A seguito dei gravi danni riportati dalla chiesa di Tiarno di Sopra durante la prima guerra mondiale, la popolazione pervenne alla decisione di edificare una nuova chiesa. Il progetto fu approvato dalle autorità competenti nell'agosto del 1929 e la spesa prevista si intendeva coperta dagli indennizzi di guerra e da altri risparmi.
Nel 1930 il curato diede il via ai lavori, ma ben presto questi si arenarono per mancanza di fondi. La sospensione si protrasse fino al 1936.
Il 17 agosto di quell'anno il paese ricevette in visita pastorale monsignor Enrico Montalbetti, coadiutore del vescovo di Trento Celestino Endrici. Era evidente la necessità di portare a termine il progetto e a tale riguardo il prelato consigliò di dar vita a un comitato che si sarebbe occupato di provvedere alla raccolta dei fondi necessari e che avrebbe vigilato sulla prosecuzione dei lavori.
Il 23 agosto furono convocati presso le scuole comunali i capifamiglia di Tiarno di Sopra e si procedette all'elezione dei membri del Comitato pro erigenda chiesa; i sette eletti, riuniti la sera stessa, elessero a proprio presidente il signor Domenico Pineider (1).
Il Comitato si attivò immediatamente per richiedere finanziamenti e sussidi, sia presso le autorità che presso privati. Singolare fu l'intraprendenza della signora Lina Pineider, moglie del presidente, che inoltrò un'accorata richiesta di contributo ad uno sconosciuto signore di Milano: dopo aver letto un annuncio sul Corriere della Sera riguardante quella persona, aveva pensato che quel facoltoso signore milanese potesse aiutare la chiesa di Tiarno. Il ragionier Gualtiero Pitteri di Milano non rimase insensibile a quell'invito e fu il primo a contribuire alla causa. In seguito inviò altre generose offerte e divenne uno dei maggiori benefattori della nuova chiesa (2). Altre richieste furono inviate a Benito Mussolini, alla principessa di Piemonte Maria Josè, alla marchesa Maria Cristina moglie di Guglielmo Marconi, al presidente della FIAT Giovanni Agnelli e al re d'Italia. Purtroppo l'entità delle offerte raccolte non permettevano la ripresa dei lavori, bloccati anche dai mancati contributi comunali. Il presidente Pineider tornò a chiedere all'autorità vescovile la possibilità di devolvere alla causa una parte del patrimonio del Beneficio Ravizza, anche in virtù del fatto che gli utili del beneficio non erano più stati devoluti alla popolazione che godeva del diritto di usufrutto (3). Non vi fu risposta.
Il 28 dicembre 1937 il Comitato nominò a direttore dei lavori l'ingegner Fulvio Franceschetti che, presa in mano la situazione, stilò una relazione completa di tutti i lavori necessari per ultimare l'edificio e la presentò al Comitato nella seduta del 26 marzo 1938 (4). Finalmente l'autorità forestale concesse al Comune un taglio straordinario di piante in favore della chiesa: il legname fu immediatamente messo all'asta e l'importo ottenuto dalla licitazione privata, superiore alle aspettative, permise al presidente Pineider di comunicare con ottimismo che con quell'importo si sarebbero potuti ultimare i lavori. Furono indette due aste per appaltare i lavori, ma poichè i prezzi non erano competitivi fu deciso di eseguire i lavori in economia.
La nuova chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Tiarno di Sopra fu consacrata nel 1939 (5).
L'ultimo verbale del Comitato riporta la data del 22 dicembre 1940; da esso si apprende anche dell'avvenuta morte del presidente Domenico Pineider. I membri del Comitato, che in quell'occasione gli resero omaggio, elessero al suo posto il figlio Lamberto, che ottenne il mandato di trattare col podestà per ottenere nuovi contributi al fine di saldare i debiti e provvedere all'ultimazione di alcuni lavori. Nel febbraio del 1941 l'ingegner Franceschetti comunicò al presidente l'impegno del podestà a stanziare 25.000 lire e nel contempo invitò il presidente a presentare formale domanda per la liquidazione dell'importo.
Si fermano qui gli atti del Comitato presenti in archivio.
Espandi il testo
Comprimi il testo