Masè Renzo, Arco (Tn), 1905 aprile 9 - Trento, 1982 dicembre 11 ( 1905 aprile 9 - 1982 dicembre 11 )

Masè Renzo, Arco (Tn), 1905 aprile 9 - Trento, 1982 dicembre 11

Masè Renzo

Il nome anagrafico dell'architetto è Lorenzo Masè, tuttavia è comunemente conosciuto come Renzo Masè.

persona

1905 aprile 9 - 1982 dicembre 11

Nasce ad Arco il 9 aprile del 1905 da Pierina Segalla e Settimo Masè.
Si trasferisce a Trento con la famiglia nel 1914 e durante gli anni della prima guerra mondiale è sfollato ad Ambras (Innsbruck - A). Nel luglio 1921 s'iscrive all'Istituto tecnico matematico di Trento. Compie gli studi universitari presso la Regia Scuola di Ingegneria di Torino. In quel periodo esercita la professione di insegnante e nel 1930 si laurea in ingegneria civile - sezione edile (1). Conclusa la carriera universitaria svolge il servizio militare (1931-1932) e nel 1932 esegue l'esame di stato di abilitazione alla professione di ingegnere a Roma e si iscrive all'albo degli ingegneri di Trento. Dal 1933 esercita la libera professione nel campo edile, architettonico, urbanistico (progettazione e direzione lavori). Nel 1937 sposa Rosa Maria Sontacchi e dalla loro unione nasceranno quattro figli. Nel 1940 si laurea in architettura a Venezia, supera a Roma l'esame di stato per l'abilitazione alla professione e subito si iscrive all'albo degli architetti di Trento.
La sua prima opera è il faro celebrativo dedicato a Cesare Battisti edificato sulla cima del monte Paganella inaugurato nel 1935. I primi anni della sua attività sono caratterizzati da un sodalizio con l'ingegnere Guido de Unterrichter, formatosi nella stessa università, con cui condivide lo studio in via Diaz a Trento. I principali progetti eseguiti negli anni precedenti al servizio militare prestato in guerra, ovvero tra 1933 e il 1939, sono: l'attuale cinema Roma (ex cinema-teatro Littorio) e il complesso edilizio sito nell'isolato tra corso 3 Novembre e via Malfatti a Trento; diverse chiese quali la chiesa in via dei Giardini a Trento, la chiesa di Laghetti/Laag (Egna/Neumarkt, Bolzano), la chiesa di Vermiglio, la chiesa di Canazei, la cappella Borsieri a Trento (2); numerose strutture alberghiere quali l'albergo Collini e l'albergo Savoia a Madonna di Campiglio, l'albergo Faloria e l'albergo Rosa a Canazei, l'albergo Monte Bondone e un albergo a San Vigilio di Marebbe (BZ). Durante il secondo conflitto mondiale è inviato in qualità di tenente d'artiglieria sul fronte siciliano e in Russia (1940-1943). Alla fine del conflitto lavora al piano di ricostruzione della città di Trento, è membro della Commissione per il piano di ricostruzione di Trento (1945-1948), redige i progetti di massima per il quartiere della Bolghera, per la ricostruzione del quartiere della Prepositura (1946) e per la sistemazione di piazza Lodron (1947). Redige assieme all'architetto Guido Segalla, all'ingegnere Luigi Miori e all'arch. Efrem Ferrari il progetto di ricostruzione dell'edificio scolastico Bresadola in via Esterle a Trento demolito dai bombardamenti aerei (1946), ed è vincitore, con l'ing. Luigi Miori, del concorso per il piano regolatore della zona turistica del Monte Bondone (1947). Prosegue autonomamente la sua attività dallo studio di via Maranza, si accredita tra i progettisti INA-Casa nel primo settennio (1949-1956) (3) progettando e dirigendo i lavori per i complessi residenziali di Cognola (Trento), Mattarello (Trento), Povo (Trento), Riva del Garda, Vezzano (Vallelaghi), case INCIS a Trento, case sociali della Società idroelettrica Sarca Molveno (SISM) a Nembia (San Lorenzo Dorsino) e a Pinzolo. Nel secondo settennio INA-Casa (1956-1963) è iscritto al ruolo di capogruppo progettando e coordinando la realizzazione di numerosi complessi residenziali di edilizia popolare in Trentino, tra cui progetta e dirige i lavori dell'intero rione Degasperi a Riva del Garda. Parallelamente prosegue la sua attività progettuale per committenti privati ed enti tra cui si ricordano i seguenti progetti: malga Stramaiolo (1949), rifugio Vajolet (San Giovanni di Fassa - Sèn Jan) (1950), parco giochi di Cavalese (1952), sanatorio del Clero ad Arco (1953), liceo scientifico in via Veneto a Trento (1954), scuola materna di San Giovanni di Fassa (San Giovanni di Fassa - Sèn Jan) (1954), Centrale del latte di Trento (1957), rifugio Pedrotti-Tosa (San Lorenzo Dorsino) (1959), scuola elementare di Soraga (1958), edificio per congressi e feste a Canazei (1961), auditorium in via Verdi a Trento (1962), chiesa di Zambana (1963), case d'abitazione a Trento e sobborghi, numerosi alberghi nelle zone turistiche di Molveno, Andalo, Madonna di Campiglio, Val di Fiemme e Fassa, fabbricati ad uso commerciale e industriale (capannone Nocchi, concessionaria Opel a Trento, ditta Moser a Trento, Roverauto a Rovereto, etc.), rifugio alpino Giovanni Segantini (Giustino) (1970). Tra la fine degli anni '50 e i primi anni '60 è membro della Commissione per lo studio del programma di fabbricazione della città di Trento e membro della Commissione urbanistica provinciale; vince il secondo premio al concorso per il piano di sviluppo economico-sociale della Vallagarina (1961) e negli anni a seguire gli vengono commissionate le redazioni di piani regolatori, piani di fabbricazione e piani urbanistici di zone industriali di numerosi comuni trentini (Moena, Pinzolo, Trento, Malè, Calliano, Segonzano, Lavarone) (4). Durante la sua lunga carriera si misura nei principali campi dell'edilizia residenziale, scolastica, religiosa, sanitaria e produttiva, occupandosi di tutti gli aspetti progettuali, dai manufatti minori fino ai complessi edilizi; realizza anche progetti d'interni, curando l'ideazione di arredi e mobili sia per case d'abitazione private sia per edifici pubblici, delineando un percorso professionale completo che sintetizza nella sua figura un insieme di competenze e di saperi diversi.
Componente del Comitato amministrativo delle Aziende autonome di soggiorno di Cavalese, Molveno-Andalo, Moena, presidente dell'Ordine degli ingegneri e dell'Ordine degli architetti della provincia di Trento, membro effettivo dell'Istituto nazionale di urbanistica (INU), socio dell'Associazione nazionale ingegneri e architetti italiani (ANIAI), membro della Commissione per la tutela del paesaggio del Comprensorio della valle dell'Adige. Socio e membro del consiglio direttivo della Società Alpinisti Tridentini (SAT), fu da giovane amante della montagna, che frequentò assiduamente in compagnia di Bruno Federspiel, Milio Berlanda, Carlo Piccolroaz, Guido Unterrichter, Giovanni Bertotti, Giuseppe Grisenti, Pino Prati. L'alpinismo per lui è un "motto", una parola per cui ha grande venerazione perché "fare dell'alpinismo è cercare in alto, tra la semplicità delle cose, la gioia e certe volte anche l'oblio" (5).
Muore a Trento l'11 dicembre 1982.

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Arco (Tn), Torino, Venezia, Trento.

Ingegnere

Architetto

Figlio di Settimo Masè. Sposa Rosa Maria Sontacchi. E' padre di quattro figli Guido, Donatella, Mario e Carlo.
(1) Per le informazioni biografiche si veda: Renzo Masè. Inventario dell'archivio (1923-1982), 736. "Diario Alpino", 1923-[1930].
(2) edificio non identificato; forse si tratta della Chiesa di Maria Bambina in via Borsieri a Trento.
(3) primo settennio dal 1949 al 1956, secondo settennio dal 1956 al 1963.
(4) Per un elenco esaustivo delle opere maggiori progettate e realizzate da Masè, si veda il suo curriculum redatto nei primi anni '60: Ibidem, 674."INA-Casa (...)", 1949 - 1960.
(5) Ibidem, 736. "Diario Alpino", 1923-[1930].

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Renzo Masè. Inventario dell'archivio (1923-1982).











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