Scuola popolare di Panchià, Panchià, [1872 novembre 21] - 1923 ottobre 23 ( [1872 novembre 21] - 1923 ottobre 23 )

Scuola popolare di Panchià, Panchià, [1872 novembre 21] - 1923 ottobre 23

Scuola popolare di Panchià

ente

[1872 novembre 21] - 1923 ottobre 23

Con l'emanazione della legge-quadro del 1869 (1) vennero sostanzialmente modificate sia la struttura che la didattica della scuola elementare. I punti cardine della legge furono essenzialmente l'istituzione di "scuole popolari generali" e di "scuole civiche", l'innalzamento a 14 anni dell'obbligo scolastico e l'obbligo di una speciale formazione per il corpo insegnante.
In seguito vennero promulgati altre norme e regolamenti che davano istruzioni più dettagliate sull'applicazione della legge del 1869, fino alla successiva pubblicazione delle leggi provinciali del 1892, che contribuirono a dare un assetto definitivo alle scuole popolari pubbliche (2).
Secondo la legge del 30 aprile 1892, n. 8 (3) concernente le scuole popolari pubbliche, "Una scuola popolare pubblica generale deve esistere dovunque in un luogo o in più luoghi, casali o singole case situate nel circondario di un ora si trovano insieme secondo la media di cinque anni più di quaranta fanciulli obbligati alla scuola, i quali dovrebbero frequentare una scuola distante più di quattro chilometri. Una tale scuola è una scuola sistematica." (§1)
Se il numero degli alunni non superava il 40, si parlava invece di scuola "non sistematica o suppletoria".
In base a queste prescrizioni la Scuola popolare di Panchià, nel distretto scolastico di Cavalese, era una scuola sistematica pluriclasse a due classi, una maschile e una femminile, con due insegnanti, un maestro e una maestra. Le classi erano divise in sezioni o gruppi di alunni diversi per età e cultura. In genere la prima sezione comprendeva gli scolari del primo anno di scuola, la II sezione quelli del secondo, terzo e quarto anno, la III sezione gli alunni del quinto, sesto e settimo anno di scuola.
Secondo il "Questionario sullo stato delle scuole popolari pubbliche ai 15 maggio 1900" (4) gli alunni frequentanti maschi erano 66, mentre le femmine 62. L'insegnamento religioso era impartito da un curato e la scuola era a tempo pieno.
Nel 1904 vi fu, su espressa direttiva del Consiglio scolastico distrettuale di Cavalese, una riorganizzazione delle classi: furono create due classi promiscue, "una classe della maestra formata dalla sezione I promiscua e dalla sezione III femminile e una classe del maestro formata dalla II sezione promiscua e dalla sezione III maschile" (5). Durante l'insegnamento dei lavori femminili, le ragazze nella classe del maestro passavano nella classe della maestra.
Negli anni del primo conflitto mondiale, tra il 1915 e il 1918, il Trentino era diviso in territori occupati dal Regio Esercito austriaco e territori non occupati. In questi ultimi giunse in data 20 maggio 1915 l'ordine telegrafico di chiudere immediatamente le scuole nelle città e nei paesi dichiarati zona di guerra e lo stesso giorno molti maestri irredentisti furono imprigionati dai gendarmi austriaci. Però ci furono non pochi paesi che non si mossero. Probabilmente Panchià fu uno tra questi, visto che non risulta, dalla documentazione dell'archivio, che la scuola abbia mai chiuso. (6)
Invece nel periodo di massima occupazione del Trentino da parte del Regio Esercito, alla fine dell'anno scolastico 1916, il Segretariato generale per gli affari civili della Venezia Tridentina aveva organizzato la scuola elementare in 72 località appartenenti al distretto di Borgo, Primiero, Rovereto e Tione. I restanti distretti erano Cavalese, Cles, Trento città, Trento distretto e Riva.

Il più antico documento presente in archivio che attesta l'attività della Scuola popolare di Panchià è del 21 novembre 1872, si tratta di una circolare a stampa del Capitanato distrettuale di Cavalese indirizzata ai capo-comuni relativa all'organizzazione delle ore di ripetizione pomeridiane, mentre tra i registri, il primo registro presente è un catalogo della classe per l'anno scolastico 1875/76.
Si è scelto quindi di indicare come data iniziale di esistenza dell'ente il 21 novembre 1872, mentre la data finale si riferisce all'entrata in vigore nelle Nuove Provincie dell'"Ordinamento dei gradi scolastici e dei programmi didattici dell'istruzione elementare" introdotto con la riforma Gentile (7).

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ente di istruzione e ricerca

Ente pubblico o "scuola popolare pubblica generale", come viene definita dall'art. 1 della legge del 30 aprile 1892.
- La legge-quadro o "fondamentale" per la scuola elementare nel periodo qui considerato, è la L. 14 maggio 1869, n. 62 in cui le scuole vengono divise in "scuole popolari generali" e "scuole civiche".
Inoltre la frequenza scolastica obbligatoria viene elevata a 14 anni; l'insegnante doveva frequentare l'istituto magistrale di quattro anni; diventavano obbligatori l'istituzione della biblioteca scolastica, la convocazione delle conferenze periodiche degli insegnanti e la frequenza a corsi di miglioramento.
- Ordinanza del Ministero del culto e della istruzione del 20 agosto 1870, n. 7648 relativa al Regolamento scolastico e didattico per le scuole popolari generali.
- Legge 2 maggio 1883: i maestri dirigenti devono avere l'abilitazione all'istruzione religiosa e gli insegnanti devono sorvegliare le classi anche durante l'insegnamento degli esercizi religiosi.
- Legge provinciale del 30 aprile 1892, n. 8 concernente le scuole popolari pubbliche: integra quella del 1869 in riferimento al tipo di scuole sistematiche o supplettorie, alla frequenza scolastica, alla copertura dei posti di insegnanti, al diritto alla pensione.
- Ordinanza del Ministero del culto e dell'istruzione del 29 settembre 1905, n. 159 colla quale si emana un Regolamento scolastico e didattico definitivo per le scuole popolari generali e per le scuole civiche: arricchisce l'ordinanza del 1869 riguardo alle "scritture d'ufficio" che dovevano essere conservate (viene introdotto il registro di protocollo).

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In accordo con i principi fondamentali espressi nell' art. 1 della legge del 14 maggio 1869, la scuola popolare era una scuola pubblica e come tale doveva impartire gli insegnamenti agli alunni senza alcuna distinzione di credo o di appartenenza sociale; aveva inoltre il compito di dare ai ragazzi un'educazione civile e religiosa e di fornirgli le adeguate conoscenze nel loro ruolo di futuri cittadini. La figura centrale del sistema scolastico era il maestro, che faceva della scuola non solo un centro di alfabetizzazione dove venivano insegnate la lettura, la scrittura e il far di conto, ma anche un luogo di formazione religiosa. Egli era nominato dall'amministrazione comunale e riceveva per questo suo incarico un regolare salario che il comune ricavava dalle tasse mensili pagate dagli "scolari non poveri", oppure, qualora il denaro non fosse sufficiente, dalla cassa comunale o dal fondo dei legati.
Con la legge del 14 maggio 1869 (8) si attestò l'importanza della formazione dei maestri, ai quali si chiese la frequenza di un istituto magistrale della durata di quattro anni, con l'obbligo di una formazione pratica presso scuole elementari modello per almeno un anno. Al termine dei quattro anni l'aspirante insegnante doveva sostenere l'esame finale, per avere il "certificato di maturità" e la possibilità di un incarico.
L'insegnante aveva come compito fondamentale quello di istruire i fanciulli, ma non era secondario quello della formazione e della corretta tenuta dell'archivio scolastico.
Successive norme e ordinanze integrarono e modificarono la legge del 1869, come ad esempio l'ordinanza del Consiglio scolastico provinciale del Tirolo del 21 novembre 1874 n. 16921 concernente i formulari per gli atti ufficiosi delle scuole popolari oppure la legge del 2 maggio 1883, che riconosceva esplicitamente il ruolo della religione nella scuola, tema molto dibattuto negli anni tra conservatori e liberali, sottolineando per esempio che "i maestri dirigenti debbono avere anche l'abilitazione all'istruzione religiosa e gli insegnanti tutti sono tenuti alla sorveglianza della scolaresca durante gli esercizi religiosi." (9)
"Per effetto anche del progressivo costituirsi delle varie associazioni locali che raccolgono sindacalmente i gruppi di insegnanti si arriva, il 30 aprile 1892, (10) al varo di una legge provinciale che finalmente determina in modo certo i salari degli insegnanti; in tal modo si pone fine alla contrattazione privata dello stipendio (che aveva opposto tante volte i comuni agli insegnanti), si rivaluta la funzione docente anche col riconoscimento di un giusto compenso economico." Inoltre viene stabilito definitivamente il diritto alla pensione. (11)
Rimase tuttavia invariata la discriminazione tra maestri e maestre; queste ultime penalizzate sia dal punto di vista professionale e retributivo (percepivano infatti il 20-25% in meno dei loro colleghi maschi) che dal punto di vista personale essendo costrette a un nubilato coattivo, pena il licenziamento in caso di matrimonio (definito "volontaria rinuncia al servizio").
Seguì la legge del 1 maggio 1904, n. 40 concernente le scuole popolari pubbliche, che cercò di ritoccare gli stipendi degli insegnanti abolendo, al contempo, le classi di salario per luogo legandole al servizio prestato e stabilendo un diverso computo degli anni aumentando le pensioni.
L'ultima legge scolastica provinciale del 7 giugno 1910, n. 52 valevole per la Contea principesca del Tirolo, sui rapporti di diritto dei maestri presso le scuole popolari pubbliche generali e presso le scuole civiche pubbliche, approvata prima dello scoppio della guerra, reintrodusse l'odiosa divisione economica per classi territoriali.
"Nella fase transitoria del dopoguerra, il Trentino conserva in gran parte l'organizzazione scolastica precedente compresi i suoi organismi di sorveglianza. La scuola popolare mantiene l'orario, il calendario ed anche i programmi della scuola austriaca con l'avvertenza di adeguare l'insegnamento della storia e della geografia alla nuova realtà nazionale. Rimane l'obbligo di frequenza fino a 14 anni. E in quanto alle maestre viene a cadere finalmente il cosidetto nubilato obbligatorio. [...] Con il complesso delle riforme promosse da Gentile la struttura e l'organizzazione della scuola elementare si adegua sostanzialmente a quella nazionale." (12)

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Istruzione

Secondo il Regolamento scolastico e didattico per le scuole popolari generali del 1870 la figura centrale dell'organizzazione scolastica era il maestro; oltre ad avere gli obblighi didattici, il maestro doveva curare le relazioni con i genitori, soprattutto per quello che riguardava il comportamento; il maestro doveva inoltre vigilare sui locali e sull'attrezzatura in dotazione alla scuola e controllare che le aule non venissero utilizzate per scopi estranei alla loro destinazione (art. 29).
Nel Regolamento scolastico e didattico definitivo del 1905 in aggiunta agli obblighi didattici, il maestro doveva "eccitare i fanciulli a far uso frequente ed opportuno della biblioteca per gli scolari ..." (art. 80) mentre negli articoli seguenti vengono specificati di che tipo dovessero essere gli eventuali castighi da infliggere agli alunni.
Per ogni istanza diretta alle autorità superiori, i maestri dovevano agire con il tramite del dirigente scolastico.
Il dirigente scolastico, o "reggente della scuola", come veniva precedentemente chiamato, o anche "direttore", era l'immediato superiore del maestro e doveva essere nominato in ogni scuola popolare a più classi; oltre a dover curare la precisa osservanza del regolamento scolastico, il dirigente doveva tenere l'amministrazione dell'intero istituto. Il dirigente rappresentava ufficialmente la scuola all'esterno e nel Consiglio scolastico locale e curava la corrispondenza con le autorità scolastiche; custodiva inoltre il "suggello" dell'ufficio.
Infine, il dirigente doveva, all'inizio di ogni anno scolastico, redigere l'orario delle lezioni della scuola ed assegnare i maestri alle classi.
La conferenza dei maestri nelle scuole popolari generali venne introdotta con la legge fondamentale del 1869, mentre nell'ordinanza del 1905 ne venne ribadita l'importanza. Nelle conferenze dei maestri, da tenersi regolarmente almeno una volta al mese, si discuteva dei problemi della scuola, sia dal punto di vista pedagogico che amministrativo e le sue deliberazioni dovevano essere puntualmente annotate dal maestro sul catalogo della classe.
In stretta collaborazione con il dirigente operava il Sorvegliante scolastico locale. La funzione di Sorvegliante scolastico locale era una carica onoraria conferita dal Consiglio scolastico distrettuale in base alla legge del 30 aprile 1892, n. 7; il sorvegliante era anche membro di diritto del Consiglio scolastico locale ed era autorizzato ad assistere alle conferenze dei docenti; aveva il compito di verificare il corretto svolgimento dell'attività scolastica, sia nella compilazione dei registri, sia nel verificare la presenza dei mezzi scolastici necessari; doveva compilare annualmente la matricola scolastica e controllare il buono stato del locale scolastico e dell'abitazione per l'insegnante; vigilava sulla frequenza degli scolari, nonché sulla corretta durata delle lezioni; doveva compilare una relazione in occasione delle visite dell'ispettore scolastico distrettuale, scritte in collaborazione con l'insegnante, contenente le osservazioni, le proposte ed eventuali desideri per migliorare l'attività scolastica; era infine tenuto a presiedere gli esami finali e confermare le festività scelte dal maestro e a fornire dati utile per le statistiche sulle scuole.
L'amministrazione comunale doveva invece occuparsi del mantenimento della scuola (fornire mezzi adeguati all'istruzione e soddisfare le richieste dell'insegnante per il miglioramento delle lezioni), dei maestri (pagare puntualmente un corretto salario, procurare l'alloggio qualora egli venisse da fuori) e della condizione del locale scolastico (compiere lavori di manutenzione, o ricercare nuovi spazi se necessari, provvedere all'arredo in particolare di banchi o lavagne, procurare la legna per la stufa, e sostituirla in caso di cattivo funzionamento ecc.).

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l maestro dirigente della scuola popolare di Panchià rispondeva del suo operato al Consiglio scolastico locale di Panchià, in quanto autorità scolastica di prima istanza, al Comune di Panchià e alle autorità scolastiche di sorveglianza, come l'Ispettore scolastico distrettuale.
Le autorità direttamente superiori alla scuola popolare di Panchià erano il Consiglio scolastico locale e il Consiglio scolastico distrettuale di Cavalese, incaricato della sorveglianza sulle scuole popolari pubbliche e sugli istituti sottoposti al Consiglio scolastico locale.
Il Consiglio scolastico distrettuale dipendeva poi dal Consiglio scolastico provinciale di Innsbruck.

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(1) Legge del 14 maggio 1869, n. 62, colla quale si stabiliscono le massime fondamentali dell'azienda d'istruzione rispetto alle scuole popolari (B.L.I. puntata XXIX, n. 62, 1869)
(2) Gli archivi delle scuole elementari trentine: censimento descrittivo, a cura di Arcaini R.G., Trento, 2003 (pagg. XLII-XLIII)
(3) Legge del 30 aprile 1892, n. 8, valevole per la contea principesca del Tirolo concernente le scuole popolari pubbliche (Bollettino delle Leggi e delle Ordinanze per la Contea principesca del Tirolo e per il Vorarlberg, puntata II, n. 8, 1892)
(4) In: APTn, ASP, serie 1.3 "Carteggio ed atti annuali", 1900, 1.3.7
(5) In: APTn, ASP, serie 1.3 "Carteggio ed atti annuali", 1904, n. prot. 47, 1.3.7
(6) LEONARDI E., La scuola elementare trentina dal Concilio di Trento all'annessione alla patria, Trento, 1959, pagg. 41-42
(7) R.D. 1 ottobre 1923, n. 2185, Ordinamento dei gradi scolastici e dei programmi didattici dell'istruzione elementare, in vigore dalla data di pubblicazione sulla G.U. del 24 ottobre 1923
(8) L'applicazione della legge del 1869 avvenne con l'ordinanza del Ministero del culto e dell'istruzione del 20 agosto 1870, n. 7648 colla quale venne emanato un Regolamento scolastico e didattico per le scuole popolari generali (B.L.I. puntata XLII, 1870)
(9) ANTONELLI, Q. Storia della scuola elementare e formazione degli archivi scolastici nel Trentino, IN: Gli archivi delle scuole elementari trentine: censimento descrittivo, a cura di Arcaini R.G., Trento, 2003 (pag. XLIV)
(10) Legge 30 aprile 1892, n. 7 riguardante la sorveglianza sulle scuole (Bollettino delle Leggi e delle Ordinanze per la Contea principesca del Tirolo e per il Vorarlberg, puntata II, n. 7, 1892)
(11) BERTASSI. C., Storie di ordinaria povertà. Scuole e maestri nel Trentino austriaco IN: Per una storia della scuola elementare trentina, a cura di Antonelli Q., Trento, 1998
(12) ANTONELLI, Q. Storia della scuola elementare e formazione degli archivi scolastici nel Trentino, IN: Gli archivi delle scuole elementari trentine: censimento descrittivo, a cura di Arcaini R.G., Trento, 2003 (pagg. XLVIII; L)

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Legge scolastica provinciale del 7 giugno 1910, n. 52, valevole per la Contea principesca del Tirolo sui rapporti di diritto dei maestri presso le scuole popolari pubbliche generale e presso le scuole civiche pubbliche

Regolamento politico per le scuole elementari di Francesco I dell'11 agosto 1805, che nei Circoli di Bolzano, Trento e Rovereto entrerà in vigore solamente dopo la pace di Vienna, nel 1818, dopo il passaggio del Tirolo al Regno d'Italia

Ordinanza del Ministero del culto e dell'istruzione del 10 febbraio 1869, colla quale vengono emanate disposizioni provvisorie sulla sorveglianza delle scuole

Ordinanza del Ministero del culto e dell'istruzione del 20 agosto 1870, n. 7648 colla quale viene emanato un Regolamento scolastico e didattico per le scuole popolari generali

Ordinanza del Ministero del culto e dell'istruzione del 29 settembre 1905, n. 159 colla quale si emana un Regolamento scolastico e didattico definitivo per le scuole popolari generali e per le scuole civiche

Concordato del 18 agosto 1855 tra Papa Pio IX e Francesco Giuseppe I Imperatore

Legge del 25 maggio 1868, n. 48, Introduzione del controllo statale della scuola, cioè la direzione e la sorveglianza di tutto quello che riguarda l'istruzione e l'educazione non spetta più alla chiesa, ma allo Stato

Legge del 14 maggio 1869, n. 62, colla quale si stabiliscono le massime fondamentali dell'azienda d'istruzione rispetto alle scuole popolari

Legge del 2 maggio 1883, La legge dell'Impero per le scuole popolari. Legge del 14 maggio 1869 colle disposizioni modificate colla legge 2 maggio 1883

Legge del 30 aprile 1892, n. 8, valevole per la contea principesca del Tirolo concernente le scuole popolari pubbliche

Legge 30 aprile 1892, n. 7, valevole per la Contea principesca del Tirolo concernente la sorveglianza sulle scuole

Legge del 1 maggio 1904, n. 40, concernente le scuole popolari pubbliche

Decreto 11 settembre 1848, n. 19521, Miglioramenti nelle scuole popolari rispetto all'istruzione ed alla lingua

Denominazione Estremi cronologici
Comune di Panchià
Denominazione Estremi cronologici
Legge scolastica provinciale del 7 giugno 1910, n. 52, valevole per la Contea principesca del Tirolo sui rapporti di diritto dei maestri presso le scuole popolari pubbliche generale e presso le scuole civiche pubbliche 1910 giugno 7
Regolamento politico per le scuole elementari di Francesco I dell'11 agosto 1805, che nei Circoli di Bolzano, Trento e Rovereto entrerà in vigore solamente dopo la pace di Vienna, nel 1818, dopo il passaggio del Tirolo al Regno d'Italia 1805 agosto 11
Ordinanza del Ministero del culto e dell'istruzione del 10 febbraio 1869, colla quale vengono emanate disposizioni provvisorie sulla sorveglianza delle scuole 1869 febbraio 10
Ordinanza del Ministero del culto e dell'istruzione del 20 agosto 1870, n. 7648 colla quale viene emanato un Regolamento scolastico e didattico per le scuole popolari generali 1870 agosto 20
Ordinanza del Ministero del culto e dell'istruzione del 29 settembre 1905, n. 159 colla quale si emana un Regolamento scolastico e didattico definitivo per le scuole popolari generali e per le scuole civiche 1905 settembre 29
Concordato del 18 agosto 1855 tra Papa Pio IX e Francesco Giuseppe I Imperatore 1855
Legge del 25 maggio 1868, n. 48, Introduzione del controllo statale della scuola, cioè la direzione e la sorveglianza di tutto quello che riguarda l'istruzione e l'educazione non spetta più alla chiesa, ma allo Stato 1868 maggio 25
Legge del 14 maggio 1869, n. 62, colla quale si stabiliscono le massime fondamentali dell'azienda d'istruzione rispetto alle scuole popolari 1869 maggio 14
Legge del 2 maggio 1883, La legge dell'Impero per le scuole popolari. Legge del 14 maggio 1869 colle disposizioni modificate colla legge 2 maggio 1883 1883 maggio 2
Legge del 30 aprile 1892, n. 8, valevole per la contea principesca del Tirolo concernente le scuole popolari pubbliche 1892 aprile 30
Legge 30 aprile 1892, n. 7, valevole per la Contea principesca del Tirolo concernente la sorveglianza sulle scuole 1892 aprile 30
Legge del 1 maggio 1904, n. 40, concernente le scuole popolari pubbliche 1904 maggio 1
Decreto 11 settembre 1848, n. 19521, Miglioramenti nelle scuole popolari rispetto all'istruzione ed alla lingua 1848 settembre 11
Denominazione Estremi cronologici
Scuola elementare di Panchià
Denominazione Estremi cronologici
Scuola elementare di Panchià
Consiglio scolastico locale di Panchià