Chiesa di San Sebastiano, San Sebastiano (Folgaria), [1576] - 1986 ( [1576] - 1986 )

Chiesa di San Sebastiano, San Sebastiano (Folgaria), [1576] - 1986

Chiesa di San Sebastiano

Chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano

ente

[1576] - 1986

Attualmente a San Sebastiano ci sono una chiesa e due campanili, uno dei quali privo del corrispondente edificio sacro. Quest'ultimo era l'antico luogo di culto del paese, testimoniato dal 1576 (1) che accoglieva il parroco di Folgaria nei giorni in cui, per convenzione, si recava a celebrare alcune messe. Si ipotizza che la scelta della dedicazione a San Sebastiano fosse dovuta alla reazione alla furiosa epidemia di peste scoppiata alcuni anni prima: per tradizione infatti San Sebastiano, assieme a San Rocco, è considerato capace di proteggere da tale malattia.
La visita pastorale del 1580 trova la chiesa consacrata, dotata di un altare maggiore dedicato a S. Sebastiano e di un altare laterale; si consigliava la riparazione del tetto (2). La stessa relazione annota che nella chiesa si celebra solo la prima domenica del mese; che essa non ha reddito proprio ma si sostiene con le elemosine dei fedeli.
Nella visita del 1636 la chiesa viene trovata in buono stato (3).
Nel corso del tempo vennero fondati presso di essa alcuni legati che, in qualche modo, permisero il mantenimento dell'edificio e dei suoi accessori. Il 19 settembre 1649, ad esempio, Antonio Kircher lasciò parte delle sue sostanze all'altare dei Ss. Stefano e Antonio costruito nella chiesa con l'obbligo, per la sua famiglia, di far celebrare alcune messe e di fornire del necessario per il suo mantenimento (4). Nel 1716 i vicini di San Sebastiano chiesero ed ottennero dall'autorità vescovile il permesso di poter ingrandire la chiesa e il suo cimitero (5). Nel 1740 venne ampliata e sistemata secondo le esigenze della popolazione in continuo aumento. Appariva come una costruzione molto semplice, quasi una casa addossata alla torre campanaria, con tetto a due spioventi asimmetrici. La porta d'ingresso era sistemata sulla sinistra della facciata e nella parte restante c'erano quattro piccole finestre quadrate (6). Nel frattempo aveva ottenuto la concessione del fonte battesimale e del tabernacolo (1736) che si aggiungeva alla precedente facoltà di seppellire i morti nei mesi invernali (1709).
I vicini avevano l'onere del mantenimento della chiesa che nel corso del tempo, grazie a lasciti o eredità, andò a incrementare la sua dote. Nel 1827 la chiesa possedeva dei campi e dei prati dai quali ricavava degli affitti, degli interessi da capitali investiti e poteva godere di alcuni contributi del Comune: tutto questo per un valore di 106 fiorini e 50. Come oneri la chiesa di San Sebastiano era obbligata alla celebrazione di 19 messe e a un contributo al parroco della chiesa matrice per testimonianza dell'antico legame (7).
Alla fine dell'Ottocento la chiesa risultava piccola e poco adatta, così si pensò di erigere un nuovo edificio situato in centro al paese. La costruzione iniziò nel 1901 e terminò nel 1904 sotto la direzione di don Giuseppe Mosna. Al fine di raccogliere i fondi necessari all'opera si era formato in paese un comitato che, per saldare il debito incontrato, si rivolse al "Tiroler Volksbund" (8). Il fatto fece scatenare la reazione della "Lega nazionale" (9) che riscattò i debiti allontanando il comitato "dall'organizzazione ledente le caratteristiche, l'onore, i sentimenti nazionali delle popolazioni degli altipiani" (10). Così, come si vide a commentare don Fortunato Sicheri "attorno all'episodio della nostra chiesa si svolse tanta storia dell'anteguerra con ripercussioni a Vienna e Roma" (11).
La chiesa venne consacrata il 21 giugno 1911. Venne danneggiata seriamente durante la prima guerra mondiale e in seguito riparata. Negli anni 1928-1930 fu dotata di tre altari di marmo.
Il patrono della chiesa era il Comune che provvedeva alle spese per le riparazioni.
In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito ai DD.MM. del 21 marzo 1986 e 30 dicembre 1986, l'ente chiesa parrocchiale di San Sebastiano è stato soppresso e i suoi beni (con tutte le relative pertinenze, accessioni, comproprietà, diritti, servitù e ipoteche) sono stati assegnati all'ente Parrocchia di San Sebastiano con sede a San Sebastiano.

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ente della chiesa cattolica

Il curatore d'anime era il legittimo amministratore della sostanza della chiesa curata, come anche delle chiese annesse e di tutte le fondazioni istituite a favore delle stesse. Il patrimonio della chiesa era costituito dagli apparati, dagli utensili, dagli arredi sacri di cui essa è provvista per il culto divino, dagli altri beni mobili di sua proprietà, come pure dai fabbricati, fondi, capitali, introiti, diritti ad essa appartenenti, i cui proventi sono destinati a sopperire ai bisogni del culto divino e al mantenimento in buono stato dei fabbricati. Il parroco svolgeva la sua attività di responsabile amministrativo affiancato dai fabbricieri (detti anche sindaci o massari), quali rappresentanti della comunità. L'istituzione e l'azione dei fabbricieri vennero disciplinate da un decreto napoleonico del 26 maggio 1807: venivano nominati per decreto ministeriale o prefettizio, erano generalmente tre per ciascuna chiesa e duravano in carica cinque anni. Nella diocesi di Trento venne emanata nel 1865 una normativa relativa all'amministrazione delle chiese che disciplinava, tra l'altro, anche il rapporto del curatore d'anime coi fabbricieri. Il primo era considerato l'organo ecclesiastico dell'amminstrazione e a lui competeva la principale direzione; i fabbricieri gli erano affiancati "tanto allo scopo di prestargli assistenza, quanto nella loro qualità di rappresentanti della comunità ecclesiastica (...). Tanto il curator d'anime che i fabbricieri devono sempre aver cognizione di quanto concerne l'amministrazione"(12). I fabbricieri venivano di regola proposti al curatore d'anime; il loro ufficio durava due anni, salvo la possibilità di essere riconfermati. Dal 1874 (Legge 7 maggio 1874, Boll. Leggi dell'Impero n. 50) spettava al decano il diritto di nominare i fabbricieri proposti dalla comunità. Le fabbricerie erano perciò organi amministrativi dipendenti dall'autorità ecclesiastica, ai quali era demandata l'amministrazione dei beni temporali di una chiesa, con esclusione di qualsiasi ingerenza nelle questioni di culto. Anche il Codice di diritto canonico del 1917 (cann. 1183-1184) contemplava espressamente la fabbriceria, escludendola però da molte ingerenze (elemosine di messe, ordine della chiesa e del cimitero, disposizione e custodia dei libri parrocchiali, ecc.). Lo stesso Codice conferiva alla chiesa personalità giuridica, con il diritto di acquistare, ritenere, amministrare liberamente ed indipendentemente da ogni potere civile beni temporali per il conseguimento dei propri fini (can. 1495). Dove mancava la fabbriceria, l'amministratore unico era il rettore della chiesa, sotto l'esclusivo controllo dell'Ordinario. Il parroco o rettore della chiesa, che faceva sempre parte di diritto della fabbriceria, per la natura stessa dell'ente ne era il presidente. Il Concordato del 1929 e il regio decreto del 26 settembre 1935 ridimensionarono ulteriormente la rilevanza delle fabbricerie.L'ente chiesa parrocchiale è stato soppresso in seguito all'applicazione degli adempimenti in materia di revisione concordataria seguiti alla legge 20 maggio 1985 n. 222, e all'entrata in vigore del relativo regolamento di esecuzione (decreto 13 febbraio 1987, n.33), in particolare in seguito all'approvazione dei decreti con i quali è stata stabilita la sede e la denominazione dei nuovi enti parrocchia.

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Chiesa

Diocesi di Trento
Decanato di Folgaria

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(1) Cfr. Ufficio parrocchiale di San Sebastiano, Carteggio e atti, fasc. 9.
(2) Cfr. Archivio diocesano tridentino, Atti visitali, n. 6, c. 199.
(3) Cfr. Archivio diocesano tridentino, Atti visitali, n. 11, c. 341.
(4) Cfr. Archivio diocesano tridentino, Atti visitali, n. 30, c. 53.
(5) Cfr. Ufficio parrocchiale di San Sebastiano, Carteggio e atti, fasc. 1.
(6) Cfr. Inventario dell'archivio storico della parrocchia di Folgaria, a cura di Cristina Sega, P.A.T., 2001, p. 83.
(7) Cfr. Archivio diocesano tridentino, Atti visitali, n. 85, c. 134.
(8) La Tiroler Volksbund era un'associazione pangermanistica costituita nel 1905 a Vipiteno al fine di impedire l'indipendenza del Trentino dal Tirolo.
(9) La Lega nazionale era un'associazione irredentista fondata nel 1891. La sua azione si svolgeva soprattutto attraverso l'erezione di un sistema scolastico per raggiungere le zone di confine dove più forte era l'influenza austiaca.
(10) Cfr. Archivio diocesano tridentino, Parrocchie e curazie, 94.B
(11) Cfr. Ufficio parrocchiale di San Sebastiano, Carteggio e atti, fasc. 9.
(12)) Cfr. "Norme per l'amministrazione del patrimonio delle chiese e dei benefici, nonché delle fondazioni ecclesiastiche della diocesi di Trento", 1865, Capitolo I, Sezione I, § 10.

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La scheda è stata compilata secondo le regole di descrizione di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006.

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Archivio diocesano tridentino, Atti visitali
Archivio diocesano tridentino, Parrocchie e curazie
Archivio diocesano tridentino, Libro B

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Legge 20 maggio 1985, n. 222, "Disposizioni sugli enti ecclesiastici in Italia e per il sostentamento del clero cattolico in servizio nelle diocesi"

Decreto Ministeriale 30 dicembre 1986, Conferimento della qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto all'Istituto per il sostentamento del clero nella diocesi di Trento ed alle quattrocentocinquantasei parrocchie costituite nella stessa diocesi. Perdita della personalità giuridica civile da parte di millecentonovantuno enti beneficiali e di quattrocentoquarantadue chiese parrocchiali, tutti della sopraddetta diocesi di Trento

Denominazione Estremi cronologici
Comune di Folgaria
Denominazione Estremi cronologici
Chiesa di San Sebastiano in San Sebastiano
Denominazione Estremi cronologici
Parrocchia di San Sebastiano