Nel 1440 il Consiglio comunale deliberò di fabbricare la chiesa, ma insorsero delle difficoltà intorno alla scelta del luogo: alcuni la volevano presso la nuova casa del comune, altri sulla piazza di Rovereto, luogo poi prescelto per la sua erezione.
Tale donna Mogliana, infatti, con testamento 7 maggio 1441, aveva lasciato al comune la sua casa sulla piazza di Rovereto e l'arciprete di Lizzana Gerardo Barberi di Lizzanella, che insisteva affinché la nuova chiesa sorgesse nella piazza, offrì 100 ducati che permisero l'acquisto di casa Cimador, confinante con quella della Mogliana. Abbattuti i due edifici si fece quindi posto alla nuova chiesa, ma per la sua erezione si dovette attendere fino al 1458, quando finalmente il 23 luglio il notaio Ramengo Balacchi stabilì gli accordi coi muratori.
L'opera fu compiuta nel 1460 e l'anno seguente fu innalzato il campanile. La nuova chiesa venne dedicata a S. Marco Evangelista e nel 1462 fu consacrata.
Nell'anno 1509 Rovereto era passata dal dominio veneto a quello dell'imperatore Massimiliano I d'Austria che, con decreto 3 novembre 1510, aveva conferito a Rovereto il titolo di " città ", confermando anche i privilegi di cui essa godeva sotto la Repubblica di Venezia. La città fu avviata all'industria e al commercio e si introdusse l'arte serica; sotto la spinta economica la città aumentò considerevolmente il numero dei suoi abitanti. Divenne allora ancora più urgente avere un più regolare servizio di cura d'anime e una chiesa più ampia.
La costruzione del nuovo edificio durò dal 1587 al 1594 e la consacrazione avvenne il 14 settembre 1603 ad opera di mons. Sebastiano Cattaneo di Milano, delegato del vescovo Carlo Madruzzo.
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