Chiesa di San Zeno in Crosano

1653 (copia) - 1930

5.4

serie

Sul versante merdionale della valle della Sorna, sparso sulle pendici sud-ovest del dossone di Resolé-Pozze, si trova l'abitato di Crosano (anticamente "Crucianum"), frazione del comune di Brentonico (1). Il nome, secondo S. Pilati, deriva dalla forma urbanistica del paese: "una croce, il cui capo è formato dalla chiesa, le braccia da due grossi gruppi di case poste al di qua e al di là del capo; e l'asta, da una lunga ed erta contrada" (2). E' il paese più popoloso dell'altopiano ed in passato ci volevano tre quarti d'ora di cammino per raggiungere la parrocchiale.

S. ZENO
La chiesa di Crosano è dedicata a S. Zenone (o S. Zeno), santo di origine veronese; vista la fitte rete di rapporti religiosi, economici e culturali che legavano Brentonico all'area veronese, una simile dedicazione è facilmente giustificata. La prima notizia documentata risale al giugno 1285: infatti nell'atto notarile col quale Bartolomeo di Brentonico, signore di Castel Dosso Maggiore, divide i propri beni tra i cinque figli, è nominata la chiesa di Crosano (non ne viene indicato il titolo, ma nel medesimo documento si parla di un "luogo di S. Zenone" (3). Quindi, dopo la pieve, essa è l'edificio di culto cristiano di più antica attestazione dell'altopiano.
Nel 1456, la "cappella di S. Zenone" viene elencata tra quelle dipendenti dalla pieve in occasione della visita pastorale del vescovo veronese Barbaro (4).
La forma attuale è il risultato di vari rifacimenti: iniziata secondo il Pilati circa nel 1505 (5), il lavori non erano ancora del tutto conclusi nel 1541, quando il vescovo veronese G. M. Giberti, in occasione della visita pastorale, "ordinavit quod ecclesia fabricari cepta perficiatur, item quod campana fracta rezetetur" e annotava "Ecclesia est perfecta, excepto pavimento" (6). Più di mezzo secolo dopo, nel 1601 fu ingrandita e venne costruito pure il campanile (7). Ma l'impronta maggiore le fu data dagli interventi progettati dal maestro muratore Mauro Pernici di Avio tra il 1729 e il 1737 (8). Nella stessa occasione venne aggiunto all'interno l' altare di S. Francesco di Paola di marmo e venne iniziata pure la costruzione di altri due altari, grazie alle donazioni di due privati: il medico Giannantonio Milani offrì il denaro per la realizzazione di quello ligneo dedicato a S. Filippo Neri, mentre Domentico Villa contribuì all'ara marmorea intitolata a S. Valentino (9). In precedenza erano solo tre gli altari: quello maggiore centrale di S. Zenone e due laterali dedicati rispettivamente a S. Rocco e allla beata Vergine (10).
Nel 1770 venne riedificato anche l'altare maggiore con le statue dei santi Zeno e Nicolò realizzato in marmo dal maestro Valentino Villa di Crosano (sec. XVII) (11).
Il Boschetti afferma che la chiesa fu consacrata il 9 maggio 1762 in occasione della visita pastorale del vescovo di Verona Nicolò Antonio Giustiniani e riporta il testo di una epigrafe conservata - a suo dire - "presso la porta del sagrato di S. Zeno: "Rifata e principiata li 16 aprile 1729" (12). In tale occasione venne concesso di conservare nel tabernacolo il Santissimo Sacramento, al lume del quale doveva provvedere la vicinia (13).
A parte qualche intervento minore nell'800 ed i restauri eseguiti nel 1923 per sistemare i danni causati dalla prima guerra mondiale, la forma attuale è quella d'impronta settecentesca, o per meglio dire rappresenta "l'immagine settecentesca di un luogo di culto cristiano attivo nel medioevo" (14).
Fu eretta ad espositura della pieve nel 1762, divenne parrocchia solo il 17 settembre 1944 (con decreto del 12 dello stesso mese) (15).

S. ANTONIO DI TRAGNO
Dall'espositura di Crosano dipendeva la chiesetta campestre di S. Antonio in località Scale (anticamente viene indicata anche come chiesa di Tragno, denominazione derivante dalla zona limitrofa dei vigneti). E' posta su uno spallone roccioso che fiancheggia l'antica mulattiera selciata (oggi in parte asfaltata e modernizzata) che conduceva da Crosano a S. Cecilia di Chizzola (16).
Fu costruita per volere di un privato: Giovanni Bernardo Giovannazzi, sacerdote di Brentonico, ottenne dall'Ordinariato di Verona la licenza di fabbricare una chiesa in onore di S. Antonio da Padova, nella località "Scale" di Crosano. Detta licenza risale al 13 ottobre 1664 (17), ma nel 1667 l'edificio non era ancora stato completato. In seguito agli accordi sottoscritti con il parroco di Brentonico Antonio Balisti, la chiesa si riconosceva del tutto sottoposta a Brentonico, ma alla famiglia Giovannazzi venivano riconosciuti alcuni diritti speciali, tra i quali: lo "ius patronatus" degli eredi primogeniti della famiglia Giovannazzi ed il diritto di sceglierne il massaro (che però deve essere approvato anche dal parroco).
Una delle tre lapidi murate sulla facciata ricorda il fondatore: "MDCLXV Io pr(ete) Gio(vanni) Bernardo q(uondam) Gio (vanni) Domenico Giovannazzi colla dovuta licenza della Superiorità ho fatto fabricare questa chiesa in onore di Dio, della B. V. Maria e del glorioso S. Antonio di Padova , mio avvocato ad essi dedita e dottata, riservando l'ius patronatus di questa alli discendenti mascolini del q(uondam) mio padre e come melio del mio testamento. Rog. S.L.V. 1667" (18).
La chiesetta è di piccole dimensioni, ad aula unica e dotata di un altare barocco di marmi castionesi, sopra il quale è posta una pala rappresentante S. Maria con il Bambino e S. Antonio. Sul tetto - coperto in parte da coppi ed in parte da lastroni di calcare - spunta un campaniletto a vela (19).

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(1) A. GORFER, Terre lagarine, Azienda autonoma soggiorno e turismo Rovereto, 1977, p. 309
(2) Cfr. S. PILATI, Il Vicariato di Brentonio. Spigolature storiche, Trento 1960 (I° ed. Mori 1905), p. 138
(3) ASTN, Arch. Princ., Sez. lat., c. 84, n.4, pp. 6v. e 4, in A. GORFER, "Un paesaggio tra alpi e prealpi", Cierre, Verona 1993, p. 293
(4) Visita pastorale a Brentonico 1456, datt. conservato presso la parrocchia di Brentonico, p. 4
(5) S. PILATI, Il Vicariato di ..., op. cit., p. 138
(6) Cfr. A. FASANI, Riforma pretridentina delle diocesi di Verona. Visite pastorali del vescovo G.M. Giberti 1525 - 1542, Vicenza 1989, p. 1487
(7) S. PILATI, Il Vicariato di ..., op. cit., p. 138; vd. anche A. GORFER, Un paesaggio..., op. cit., pp. 294 - 295
(8) Ibidem, p. 138
(9) A. GORFER, Un paesaggio ..., op. cit., p. 295
(10) D. GOBBI, La ricerca del sacro nella peve di Brentonico, in AA. VV. "Per Aldo Gorfer in occasione del settantesimo compleanno", Provincia Autonoma di Trento, Assessorato alle attività culturali, Trento 1992, pp. 351 - 352
(11) S. PILATI, Il Vicariato di ..., op. cit., p. 138 - 139
(12) APB, 12.1.1
(13) A. GORFER, Un paesaggio ..., op. cit., p. 295
(14) Cfr. ibidem, p. 293, anche per maggiori informazioni riguardo all'architettura interna ed esterna della chiesa
(15) A. CASETTI, op. cit., p.273
(16) A. GORFER, Un paesaggio ..., op. cit., p. 315
(17) APB, 5.4.1.1
(18) Cfr. A. GORFER, Un paesaggio ..., op. cit., p. 316
(19) Ibidem, pp. 315 - 316

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Denominazione Comune Condizione giuridica Servizio archivio
Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo in Brentonico BRENTONICO Ecclesiastico No
Denominazione Estremi cronologici
Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, Brentonico, [1145 maggio 12] - [1145 maggio 12] -