Chiesa di San Sebastiano, Cavalese, 1464 - 1987 gennaio 24 ( 1464 - 1987 gennaio 24 )

Chiesa di San Sebastiano, Cavalese, 1464 - 1987 gennaio 24

Chiesa di San Sebastiano

Chiesa filiale di San Sebastiano

ente

1464 - 1987 gennaio 24

Anticamente tra le le chiese soggette alla parrocchiale di Cavalese si trovavano tre cappelle la cui storia si intreccia nel tempo fino ad unirsi verso la fine del secolo XVIII.
La prima era la cappella di San Valerio che sorgeva su un colle al di sotto del borgo di Cavalese verso il fiume Avisio. Una tradizione fa risalire la sua costruzione al 1161 per ordine del vescovo di Trento Adelpreto che l'avrebbe consacrata l'anno successivo (1). Sempre per tradizione a San Valerio venivano benedette le "olive" durante la domenica delle Palme (2).
La seconda cappella era dedicata a San Leonardo ed era situata presso le case "Caviola", al limite del prato di S. Maria verso la borgata (3).
La terza, dedicata ai Santissimi Fabiano e Sebastiano, si trovava nel mezzo della borgata di Cavalese sulla sponda destra del torrente che la divide. Questa cappella venne fatta erigere nel 1464 dalla popolazione di Cavalese in seguito ad un voto per la preservazione dalla peste. In quell'anno venne redatto anche l'inventario dei beni immobili ad essa assegnati (4).
Queste tre chiesette possedevano un patrimonio che permetteva loro di mantenersi autonomamente; a questo si aggiungevano i legati che nel corso del tempo i fedeli lasciavano per devozione. L'amministrazione delle loro sostanze, tenute regolarmente da massari che presentavano i loro conti annualmente al pievano e ai regolani, vennero tenute separate fino al 1686 anno in cui il principe vescovo di Trento Francesco Alberti Poja su istanza dei rappresentanti della regola di Cavalese ordinò l'unione dell'amministrazione delle sostanze appartenenti alle tre cappelle (5).
L'ordine vescovile tuttavia non venne eseguito immediatamente: infatti nei decreti emessi in seguito alla visita vescovile nella valle eseguita nel 1749 si intimava di eleggere un solo amministratore per le tre cappelle, avendo constatato che il decreto del 1686 non era ancora stato messo in pratica (6).
Alla fine del '700 la cappella di San Leonardo andò completamente in rovina; stessa sorte spettò a quella di San Valerio che già nel 1767 veniva descritta in condizioni piuttosto precarie: "il tetto verso sera sopra il coro minaccia roina e a scanso di spese non necessarie che si lasci rovinare il muro che forma il circondario della sodetta chiesa bastando che resti sempre in buon essere quello che ne forma la parte di dietro a cagione del sottoposto precipizio"(7). Infine con un decreto vescovile emesso il primo febbraio 1796 vennero cedute le sostanze delle ormai soppresse chiese di San Leonardo e di San Valerio a quella di San Sebastiano.
L'unica chiesa a sopravvivere all'incuria del tempo fu dunque quella di San Sebastiano.
In essa fin dai tempi antichi era stato eretto dai conti Welsberg un beneficio ecclesiastico portante l'onere della celebrazione ed applicazione di sei messe per settimana, ridotte in seguito a 80 annuali.
Nel 1590 inoltre, dietro disposizioni vescovili, il pievano era invitato a tenere nella chiesa di San Sebastiano tutte le domeniche e nelle feste di precetto la Dottrina Cristiana per i fanciulli(8).
Nel 1870 il parroco decano di Cavalese, Corrado Mersa, per dare alla popolazione maggiore comodità di assistere a certe funzioni di ordine secondario, decise di abbattere la suddetta cappella e nel medesimo posto fabbricare una nuova chiesa. Lottando contro il parere dei suoi parrocchiani, del Municipio e del vescovo di Trento Benedetto Riccabona, con una fermezza e volontà che confinava nella testardaggine arrivò a soddisfare il suo scopo impiegando un consistente capitale che a tal fine aveva donato una certa signora Caterina Nocher e prelevando circa 12000 fiorini dal patrimonio della cappella (9).
La nuova chiesa fu consacrata da monsignor Giovanni Evangelista Haller, vescovo coadiutore in Trento, il 22 agosto 1875.
Agli inizi del '900 la chiesa possedeva tre altari di pietra, aveva un patrimonio sufficiente a provvedere alle necessità di culto e i suoi amministratori rendevano ogni anno la resa di conto, mentre gli incassi e i pagamenti dal 1895 vennero affidati alla Banca Cooperativa di Trento, sezione di Cavalese (10).
La sostanza era composta da obbligazioni di Stato, da crediti e da terreni. una parte dei quali assegnata in usufrutto al sacrestano.
Il mobilio era sufficiente per le funzioni che si celebravano. Dalla festa dei Santi fino alla metà della Quaresima in S. Sebastiano si celebrava la prima messa domenicale festiva e nel mese di novembre si svolgeva la funzione del Santo Rosario.
All'inizio dell'800 un fulmine aveva rovinato completamente il campanile antico e così, sulla pianta del medesimo, fu innalzata l'attuale torre su disegno di don Antonio Longo curato di Varena. In essa si trovavano cinque campane, fuse alla metà dell'800 con metallo proveniente da quelle precedenti e che furono benedette dal parroco Casimiro Bertagnolli.
Il patrono della chiesa era il Comune locale che sosteneva le spese di manutenzione.
In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito ai DD.MM. del 21 marzo 1986 e 30 dicembre 1986 (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 24.01.1987), a decorrere dal 24 gennaio 1987 l'ente Chiesa filiale di San Sebastiano in Cavalese è stato soppresso e i suoi beni (con tutte le relative pertinenze, accessioni, comproprietà, diritti, servitù e ipoteche) sono stati assegnati all'ente Parrocchia di Santa Maria Assunta in Cavalese.

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ente della chiesa cattolica

Chiesa

(1) Cfr. L. FELICETTI, op. cit., p. 29.
(2) Cfr. G. DEL VAI, op. cit., p. 39.
(4) Cfr. "Fondo pergamenaceo della parrocchia di Cavalese", "Pergamene", perg. n. 6.
(5) Ibidem, perg. n. 161.
(6) Cfr. "Fondo cartaceo della parrocchia di Cavalese", "Carteggio e atti", b. 41.
(7) Ibidem.
(8) Cfr. DEL VAI, op. cit., p. 60.
(9) Cfr. "Fondo cartaceo della parrocchia di Cavalese", "Carteggio e atti", b. 127.
(10) Ibidem, b. 42.

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La scheda è stata redatta dalla Cooperativa KOINE' nel 2006, in base al tracciato descrittivo del programma "Sesamo 2000". La revisione effettuata nel 2010 ha comportato le modifiche necessarie a garantire un livello minimo di coerenza rispetto alle regole di descrizione contenute nel manuale "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale per gli operatori", Trento 2006.
Archivio "Fondo pergamenaceo della parrocchia di Cavalese"
Archivio "Fondo cartaceo della parrocchia di Cavalese"











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