo della Congregazione di carità di Trento è costitutito da 75 unità tra buste e registri che si situano in un arco cronologico compreso tra il 1677 e il 1970. Il nucleo più consistente di documentazione è costituito dai verbali delle adunanze del Comitato amministratore della Congregazione di carità (12 registri) e dal carteggio dell'ente (44 buste) e copre un periodo ristretto che va dai primi anni Venti a metà degli anni Trenta. Per quanto riguarda la documentazione più antica, si tratta per lo più degli atti di istituzione di legati e fondazioni, conservati dalla Congregazione di carità prima e dall'Ente comunale di assistenza poi, come attestazioni dell'acquisizione dei propri diritti e beni patrimoniali. Nel caso della documentazione più recente, prodotta successivamente alla soppressione della Congregazione di carità, ci si trova di fronte ad interventi di aggiunta, operati dopo il 1937 dal personale dell'Ente comunale di assistenza.
Il subfondo della Congregazione di carità attualmente conservato presso l'Archivio storico del Comune di Trento, al quale è pervenuto insieme a quello dell'Ente comunale di assistenza, è in realtà una parte residua dell'assai più consistente archivio prodotto dalla Congregazione stessa.
Una parte della documentazione, costituita per lo più da registri (tra gli altri: urbari, giornali, mastri, inventari) e da pergamene sia della Congregazione stessa sia delle antiche confraternite ed altre istituzioni in essa confluite in epoca napoleonica, era stata depositata, negli anni 1876-1877 e 1884, presso la Biblioteca comunale di Trento, dove si trova tuttora conservata (1).
Un ulteriore consistente nucleo documentario, di epoca compresa tra il 1811 e il 1923 (2), fu poi versato nel 1940 all'Archivio di Stato di Trento: dopo la soppressione nel 1937 delle Congregazioni di carità ed il passaggio delle relative competenze agli Enti comunali di assistenza, l'Ente comunale di Trento provvide infatti ad una selezione degli atti ad esso pervenuti, conservando presso di sè soltanto quelli che presumibilmente potevano ancora rivelarsi utili per lo svolgimento dell'attività amministrativa o che avevano una rilevanza patrimoniale per l'ente.
Altra documentazione, riguardante prevalentemente l'Orfanotrofio maschile e l'Orfanotrofio femminile, è stata recuperata nel 2005 dalla sede della Fondazione Crosina Sartori Cloch in via Degasperi 72, che la deteneva in quanto fondazione nata nel 1975 dall'unione dei due Orfanotrofi. Nella sede rimane ancora documentazione antica della Congregazione di carità (3).
La documentazione prelevata nell'anno 2005 consisteva in 10 buste di carteggio ed atti classificati (categorie II e III), riguardanti l'Orfanotrofio femminile e l'Orfanotrofio maschile, che coprono gli anni dal 1924 al 1928.
Non si hanno informazioni certe di riordini dell'archivio, se non una richiesta del gennaio 1926 da parte dell'allora segretario della Congregazione di carità, avvocato Giuseppe Forasassi, che scriveva al Commissario della Congregazione "in considerazione della necessità di procedere al riordinamento dell'Archivio, senza che la Congregazione di carità debba sostenere nuove spese per l'assunzione temporanea di nuovo personale, dichiara alla Signoria vostra illustrissima di essere disposto a prestare, senza alcun compenso, un'ora di servizio in più sull'orario normale, e ciò fino ad esaurimento del lavoro arretrato" (4). Il Commissario, in risposta, avrebbe incaricato il segretario "a suo tempo di tale lavoro". Non risulta alcun incarico a riguardo, ma si può supporre che l'intervento sia stato fatto negli anni Trenta sulla parte del carteggio classificato e sugli atti di gabinetto di epoca antecedente (ne sono esempi le cartelle dei fascicoli riportanti la datazione prestampata "193_" ma contenenti documenti cronologicamente precedenti).
Espandi il testo
Comprimi il testo