L'intervento di ordinamento dell'archivio del comune di Tiarno di Sotto ha riguardato la documentazione relativa agli affari esauriti da più di 40 anni del comune e di tutti gli archivi aggregati.
Per questi ultimi non sono previsti accrescimenti perché prodotti da enti ormai estinti.
Le serie, sia nell'archivio del comune che negli archivi aggregati, sono state disposte secondo quest'ordine: deliberazioni degli organi comunali, atti amministrativi, atti contabili.
Il lavoro di riordino si è svolto secondo le seguenti fasi:
- schedatura delle singole unità archivistiche delle quali sono stati rilevati il titolo, gli estremi cronologici, la tipologia fisica (registro, busta, fascicolo). La descrizione fisica è stata più accurata per i registri del periodo preunitario, per i quali è stata specificata anche la consistenza e il tipo di legatura. Inoltre, per i registri di protocollo, al fine di far comprendere la quantità di affari dell'amministrazione comunale, si è ritenuto opportuno indicare gli estremi degli esibiti registrati ogni anno. Queste operazioni si sono svolte sulla base dei criteri per la descrizione archivistica forniti dal Servizio beni librari e archivistici della provincia di Trento;
- ordinamento del materiale: ci si è basati sul cosiddetto metodo storico, cioè è stato rispettato e ripristinato, se possibile, l'ordine originario secondo cui l'ente produttore dell'archivio aveva organizzato la documentazione.
Il carteggio è stato riordinato all'interno di ogni annata in base al numero di protocollo oppure in base alla classificazione, e in mancanza di questi elementi in ordine cronologico; i documenti relativi alla contabilità sono stati riordinati in base alle rubriche di appartenenza; i contratti in base al numero di repertorio e, laddove questo non fosse presente, in ordine cronologico; e così via;
- separazione delle schede in base all'ente produttore della documentazione (se diverso dal comune), in base al periodo della sua produzione, secondo la periodizzazione sopra descritta. Infine le sottoserie e le unità sono state ricondotte alla serie. Le serie sono disposte, all'interno di ogni periodizzazione, secondo questa successione: prima le serie di documenti collocabili nelle categ orie direttive, poi le serie ascrivibili alle categorie esecutive e infine a quelle consuntive. Ciò significa che per prime si trovano le deliberazioni degli organi di governo, poi gli atti amministrativi e infine i documenti relativi alla contabilità;
- condizionamento del materiale in scatole chiuse, ad eccezione di alcuni registri di grande formato;
- numerazione delle unità archivistiche. Per quello che riguarda la documentazione del periodo preunitario e degli archivi aggregati sono state impostate delle serie chiuse a numerazione progressiva, in quanto non sono suscettibili di accrescimento; mentre l'archivio posteriore al 1923 e alla ricostituzione degli enti è caratterizzato da serie aperte all'aggiunta di materiale proveniente dall'archivio di deposito, una volta trascorsi quarant'anni dalla sua produzione.
Relazione dell'inventario: criteri
Nella redazione dell'inventario ci si è attenuti alle direttive impartite dalla circolare del Ministero dell'Interno
n. 39/1966, Direzione Generale degli Archivi di Stato, Norme per la pubblicazione degli inventari e alle Norme per la descrizione archivistica e per la redazione degli inventari impartite dal Servizio beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento.
E' stato utilizzato il programma informatico Sesamo, fornito dal Servizio beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento. In base a questo programma l'archivio è strutturato su più livelli: fondo, serie, sottoserie, unità e sottounità, ciascuno dei quali rappresenta un grado di analiticità nella descrizione della documentazione. Ad ogni livello corrisponde un numero e l'intera stringa numerica così composta costituisce il codice di classificazione.
Per ogni unità archivistica compaiono in inventario:
- la segnatura, che indica la collocazione fisica del pezzo all'interno dell'archivio, è scritta nel margine destro in basso ed è costituita da tre elementi: la classificazione, il numero di corda e l'unità di conservazione. Per quello che riguarda le sottounità il loro numero di corda è costituito dal numero dell'unità, separato da un punto cui segue il numero della sottounità. La numerazione è chiusa e progressiva solo quando non siano previsti accrescimenti;
- il titolo, originale o attribuito, è scritto in grassetto. I titoli originali sono riportati fra virgolette; i segni di
interpunzione, i segni diacritici, le maiuscole e le minuscole sono riportati all'uso moderno. Qualora il titolo originario non fosse stato completo o non rispecchiasse la natura della documentazione, si è ritenuto dare una descrizione più approfondita nel campo contenuto;
- gli estremi cronologici, nella sequenza: anno, mese, giorno. Le eventuali ricostruzioni sono state riportate fra parentesi quadre. Se sul documento, o dal documento, non si riesce a risalire alla data, allora si è indicato il secolo, cui il documento può essere verosimilmente attribuito, specificando se exeunte o ineunte. Per le serie, e per le sottoserie, sono riportati gli estremi riferiti alla documentazione presente, mentre per i fondi gli estremi riportati sono quelli corrispondenti al periodo storico-istituzionale, indipendentemente dalla documentazione effettivamente presente (es.: per il periodo austriaco 1821-1923);
- eventuali descrizioni del contenuto dove si riportano le notizie ritenute significative;
- la descrizione estrinseca: si è indicata la tipologia dell'unità descritta (registro, busta, fascicolo); per motivi pratici è stato definito come 'fascicolo' anche l'accorpamento, in una copertina, degli atti o dei conti di un'annata; la consistenza e il tipo di legatura solo per i registri del periodo preunitario; non si sono date specificazioni invece per i registri del periodo postunitario, fatta eccezione per il numero di carte dei registri delle deliberazioni della giunta e del consiglio. Le carte bianche interne ad un registro sono state riportate tra parentesi, invece quelle esistenti alla fine del registro non sono comprese nella numerazione. Se all'interno di uno stesso registro ci si è trovati in presenza di una numerazione imprecisa o non omogenea, allora si è indicato il computo totale delle carte;
- il numero arabo che compare in alto, nel margine destro, è un marcatore associato a ciascuna unità e sottounità e alle schede introduttive, al fine di consentire i rimandi dalle voci dell'indice.
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