I diari personali delle messe si articolavano in due sezioni, riservate rispettivamente alle registrazioni delle messe da celebrarsi, comprese le residue dell'anno precedente, e alle registrazioni delle messe celebrate. Nella sezione delle messe da celebrarsi venivano annotati il tempo della commissione, il numero di messe commissionate, il commitente, l'elemosina corrispettiva, l'intenzione, eventuali annotazioni ed il promemoria dell'assolvimento. Nella sezione delle messe celebrate si registravano invece il tempo della celebrazione, il luogo, la chiesa, l'intenzione ed il numero di offici. Sulla prima pagina del diario il sacerdote doveva riportare, secondo il prescritto delle costituzioni diocesane II, la seguente prefazione o altra di contenuto affine: "Diarium sacrorum presbiteri N.N. Prospectus missarum quibus satisfacere obligor; unde, nisi in meo diario notatae fuerint tanquam a me celebratae, nec ab aliis sacerdotibus, me committente, celebratas fuisse attestatione fide digna constiterit, haeredes mei ad supplendum tenebuntur".
I diari pervenuti sono stati raggruppati per sacerdote, di cui si fornisce più sotto un breve profilo biografico (1), e quindi in ordine cronologico.
don Bartolomeo Zanolli: nacque a Capriana il 18 agosto 1828, fu ordinato sacerdote il 7 luglio 1856, morì il 29 gennaio 1902 (cfr. 10.1.3). Nella serie dei suoi diari delle messe si riscontra una lacuna dal 21 ottobre 1865 al 24 novembre 1889.
p. Prosdocimo Baldracchi: nacque a Creto il 18 febbraio 1835 e fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1858. Curato di Campo negli ultimi sette anni della sua vita, morì di apoplessia il 7 aprile 1891 (cfr. 1.3.3, p. 215).
don Lorenzo Guetti (2): primo di tredici figli, nacque a Vigo Lomaso il 6 febbraio 1847 da Girolamo "Battiston" e Rachele Molinari da Montagne e fu battezzato con il nome di Davide Lorenzo. Fondamentali nella sua scelta di vita sacerdotale furono gli esempi dei due zii paterni don Lorenzo senior e soprattutto don Pietro, il quale istruì privatamente il nipote negli studi ginnasiali fino al 1863, quando il vescovo Riccabona fondò a Trento il "Collegio convito principesco vescovile" allo scopo di coltivare le vocazioni sacerdotali. Nel 1866 Lorenzo entrò nel Seminario teologico, in cui rivestì anche la carica di prefetto dei giovani. Ordinato sacerdote il 31 luglio 1870, il 14 agosto celebrò la sua prima messa nella parrocchiale di Vigo, proprio il giorno di s. Lorenzo, patrono suo e del paese. Il 3 settembre 1870 fu assegnato come cooperatore al parroco di Terragnolo con il quale affrontò i disagi ed i problemi di una valle isolata ed impervia, la piaga del vaiolo e partecipò nel 1872 al terzo "Congresso bacologico internazionale" organizzato a Rovereto, in qualità di rappresentante del Comizio agrario di Terragnolo. E' questo il primo segnale del suo interesse per il campo agricolo, stimolato dalla visione di una realtà ancora emarginata e bisognosa di innovazioni. Il 22 gennaio 1878 fu nominato curato di Quadra. Da una serie di carteggi conservati presso l'Archivio diocesano tridentino appare evidente l'insofferenza di don Guetti per gli obblighi eccessivamente vincolanti nei confronti del parroco di Bleggio don Guadagnini, il quale protestò più volte per la sua condotta ritenuta ribelle. La situazione mutò radicalmente a partire dal 1883, quando fu nominato parroco don Giambattista Lenzi, suo futuro compagno di tante battaglie. Nel dicembre 1887 la Luogotenenza di Innsbruck sollecitò addirittura il trasferimento del curato per l'irruenza manifestata nel far valere i diritti di congrua. A Quadra don Guetti si calò sempre più nella realtà e nelle angustie dei propri curaziani, spesso costretti all'emigrazione. Numerose furono le relazioni di carattere statistico e geografico relative all'emigrazione trentina, pubblicate su "La Voce Cattolica": nel 1891 per iniziativa del curato fu addirittura fondato il Comitato diocesano trentino della Società austriaca di s. Raffaele a protezione degli emigranti cattolici, che tuttavia non ingranò mai. Nel dicembre 1888 don Guetti succedette al dimissionario parroco don Lenzi e diventò presidente del Consorzio agrario distrettuale di S. Croce, dopo avervi ricoperto per molti anni le cariche di vicepresidente, cassiere e presidente della giunta bacologica. In qualità di presidente egli fece parte anche degli organi direttivi della sezione di Trento, del Consiglio ed in particolare della Giunta permanente, relazionando sull'allevamento, sull'apicoltura e dal 1894 sul credito agrario. Veicoli di propaganda del Consiglio erano le due pubblicazioni "Almanacco agrario" e "Bollettino" su cui don Guetti intervenne più volte sotto gli pseudonimi di "don Mentore" e "Rusticus". Fu proprio all'interno del Consiglio e dalle intese tra il segretario Giovanni de Zotti ed il Guetti che maturarono le premesse della cooperazione: il de Zotti fornì degli statuti modello proposti dalla Dieta Tirolese e presto per impulso del Guetti fu fondata il 28 settembre 1890 a Villa di S. Croce una Società cooperativa di smercio e consumo per generi di prima e comune necessità. La cooperativa, dopo un difficile avvio, iniziò definitivamente la sua attività il I luglio 1891 ed il 17 luglio 1892 si tenne il primo incontro per costituire a Quadra la prima cassa rurale di tipo Raiffeisen. Si può dire dunque che se don Guetti non fu certo l'ideatore del sistema cooperativo, il suo innato pragmatismo lo portò tuttavia ad esserne il primo autentico interprete in Trentino. Parallelamente all'attività di tecnico e di animatore agricolo, il sacerdote si preoccupò di sensibilizzare la comunità sull'importanza del voto e del metodo democratico: egli diventò così partecipe delle elezioni del suo distretto, sostenendo l'autonomia del Trentino dal Tirolo tedesco, ricollegandosi in ciò all'esperienza dei cattolici nazionali riunitisi intorno al giornale "Il Popolo Trentino" e alla rivista "La Famiglia Cristiana". Nel 1890 si fece promotore di una colletta tra gli scolari di Quadra per l'erezione del monumento a Dante a Trento e questa iniziativa gli valse un secondo sollecito di trasferimento da parte del Capitanato. Candidatosi a sorpresa alle lezioni del 17 dicembre 1891, venne eletto per il Consiglio elettorale di Condino-Stenico-Tione insieme a don Salvadori. Il 4 giugno 1893 fu trasferito come curato presso Fiavè, dove affiancò alle numerose cariche anche quella di delegato sociale di una società per il canto gregoriano, di presidente di un Ospedale ricovero per le Giudicarie, di direttore della Cassa Rurale di Fiavè, sorta nel 1893 e dal 1895 quella di presidente della Famiglia Cooperativa locale. Dal novembre 1893 fu impegnato come conferenziere itinerante per la promozione dell'attività cooperativa. Il 12 marzo 1897 fu eletto rappresentante trentino nel Consiglio dell'Impero di Vienna, ma la sua carriera di deputato fu brevissima e poco esaltante. Il 27 aprile 1897 don Guetti propose l'istituzione del Banco di S. Vigilio, che per altro non decollò mai a causa dell'emergere delle nuove forze socialiste e del dissidio tra neutri e confessionali. A circa un anno di distanza lo stesso don Guetti morì il 19 aprile 1898 di cancro all'esofago.
don Emilio Tonidandel: nacque a Fai della Paganella e fu parroco di Coredo negli anni '40 del sec. XX.
don Aldo Dalponte: nacque a Vigo Lomaso il 25 febbraio 1913, ricevette l'ordinazione al suddiaconato il 21 novembre 1937.
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