Chiesa di Sant’Anna, Montagnaga (Baselga di Piné), [sec. XVI] - 1987 gennaio 24 ( [sec. XVI] - 1987 gennaio 24 )

Chiesa di Sant'Anna, Montagnaga (Baselga di Piné), [sec. XVI] - 1987 gennaio 24

Chiesa di Sant'Anna

ente

[sec. XVI] - 1987 gennaio 24

Dalla consultazione degli atti visitali la prima attestazione relativa alla chiesetta eretta a Montagnaga nella frazione di Erla e dedicata a Sant'Anna, è da far risalire alla visita pastorale del 7 agosto 1651 (1), anche se esiste una testimonianza antecedente nei registri dei matrimoni della parrocchia di Baselga di Piné, dove si fa riferimento ad un matrimonio celebrato a Montagnaga il 17 febbraio 1645 (2).
Per avere qualche informazione in più sull'edificio bisogna attendere la visita pastorale del principe vescovo di Trento Sigismondo Alfonso Thun del 21 giugno 1673 (3) in cui è rilevata la presenza di un solo altare non ancora consacrato, ma ben ornato e dedicato a S. Anna. Nella stessa occasione viene ordinato il restauro e la tinteggiatura a nuovo del sacello; proprio queste indicazioni fanno ipotizzare che la chiesa, bisognosa di importanti interventi di ripristino, fosse stata edificata in epoca più remota.
Non sono finora emerse fonti documentali scritte che tramandino quale fosse l'aspetto delle chiesa primigenia, gli unici indizi si desumono da un quadretto votivo del 1735, conosciuto come "ex voto Schutz", in cui vi è una rappresentazione della fabbrica durante i lavori di riedificazione; se la raffigurazione è fedele, la chiesetta doveva essere una costruzione molto semplice, con il fronte a capanna, una porta rettangolare affiancata da due piccole finestre quadrate e nel timpano una nicchia ov'era custodita la campana.
Sempre un solo altare, ormai consacrato, venne rilevato nella visita pastorale dell'11 settembre 1697 (4), mentre nella successiva visita del 1729 (5) oltre all'altare maggiore ne sono menzionati altri due: uno dedicato alla Madonna del Carmine e l'altro alla Madonna di Caravaggio. Il primo era stato costruito probabilmente a seguito del lascito testamentario del 1718 di don Valentino Bernardi, sacerdote originario di Montagnaga (6). Il secondo fu costruito pochi anni prima del 1729 e su di esso era stata collocata l'icona procurata dal contadino Giacomo Moser, zelante promotore del culto della Madonna.
In questi anni, le vicende di una piccola comunità di montagna che faceva capo ad una chiesetta in grado di soddisfare le esigenze dei fedeli, si intrecciarono con le 'miracolose' apparizioni della Madonna ad una pastorella, dalle quali scaturì un'incredibile venerazione di quei luoghi fino a trasformarli in un santuario mariano meta di pellegrinaggi.
Fu a seguito di questa svolta e alla crescita della devozione per la Madonna che si rese opportuno già nel 1730 il rinnovo dell'altare, realizzato grazie alle offerte dei fedeli, su cui venne collocata una nuova pala raffigurante la leggenda della Madonna di Caravaggio dipinta da Elena Marchetti Zambaiti (7).
Dopo poco gli abitanti di Montagnaga decisero di rispondere all'afflusso sempre maggiore di pellegrini con la costruzione, sul luogo della primitiva cappella di Sant'Anna, di un'altra chiesa più grande ed adatta ad accogliere i fedeli. Ideatore e capomastro nel nuovo edificio, scelto dal conte Girolamo Buccelleni, fu Antonio Brusinelli di Comasine. Rimane memoria delle forme di quella costruzione nell'ex voto del 1737 commissionato dalla comunità di Montagnaga, ove è rappresentata la chiesa secondo le linee del progetto originale, proprio perché realizzato prima della conclusione dei lavori avvenuta nel 1742, e in rappresentazioni eseguite dopo il 1740. La chiesa presentava una pianta a croce greca sormontata da cupola, era dotata di campanile all'angolo posteriore sinistro con annesso magazzino e sacrestia nella parte posteriore destra; a lato della facciata fu costruito un piccolo pronao protetto da un cancello. A ricordo della dedicazione originaria della chiesa a Sant'Anna e a testimonianza dell'ampliamento in onore della Madonna, venne posta un'epigrafe sulla facciata esterna "D.O.M. Nata suis Matri donios haec templa reponit prodigiis lustrans haec loca Stella maris. Die XXVI maii MDCCXXVIIII". Per l'interno vennero commissionate tele a diversi pittori trentini; tra gli artisti che lavorarono alla fabbrica spiccano i nomi di Francesco Passerini di Besagno (Mori) che realizzò l'altare maggiore e Francesco Oradini che mise in opera l'ancona in marmo e stucco per la pala centrale di Francesco Unterperger. Il tempio venne consacrato vent'anni dopo l'inizio dei lavori, il 26 maggio del 1751 dal principe vescovo Ernesto Leopoldo Firmian.
Tra il 1887-1880 la chiesa venne nuovamente ampliata per volere di don Francesco Maria Setti secondo il progetto dell'architetto Ignazio Liberi di Trento (8): vennero demolite l'abside, la sacrestia e il pronao esterno; si allungarono le braccia della croce greca e furono aggiunte quattro grandi sale negli angoli formati dalle stesse. Le sale posteriori furono adibite a sacrestia e magazzini, mentre in quelle anteriori furono aperte due porte minori che si accompagnavano alla maggiore creando una facciata a tre porte. All'interno fu cambiata la disposizione degli altari e alle dieci tele esistenti se ne aggiunsero altre otto, volte e soffitti furono decorati dal pittore Emilio Hoffmann di Berlino. La sala a destra della navata principale, oggi adibita a sala per la conservazione dei quadretti ex voto, all'epoca conteneva una gabbia con delle panche ove venivano rinchiusi coloro che si pensava fossero posseduti dal demonio, perché non creassero disordini durante le funzioni.
La cerimonia di riconsacrazione condotta dal vescovo Giovanni Giacomo della Bona si tenne il 16 ottobre 1881.
Altri restauri furono eseguiti in occasione delle feste centenarie del 1929, con particolare attenzione agli esterni del tempio. Furono avanzate proposte d'intervento dagli architetti Ettore Sottsass (1922) e Brenno del Giudice (1927). Nessuno di questi fu realizzato e si optò per il progetto Barozzi, preferito agli altri per la semplicità e il costo contenuto di realizzazione poiché non prevedeva nessun lavoro in muratura ma solo a graffito. Abbondio e Mario Barozzi di Rovereto decorarono la facciata principale e rinfrescarono anche la decorazione interna; i battenti della porta maggiore furono rivestiti in ferro battuto e Duilio Corompai di Venezia decorò il catino absidale; Giuseppe Parisi rifece le vetrate e il lucernario, l'organo venne restaurato e dotato di motore elettrico.
La forma attuale della facciata risale al luglio del 1947 realizzata su disegno dell'architetto Ezio Miorelli di Trento.
In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito ai DD. MM. del 21 marzo 1986 e 30 dicembre 1986 (pubblicato quest'ultimo sulla Gazzetta ufficiale il 24.01.1987), a decorrere dal 24 gennaio 1987 l'ente Chiesa parrocchiale di Sant'Anna in Montagnaga è stato soppresso e i suoi beni (con tutte le relative pertinenze, accessioni, comproprietà, diritti, servitù e ipoteche) sono stati assegnati all'ente Parrocchia di Sant'Anna in Montagnaga (Baselga di Piné).

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Montagnaga (Baselga di Piné)

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ente della chiesa cattolica

Chiesa

(1) ADT, Atti visitali, n. 25 (1651), c. 149r.
(2) Archivio della parrocchia di S. Maria Assunta in Baselga di Piné, Registri dei matrimoni, "Liber I matrimoniorum et mortuorum ab 1639-1695".
(3) ADT, Atti visitali, n. 27 (1673), c. 50v-51v.
(4) ADT, Atti visitali, n. 25 (1697), c. 444v-445r.
(5) ADT, Atti visitali, n. 40 (1729), c. 523r.
(6) Testamento del 28 gennaio 1718 con cui venne anche fondata una cappellania perpetua. Cfr. Archivio della parrocchia di Sant'Anna, 1.14.1.
(7) Registro dei conti 1729-1827, pp. 202 e segg, cfr. Archivio della parrocchia di Sant'Anna, 2.1.1
(8) Dalle fonti bibliografiche consultate si evince che l'autore del progetto fu l'architetto Luigi Liberi, tuttavia dall'esame del progetto e della corrispondenza allegata, emerge che l'iniziale del nome proprio dell'architetto sia 'I.'(carta intestata e firma autografa) oppure 'J.'(timbro). Simone Weber (cfr. 'Artisti trentini e artisti che operarono nel trentino', Trento, 1977, p. 207) indica l'architetto Luigi Liberi quale autore del porgetto di ampliamento della chiesa di Sant'Anna in Montagnaga, ma attesta l'esistenza dell'ingegnere Ignazio Liberi di Trento. Cfr. Archivio della parrocchia di Sant'Anna, 2.8.3.

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Archivio Diocesano Tridentino, "Atti visitali"
Archivio Diocesano Tridentino, "Parrocchie e curazie"
Archivio storico della parrocchia di Baselga di Piné

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Chiesa di Sant'Anna in Montagnaga
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Parrocchia di Sant'Anna