Chiesa di Santa Maria Assunta, Pieve Tesino, ante sec. XI - 1987 gennaio 24 ( ante sec. XI - 1987 gennaio 24 )

Chiesa di Santa Maria Assunta, Pieve Tesino, ante sec. XI - 1987 gennaio 24

Chiesa di Santa Maria Assunta

ente

ante sec. XI - 1987 gennaio 24

La chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta di Pieve Tesino è una tra le più notevoli costruzioni gotiche presenti in Trentino(1). Venne consacrata nel 1184 dal vescovo di Feltre Fontejo. L'attuale aspetto gotico le venne attribuito con la ricostruzione avvenuta nella seconda metà del XV secolo e successivi rimaneggiamenti del secolo successivo. Subì ulteriori restauri ed ampliamenti tra il 1860 e il 1902. Da ricordare è la pavimentazione in pietra eseguita nel 1860 seguita poi dalla pavimentazione in marmo rosso e bianco del presbiterio. Nel 1902 fu aggiunta l'abside e vi fu collocato l'organo liturgico proveniente da Crema a sostituzione di quello antico fabbricato nel 1754 dal feltrino Giovanni Limana.
Al suo interno la chiesa, costituita da tre navate, è provvista di tre altari. L'altare maggiore, realizzato in legno nel 1630 per opera dello scultore Giorgio Mogena da Fiemme(2), nel 1772 venne ridotto all'attuale stile barocco. Questo altare ottenne nel 1908 il titolo di "privilegiato" e per concessione pontificia del 20 novembre 1907 ad esso può essere richiesta l'indulgenza plenaria nel giorno dell'Assunta, nel giorno della festa di tutti e Santi e nel periodo natalizio che va dal 25 dicembre al 6 gennaio di ogni anno. Gli altri due altari, realizzati nel 1857 e nel 1858, sono dedicati uno a Sant'Antonio Abate ed uno alla Madonna Addolorata. Fin dal 1781 il campanile era dotato di tre campane alle quali se ne aggiunse una quarta nel 1885 che venne poi sostituita, nel 1893, da una nuova donata da alcuni pii offerenti.
La chiesa è circondata da un vasto piazzale che anticamente ospitava il cimitero. Il nuovo e attuale cimitero, situato lontano dall'edificio, circondato da muri e provvisto di cancellata in ferro, venne sempre gestito da una speciale commissione cimiteriale per "mantenerlo decorosamente pulito"(3).
Nei pressi dell'abitato di Pieve Tesino si trova anche la chiesa intitolata ai Ss. Fabiano e Sebastiano(4), nel tempo poi dedicata solo a S. Sebastiano. Venne edificata nel 1479 per voto della comunità locale preservata da un'epidemia di peste. Restaurata nel 1883, custodisce al suo interno una cappella dedicata a Nostra Signora, fatta eseguire a spese della signora Carolina Avanzo e da Edoardo Buffa e dagli stessi fornita di tutti gli arredi, ed un'altra dedicata al S. Sepolcro. Nel 1928 venne realizzata una pala dei Ss. Fabiano e Sebastiano dal pittore Orazio Gaigher che venne sistemata sull'altare maggiore(5). Il campanile era munito di due campane alle quali se ne aggiunse una terza nel 1886 acquistata con pie elargizioni e benedetta da don Giuseppe Maria Chini. Il colle sul quale sorge la chiesa è circondato dalla Via Crucis benedetta il 15 novembre 1884 dal parroco Chini.
Da ricordave vi è anche la cappella "ai Broccati", dedicata alla Madonna del Carmine, nella quale vi era fondato un legato che prevedeva la celebrazione di 52 messe voluto da Giacomo Broccato con suo testamento del 4 febbraio 1724. La chiesetta passò a proprietà del beneficio parrocchiale con l'incorporazione del legato avvenuta con decreto dd. 21settembre 1823 n° 19682/2555 Ecll.
La cappella situata in località Campestrin dedicata a Nostro Signore Flagellato alla Colonna, fu fabbricata da Antonio fu Domenico Nervo (Miazzo) da Pieve Tesino abitante a Campestrin nel 1755. Essa sorge presso la casa del fondatore ed era sovvenzionata in passato dalle offerte dei visitatori. La sua manutenzione spettava alla fabbriceria della parrocchiale.
Un'altra cappella si trova presso l'asilo infantile ed è dedicata al Sacro Cuore di Gesù. Questa cappella venne istituita per andare incontro alle esigenze della popolazione residente troppo lontano dalla parrocchiale ma che comunque voleva recarsi in un luogo di culto per la preghiera.
Si trovano inoltre notizie relative ad un capitello situato in località Longana, dedicato a Nostra Signora, restaurato nel 1905 con offerte di privati e benedetto dal parroco Luigi Piccolroaz.

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ente della chiesa cattolica

Il curatore d'anime era il legittimo amministratore della sostanza della chiesa curata, come anche delle chiese annesse e di tutte le fondazioni istituite a favore delle stesse. Il patrimonio della chiesa era costituito dagli apparati, dagli utensili, dagli arredi sacri di cui essa è provvista per il culto divino, dagli altri beni mobili di sua proprietà, come pure dai fabbricati, fondi, capitali, introiti, diritti ad essa appartenenti, i cui proventi sono destinati a sopperire ai bisogni del culto divino e al mantenimento in buono stato dei fabbricati.
Il parroco svolgeva la sua attività di responsabile amministrativo affiancato dai fabbriceri (detti anche sindaci o massari), quali rappresentanti della comunità. L'istituzione e l'azione dei fabbriceri vennero disciplinate da un decreto napoleonico del 26 maggio 1807: venivano nominati per decreto ministeriale o prefettizio, erano generalmente tre per ciascuna chiesa e duravano in carica cinque anni.
Nella diocesi di Trento venne emanata nel 1865 una normativa relativa all'amministrazione delle chiese che disciplinava, tra l'altro, anche il rapporto del curatore d'anime coi fabbriceri. Il primo era considerato l'organo ecclesiastico dell'amminstrazione e a lui competeva la principale direzione; i fabbriceri gli erano affiancati "tanto allo scopo di prestargli assistenza, quanto nella loro qualità di rappresentanti della comunità ecclesiastica (...). Tanto il curator d'anime che i fabbriceri devono sempre aver cognizione di quanto concerne l'amministrazione"(1). I fabbriceri venivano di regola proposti al curatore d'anime; il loro ufficio durava due anni, salvo la possibilità di essere riconfermati. Dal 1874 (Legge 7 maggio 1874, Boll. Leggi dell'Impero n. 50) spettava al decano il diritto di nominare i fabbriceri proposti dalla comunità. Le fabbricerie erano perciò organi amministrativi dipendenti dall'autorità ecclesiastica, ai quali era demandata l'amministrazione dei beni temporali di una chiesa, con esclusione di qualsiasi ingerenza nelle questioni di culto.
Anche il Codice di diritto canonico del 1917 (cann. 1183-1184) contemplava espressamente la fabbriceria, escludendola però da molte ingerenze (elemosine di messe, ordine della chiesa e del cimitero, disposizione e custodia dei libri parrocchiali, ecc.). Lo stesso Codice conferiva alla chiesa personalità giuridica, con il diritto di acquistare, ritenere, amministrare liberamente ed indipendentemente da ogni potere civile beni temporali per il conseguimento dei propri fini (can. 1495). Dove mancava la fabbriceria, l'amministratore unico era il rettore della chiesa, sotto l'unico controllo dell'Ordinario. Il parroco o rettore della chiesa, che faceva sempre parte di diritto della fabbriceria, per la natura stessa dell'ente ne era il presidente. Il Concordato del 1929 e il regio decreto del 26 settembre 1935 ridimensionarono ulteriormente la rilevanza delle fabbricerie.
L'ente chiesa parrocchiale è stato soppresso in seguito all'applicazione degli adempimenti in materia di revisione concordataria seguiti alla legge 20 maggio 1985 n. 222, e all'entrata in vigore del relativo regolamento di esecuzione, decereto 13 febbraio 1987, n.33, in particolare in seguito all'approvazione dei decreti con i quali è stata stabilita la sede e la denominazione dei nuovi enti parrocchia.

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Chiesa

(1) Cfr. A. GORFER, Le valli del Trentino: guida geografico-storico-artistico ambientale. Trentino orientale. Calliano, Trento, 1993, pp. 945-950.
(2) Cfr. "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Pieve Tesino", "Carteggio e atti", fasc. 9.
(3) Ibidem.
(4) Sembra essere stato di uso comune nel XVI secolo dedicare spesso le chiese o gli altari abbinando due santi. Questa chiesa come pure quella in località Broccati rappresentano quelle chiese o cappelle che non sono e non sono mai state indipendenti dalla chiesa madre sia per quanto riguarda l'amministrazione che la cura d'anime.
(5) Cfr. "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Pieve Tesino", "Carteggio e atti", fasc. 9.

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La scheda è stata redatta dalla Cooperativa Koinè nel 2003, in base al tracciato descrittivo del programma "Sesamo2000". La revisione effettuata nel 2010 ha comportato le modifiche necessarie a garantire la coerenza rispetto alle regole di descrizione contenute nel manuale "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale per gli operatori", Trento, 2006.

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Denominazione Estremi cronologici
Comune di Pieve Tesino
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Chiesa di Santa Maria Assunta in Pieve Tesino
Denominazione Estremi cronologici
Parrocchia di Santa Maria Assunta in Pieve Tesino