Confraternita del Santissimo Sacramento, Bedollo, 1745 giugno 1 - [1966] ( 1745 giugno 1 - [1966] )

Confraternita del Santissimo Sacramento, Bedollo, 1745 giugno 1 - [1966]

Confraternita del Santissimo Sacramento

ente

1745 giugno 1 - [1966]

La confraternita del Santissimo Sacramento fu eretta nella chiesa curaziale di Bedollo con decreto vescovile del primo giugno 1745 (1). Aggregata all'Arciconfraternita di Roma, essa godeva di tutti i privilegi concessi dal Pontefice a questa congregazione, che come scopo si proponeva di promuovere la fede, l'amore e l'adorazione verso il Santissimo Sacramento. Secondo i capitoli approvati in occasione della sua erezione, vi potevano far parte persone di entrambi i sessi "purché di buona voce e fama e di costumi degni d'un buon cattolico". Il curato di Bedollo pro tempore veniva riconosciuto come primario direttore della confraternita, che eleggeva per il suo governo "un ministro con due assistenti, due direttori delle processioni ... e degli scossori".
Le quote di iscrizione variavano a seconda dell'età dell'iscritto, che era comunque tenuto all'ulteriore pagamento di tre carantani l'anno che venivano impiegati per le ordinarie necessità della confraternita. All'atto dell'iscrizione era richiesto di procurare, a proprie spese, per gli uomini "la veste rossa con capuccio e corda di simil colore per cingolo" e per le donne il "fazzuolo detto da braccio da impontarsi sul capo", indumenti che dovevano essere indossati in occasione di processioni, di funerali, di adunanze o festività particolari.
La principale e più solenne processione col SS. Sacramento si teneva il giorno del Corpus Domini, ma data la partecipazione di Bedollo alla processione della parrocchiale, la festività venne rinviata nella curazia alla domenica successiva. In questo tempo si eleggevano anche il nuovo ministro e i due assistenti che, prestato giuramento davanti al curato, eleggevano a loro volta i due direttori delle processioni e gli scossori. I capitoli del 1745 prevedevano inoltre il compito per i confratelli di provvedere del necessario l'altare maggiore nell'occasione dell'esposizione e per le processioni. Nel 1854 i confratelli espressero la volontà di impiegare parte delle loro collette per provvedere di arredi sacri la chiesa di Bedollo e l'Ordinariato, riconoscendo lo stato di bisogno in cui si trovava la chiesa, approvò la proposta determinando l'impiego della terza parte delle collette per l'acquisto di arredi e dei restanti due terzi per la celebrazione di messe per i confratelli. La durata dell'impegno fu stabilita, come da richiesta, di sei anni, ma nel 1861 l'Ordinariato prorogò il rescritto per altri tre anni. Nel 1923 vennero rinnovati i capitoli della confraternita che riprendevano in linea generale quelli del Settecento. Direttore della confraternita era sempre riconosciuto il parroco di Bedollo, a capo di un consiglio formato inoltre da un priore, un assistente che fungeva da cassiere e da quattro consiglieri. Tutti venivano nominati dall'adunanza generale dei confratelli e confermati dal parroco. Il consiglio così nominato sceglieva poi i riscossori delle tasse annuali, due consiglieri supplenti, due direttori delle processioni, e i vari portatori (per baldacchino, stendardo, gonfalone, lampade, torce). Le cariche avevano durata triennale con possibilità di riconferma. Il direttore aveva il compito di sovrintendere all'amministrazione della confraternita, di rappresentarla di fronte a terzi, di custodirne i registri e presiedere le adunanze. L'ufficio del priore era quello di assistere il direttore, riferire sull'andamento della confraternita, custodire i libretti bancari e sorvegliare la cassa. L'assistente, che fungeva da cassiere, oltre ad aiutare il priore nelle sue mansioni, raccoglieva le tasse dai riscossori ed esponeva l'annua resa di conto. I riscossori delle varie frazioni raccoglievano le tasse di iscrizione da ogni famiglia segnando sul loro registro i pagamenti. I capitoli della confraternita contemplavano inoltre il versamento di una quota annua a titolo di indennizzo alla chiesa e al sacrestano e all'organista per le loro prestazioni, restando comunque sempre impegnata nel disporre parte degli avanzi di cassa per l'acquisto di arredi sacri.

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associazione della chiesa cattolica

Le confraternite sono pie congregazioni di persone laiche associate per attendere ad esercizi di culto e anche di beneficenza. Esse possono essere canonicamente erette dalla competente autorità ecclesiastica, oppure mancare di tale approvazione e in questo caso sono enti di natura laicale. Norme generali circa l'erezione delle confraternite, da osservarsi esattamente pena la nullità delle stesse, furono stabilite da papa Clemente VIII (Bolla "Quaecumque a Sede Apostolica" del 7 dicembre 1604).
Fin dal Concilio di Trento la Chiesa sentì la necessità di esercitare su di esse un'azione di controllo, ponendole sotto la vigilanza dei vescovi ed introducendovi il clero. In conseguenza di ciò il curatore d'anime ricoprì presto al loro interno una posizione preminente - generalmente ne era il presidente - ed era chiamato a garantirne il retto funzionamento.
Un interesse particolare dell'autorità ecclesiastica era dedicato all'amministrazione dei redditi dei vari sodalizi. Ad essa provvedeva un massaro, che ogni anno doveva rendere conto del suo operato. Per le associazioni trentine, in particolare, lo scopo principale era quello di assicurare la celebrazione di messe in suffragio dell'anima dei confratelli e delle consorelle defunti.
Durante il periodo napoleonico le confraternite religiose furono soppresse, ad eccezione di quelle del Santissimo Sacramento, seguendo provvedimenti analoghi a quelli presi da Giuseppe II e dal governo bavarese durante la loro dominazione nel Trentino. Infatti il decreto del 25 aprile 1806 art. I stabiliva: "Sono proibite in tutto il Regno le confraternite, le congregazioni, le compagnie ed in genere tutte le società religiose laicali eccettuate le confraternite sotto la denominazione del Santissimo, delle quali potrà esistere una sola presso ciascuna parrocchia sotto la direzione e dipendenza dell'Ordinariato e del parroco rispettivo per l'esercizio delle sacre funzioni" e l'art. IV prevedeva che i beni e le rendite delle confraternite del Santissimo fossero amministrati dai fabbriceri delle chiese parrocchiali e sussidiarie.

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Chiesa

(1) Cfr. copia dell'atto di erezione della confraternita in "Confraternita del Santissimo Sacramento di Bedollo", "Carteggio e atti", f. 1.

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La scheda è stata redatta dalla Cooperativa KOINE' nel 2005, in base al tracciato descrittivo del programma "Sesamo 2000". La revisione effettuata nel 2010 ha comportato le modifiche necessarie a garantire un livello minimo di coerenza rispetto alle regole di descrizione contenute nel manuale "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale per gli operatori", Trento 2006.

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Archivio "Confraternita del Santissimo Sacramento di Bedollo", 1745 - 1966

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Denominazione Estremi cronologici
Comune di Bedollo
Denominazione Estremi cronologici
Confraternita del Santissimo Sacramento in Bedollo