Mengoni, Mario, S. Bernardo di Rabbi, 1891 agosto 4 - Rovereto, 1958 giugno 1 ( 1891 agosto 4 - 1958 giugno 1 )

Mengoni, Mario, S. Bernardo di Rabbi, 1891 agosto 4 - Rovereto, 1958 giugno 1

Mengoni, Mario

D'Atri

persona

1891 agosto 4 - 1958 giugno 1

Mario Mengoni nasce a S. Bernardo di Rabbi il 4 agosto 1891.
Compie gli studi superiori (ragioneria) nel collegio di Mehrerau (Vorarlberg). Diviene quindi albergatore, proprietario a Riva del Garda dell'Albergo S. Marco. La sua professione, consentendogli di avvicinare ed entrare in confidenza con ufficiali e sottuficiali dell'esercito austriaco, gli permette di raccogliere, ancora prima dello scoppio della guerra, informazioni di carattere militare che egli passa all'ufficio informativo dei Carabinieri di Verona diretto dal cap. Aldo Rossi (con cui l'aveva messo in comunicazione la sorella Pia); ha contatti saltuari anche con il cap. Santucci dei Carabinieri di Schio ed il cap. Casu dei Carabinieri di Vicenza. Il 14 aprile 1913 è decorato come Cavaliere Ufficiale dell'Ordine dell'Aquila Rossa di Prussia, ma respinge l'onorificenza.
Dopo lo scoppio della guerra favorisce la diserzione di alcuni amici, tra cui Carlo Eppler e Antioco Palmas; ritenuto responsabile, contro di lui viene spiccato mandato di cattura. Egli stesso il 26 novembre 1914 attraversa, a nuoto nell'Adige, il confine di Stato, venendo successivamente ricoverato a Verona per choc nervoso. Dopo l'entrata in guerra dell'Italia, il 25 maggio 1915 Mengoni si arruola volontario a Milano nel 12° Reggimento Bersaglieri, e nel luglio-agosto 1915 prende parte alle operazioni sul fronte Sleme - Monte Nero. In congedo provvisorio per debole costituzione fisica, inizia la collaborazione con l'Ufficio informazioni del Comando della I Armata, in particolare con il centro estero guidato dal cap. Tullio Marchetti, con cui collabora sino alla fine del conflitto. Intanto, il 2 giugno 1916, è condannato a morte dall'i.r. Tribunale territoriale di Innsbruck per alto tradimento e attentato contro la sicurezza dello Stato.
Raggiunto il grado di tenente di complemento, ottiene 2 croci al merito di guerra (una conferita dall'esercito francese, una, il 19 ott. 1918, dal comandante della I Armata), la croce dei Ss. Maurizio e Lazzaro, e, l'11 aprile 1918, il titolo e la croce di Cavaliere della Corona d'Italia.
Dopo la guerra ritorna all'attività di albergatore a Riva del Garda. Nel 1922-1923 è anche consigliere del Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto. Pare sia fin da subito militante del movimento fascista.
Durante gli anni del fascismo è direttore di stabilimenti termali a Salsomaggiore (Parma), e diviene funzionario, a Roma, dell'Ente nazionale per l'incremento delle industrie e del turismo (ENIT), con il compito di organizzare gli uffici turistici all'estero, per poi passare ad ispettore dell'Ente nazionale industrie turistiche e alberghiere (ENITEA). Nell'ottobre 1927 diventa, con il nome di copertura "D'Atri", informatore della Polizia Politica nel gruppo di Filippo Tagliavacche (che si occupa in particolare del controllo degli altoatesini di lingua tedesca), assieme al fratello Tullio, criptonimo "51.52.53", anch'egli albergatore a Salsomaggiore. Mengoni opera come subconfidente a Parigi sino al dicembre 1929, dopodiché è fiduciario diretto.
Il 2 luglio 1946 il nome del Mengoni (e del fratello) compare nell' "Elenco nominativo dei confidenti dell'O.V.R.A." pubblicato (ai sensi del R. D. Lgs. 25 mag. 1946, n. 424, art. 1) nel Supplemento ordinario alla "Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana" n. 145. Il ricorso presentato a tal proposito dal Mengoni viene respinto.
Per un periodo dirige un complesso termale in Umbria, quindi si ritira a Rovereto.
Vi muore il 1° giugno 1958.

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Nasce a S. Bernardo di Rabbi.
Compie gli studi superiori a Mehrerau, nel Vorarlberg.
Svolge quindi la sua professione di albergatore a Riva del Garda.
Durante la prima guerra, dal 1915 al 1918, svolge la sua attività presso il centro estero dell'Ufficio Informazioni del Comando della I Armata, a Berna e a Zurigo soprattutto.
Dopo il 1918 torna a Riva del Garda.
In seguito risiede a Salsomaggiore (Parma), e quindi a Roma.
Da fine anni '20 presta opera di fiduciario della Polizia politica a Parigi.
Dopo la guerra si stabilisce in Umbria, quindi rientra in Trentino e muore a Rovereto.

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La sua professione, per tutta la vita, è quella di albergatore (poi direttore di stabilimenti termali). Diviene anche funzionario dell'Ente nazionale per l'incremento delle industrie e del turismo (ENIT), con il compito di organizzare gli uffici turistici all'estero, e poi ispettore dell'Ente nazionale industrie turistiche e alberghiere (ENITEA).
Prima del conflitto mondiale svolge già opera di informatore, ed è in contatto con i Carabinieri di Verona. Durante il conflitto, dopo un breve periodo al fronte, svolge la sua attività per il centro estero dell'Ufficio informazioni del Comando della I Armata. Collabora anche con il Servizio Informazioni dell'Esercito francese.
Dal 1927 alla caduta del fascismo è informatore della Polizia politica.

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Turismo

Guerra

Imprenditore

Soldato

Padre: Giuseppe Mengoni;
madre: Eugenia Caracristi;
fratelli: Emilio (albergatore a Riva, nell'autunno 1914 anch'egli in contatto col cap. Rossi; accusato di aver favorito la fuga di Mario viene incarcerato per due mesi nel Castello del Buonconsiglio di Trento, assolto dal Tribunale militare per insufficienza di prove e internato a Katzenau, quindi spedito in Galizia in una compagnia P. U.; prigioniero dei russi nel nov. 1915, mandato in Siberia, è raccolto a Tomsk dalla Missione militare italiana, e muore a Firenze nell'ott. 1918); Tullio (n. 1897, fuggito da Rovereto nel dic. 1914 per Passo Borcola, a Vicenza collabora con il Centro informazioni del magg. dei Carabinieri Gavino Casu; durante il fascismo anch'egli confidente della Polizia politica); Pia (assistente nella farmacia Cobelli di Rovereto, nel 1914 con il direttore Giulio Conci fornisce informazioni al cap. dei Carabinieri di Verona Aldo Rossi e al magg. dei Carabinieri di Vicenza Casu, attraverso Fabio Filzi e Dante Bertolini; condannata a morte in contumacia nel 1917 per alto tradimento);
moglie: Rita Bresadola.

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La scheda è stata compilata secondo le regole di descrizione di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006.

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Denominazione Estremi cronologici
Comune di Rabbi
Denominazione Estremi cronologici
Mario Mengoni