Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, Tiarno di Sopra (Ledro), [1537] - 1987 gennaio 24 ( [1537] - 1987 gennaio 24 )

Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, Tiarno di Sopra (Ledro), [1537] - 1987 gennaio 24

Chiesa dei Santi Pietro e Paolo

ente

[1537] - 1987 gennaio 24

Tiarno di Sopra ebbe la sua prima cappella tra il X e l'XI secolo. L'edificio fu costruito con il concorso dei vicini di Tiarno di Sotto e sorgeva probabilmente sui resti di un antico oratorio.
Titolata a San Pietro, la chiesa di Tiarno di Sopra servì entrambe le comunità fino al 1656 (1) e le due vicinie erano chiamate a concorrere alla sua manutenzione sostenendo in parti uguali gli oneri per il buon funzionamento.
Al tempo della prima visita pastorale indetta nel 1537 dal vescovo Bernardo Cles i visitatori rilevarono il degrado della chiesa: era umida, oscura e bisognosa di restauri (2). Alcuni lavori di ristrutturazione vennero intrapresi qualche anno più tardi, ma anche in occasione della visita del 1580 furono riscontrati danni alla struttura, in particolare al tetto che lasciava penetrare l'acqua piovana (3). L'ordine di provvedere alla sua riparazione fu impartito nuovamente in occasione della visita del 1633.
A partire dal 1640 la chiesa fu soggetta a notevoli ampliamenti che lasciarono un tempio del tutto rinnovato e ingrandito. Il 2 febbraio 1652 il nuovo edificio fu riconsacrato da monsignor Simone Somma, vescovo sappatese e suffraganeo del vescovo di Trento Carlo Emanuele Madruzzo (4). In quell'occasione la chiesa venne dedicata ai Santi apostoli Pietro e Paolo. Alle spese per i lavori di restauro concorsero le due ville di Tiarno: queste furono le ultime spese per la chiesa sostenute in comune.
Nel 1671 i visitatori riportano la descrizione di una chiesa ben dotata, con sette altari e con arredi sacri preziosi, del tutto rinnovata, anche nella forma: "Ecclesia cum unica navi ad novam formam reformata, speciosa, pulchre dealbata et illuminata, divisa in sex capellas pariter venuste constructas" (5). Continue opere di abbellimento si susseguirono nel corso degli anni; lavori di rifinitura come fregi, stucchi, altorilievi, singole cappelle, trovarono compimento nel 1702. Durante questi anni la chiesa venne impreziosita con dipinti di pregio donati per la maggior parte da Tiarnesi emigrati a Venezia.
Nel 1740 la chiesa di Tiarno di Sopra raggiunse il massimo del suo splendore: alla prima metà del Settecento risale il magnifico altare maggiore di marmo intarsiato policromo, che andò a sostituire l'antico altare ligneo; per accompagnare lo slancio dell'altare verso l'alto fu aperto il soffitto sovrastante e innalzata la cupola con quattro finestroni rettangolari; si rinnovarono gli stucchi e i cornicioni e furono aggiunti nuovi fregi; venne costruita la cantoria, corredata di un organo a canne. Il vescovo che visitò la chiesa nel luglio del 1768 trovò tutto in ordine (6). Verso la fine dell'Ottocento la chiesa fu dotata di un nuovo fonte battesimale.
Negli anni immediatamente precedenti la prima guerra mondiale si era prospettata la necessità di intervenire con nuovi lavori in chiesa: secondo una parte della popolazione bastava una ristrutturazione, mentre l'altra parte riteneva necessario costruire un nuovo edificio. Le divergenze furono troncate dalla scoppio della guerra, ma si riaccesero alla fine del 1919. La chiesa era stata gravemente danneggiata, ma in quel momento la popolazione optò per il progetto di ristrutturazione. Un parere dell'Ufficio delle Belle Arti convinse però i Tiarnesi a costruire una nuova chiesa. Il progetto venne approvato dalla Curia nell'agosto del 1929. I lavori iniziarono l'anno seguente, ma si interruppero presto per mancanza di sussidi. Nel 1936 si costituì un Comitato pro erigenda chiesa che provvide alla raccolta dei fondi necessari a completare i lavori (7). La chiesa precedente venne parzialmente demolita e la restante parte fu conglobata nella nuova costruzione. La nuova chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Tiarno di Sopra fu consacrata nel 1939 (8). Altri lavori di finitura e abbellimento furono intrapresi dopo gli anni Cinquanta.
Alla metà del XIX secolo il patrimonio della chiesa di Tiarno di Sopra era costituito, oltre che dagli arredi e dai paramenti, da censi, da alcuni fondi in parte affittati, da contributi provenienti dalle fondazioni Ravizza e Tiboni e dal diritto a 3/7 della decima sopra una porzione della campagna di Tiarno di Sopra. La decima fu acquistata dalla chiesa nel 1802 dal Comune in permuta con appezzamenti di terreno (9). Gli oneri che annualmente erano a carico della chiesa derivavano prevalentemente dalle spese per le celebrazioni, dagli onorari per il sacrestano e i sindaci, dal pagamento di tasse.
Alla fine del secolo il patrimonio era costituito da obbligazioni di Stato con rendita in argento, da crediti presso privati, da alcuni campi, dai contributi delle fondazioni Ravizza e Tiboni per prestazioni d'uso, da mobili, paramenti e arredi. Le uscite erano ancora per celbrazioni, onorari e tasse (10).
Dal 1920, in forza di un decreto della Curia, l'avanzo di cassa proveniente dal beneficio Tiboni passò alla chiesa di Tiarno di Sopra andando a costituire parte del fondo destinato alla fabbrica della nuova chiesa. Da allora gli avanzi di cassa del beneficio passarono ogni anno al conto della chiesa che aveva l'onere della celebrazione delle messe.
I santi titolari si festeggiano il 29 giugno.
In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito ai DD.MM. del 21 marzo 1986 e 30 dicembre 1986 (pubblicato quest'ultimo sulla Gazzetta ufficiale il 24.01.1987), a decorrere dal 24 gennaio 1987 l'ente Chiesa parrocchiale di Tiarno di Sopra è stato soppresso e i suoi beni (con tutte le relative pertinenze, accessioni, comproprietà, diritti, servitù e ipoteche) sono stati assegnati all'ente Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo con sede a Tiarno di Sopra.

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Tiarno di Sopra (Ledro, TN)

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ente della chiesa cattolica

Il curatore d'anime era il legittimo amministratore della sostanza della chiesa curata, come anche delle chiese annesse e di tutte le fondazioni istituite a favore delle stesse. Il patrimonio della chiesa era costituito dagli apparati, dagli utensili, dagli arredi sacri di cui essa è provvista per il culto divino, dagli altri beni mobili di sua proprietà, come pure dai fabbricati, fondi, capitali, introiti, diritti ad essa appartenenti, i cui proventi sono destinati a sopperire ai bisogni del culto divino e al mantenimento in buono stato dei fabbricati. Il parroco svolgeva la sua attività di responsabile amministrativo affiancato dai fabbricieri (detti anche sindaci o massari), quali rappresentanti della comunità. L'istituzione e l'azione dei fabbricieri vennero disciplinate da un decreto napoleonico del 26 maggio 1807: venivano nominati per decreto ministeriale o prefettizio, erano generalmente tre per ciascuna chiesa e duravano in carica cinque anni. Nella diocesi di Trento venne emanata nel 1865 una normativa relativa all'amministrazione delle chiese che disciplinava, tra l'altro, anche il rapporto del curatore d'anime coi fabbricieri. Il primo era considerato l'organo ecclesiastico dell'amministrazione e a lui competeva la principale direzione; i fabbricieri gli erano affiancati "tanto allo scopo di prestargli assistenza, quanto nella loro qualità di rappresentanti della comunità ecclesiastica (...). Tanto il curator d'anime che i fabbricieri devono sempre aver cognizione di quanto concerne l'amministrazione". I fabbricieri venivano di regola proposti al curatore d'anime; il loro ufficio durava due anni, salvo la possibilità di essere riconfermati. Dal 1874 (Legge 7 maggio 1874, Boll. Leggi dell'Impero n. 50) spettava al decano il diritto di nominare i fabbricieri proposti dalla comunità. Le fabbricerie erano perciò organi amministrativi dipendenti dall'autorità ecclesiastica, ai quali era demandata l'amministrazione dei beni temporali di una chiesa, con esclusione di qualsiasi ingerenza nelle questioni di culto. Anche il Codice di diritto canonico del 1917 (cann. 1183-1184) contemplava espressamente la fabbriceria, escludendola però da molte ingerenze (elemosine di messe, ordine della chiesa e del cimitero, disposizione e custodia dei libri parrocchiali, ecc.). Lo stesso Codice conferiva alla chiesa personalità giuridica, con il diritto di acquistare, ritenere, amministrare liberamente ed indipendentemente da ogni potere civile beni temporali per il conseguimento dei propri fini (can. 1495). Dove mancava la fabbriceria, l'amministratore unico era il rettore della chiesa, sotto l'esclusivo controllo dell'Ordinario. Il parroco o rettore della chiesa, che faceva sempre parte di diritto della fabbriceria, per la natura stessa dell'ente ne era il presidente. Il Concordato del 1929 e il regio decreto del 26 settembre 1935 ridimensionarono ulteriormente la rilevanza delle fabbricerie. L'ente chiesa parrocchiale è stato soppresso in seguito all'applicazione degli adempimenti in materia di revisione concordataria seguiti alla legge 20 maggio 1985 n. 222, e all'entrata in vigore del relativo regolamento di esecuzione (decreto 13 febbraio 1987, n.33), in particolare in seguito all'approvazione dei decreti con i quali è stata stabilita la sede e la denominazione dei nuovi enti parrocchia.

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Chiesa

(1) La definitiva separazione tra le due ville, in quanto alla chiesa e al sacerdote, avvenne il primo aprile 1656.
(2) Cfr. ADT, Atti visitali, 1.
(3) Ibidem, Atti visitali, 6, c. 313.
(4) Cfr. DEGARA B., Notizie storiche, ecclesiali e civiche di Tiarno di Sopra, Trento, 1991, p. 30; la notizia è riportata dall'autore senza citare la fonte. Nella relazione seguita alla visita pastorale del 1912 si legge che "la chiesa curaziale è consacrata, ma non si sa da chi e quando", cfr. ADT, Atti visitali, 100.
(5) Cfr. ADT, Atti visitali, 13, c. 7.
(6) Ibidem, Atti visitali, 74, c. 109.
(7) Cfr. introduzione al soggetto Comitato pro erigenda chiesa di Tiarno di Sopra.
(8) Cfr. FERRARI S. (a cura), Valle di Ledro. Storia, arte, paesaggio, Trento, 2004, p. 162.
(9) Cfr. Chiesa dei Santi Pietro e Paolo in Tiarno di Sopra, Carteggio e atti, fasc. 1.
(10) Ibidem.

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La scheda è stata compilata secondo le regole di descrizione di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006.

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Legge 20 maggio 1985, n. 222, "Disposizioni sugli enti ecclesiastici in Italia e per il sostentamento del clero cattolico in servizio nelle diocesi"

Decreto Ministeriale 30 dicembre 1986, Conferimento della qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto all'Istituto per il sostentamento del clero nella diocesi di Trento ed alle quattrocentocinquantasei parrocchie costituite nella stessa diocesi. Perdita della personalità giuridica civile da parte di millecentonovantuno enti beneficiali e di quattrocentoquarantadue chiese parrocchiali, tutti della sopraddetta diocesi di Trento

Codice di diritto canonico (1983)

Norme per l'amministrazione del patrimonio delle chiese e dei benefici nonché delle fondazioni ecclesiastiche nella diocesi di Trento, 1865

Denominazione Estremi cronologici
Comune di Ledro
Denominazione Estremi cronologici
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo in Tiarno di Sopra
Denominazione Estremi cronologici
Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo