Fondo organo parrocchiale, Mezzocorona, sec. XVII inizio - [1958] ( sec. XVII fine - [1958] )

Fondo organo parrocchiale, Mezzocorona, sec. XVII inizio - [1958]

Fondo organo parrocchiale

ente

sec. XVII fine - [1958]

Il parroco don Vigilio Vescovi nel trascrivere alcuni documenti antichi (1) ci offre la notizia che nel 1655 il maestro "Urso Neunlist Helveto de Soloturno" iniziò la costruzione dell'organo della chiesa parrocchiale di Mezzocorona. Lo strumento fu completato l'anno seguente, come lo stesso parroco annota sul registro dei nati: "Anno 1656 perfectum fuit organum novum" (2). Le spese per la costruzione dell'organo furono sostenute dalla Comunità, con i generosi contributi del barone Giovanni Giorgio Firmian e del parroco Vigilio Vescovi. Non vi è cenno però di alcun capitale destinato al mantenimento dell'organista e dell'organo.
Nel 1673 venne fondata a Mezzocorona la Primissaria e nel documento di erezione, dopo i capitoli per il primissario, si legge: "Per l'organo. E perché da pochi anni è stato posto nella chiesa parochiale con molta spesa l'organo per aumento del culto divino e della divotione, si ha determinato che nell'avenire il reverendo premissario sii eleto habile per sonar l'organo, quanto sii possibile, per maggior sostentamento della premissaria, poiché haverà per tal fontione dalla honoranda Vicinanza ragnesi 30 et dalla chiesa parochiale ragnesi 30" (3). Il salario per l'organista veniva quindi corrisposto in parti uguali dalla Comunità e dalla chiesa parrocchiale e così doveva essere probabilmente anche per le spese occorrenti per la manutenzione dello strumento.
L'origine del fondo per il mantenimento dell'organista e per la conservazione dell'organo è collocabile quindi verso la fine del XVII secolo, ma non esiste in archivio alcun documento di fondazione.
Sugli atti visitali del 1749 viene ancora sottolineato che il primissario era anche "organedus" (4).
I contratti sottoscritti nel 1745 e 1793 rilevano inoltre che l'organista aveva anche le mansioni di maestro di scuola, sacrestano, campanaro e di tenere in funzione l'orologio (5).
Il contratto del 1793 con l'organista Matteo Gabriele Ebner (6) indica l'esistenza di un patrimonio destinato al suo mantenimento che a quanto sembra era detenuto dal Comune che di volta in volta ne assegnava l'amministrazione agli stessi organisti. L'Ebner percepiva come salario una somma di denaro formata da compensi ricevuti dalla Comunità, dalla chiesa parrocchiale, dai baroni Firmian, dalla vicinia di Roveré della Luna e derivanti da altri proventi, "più possiede li fondi comunali assegnati all'orghenista ... più gode l'abitazione e casa".
Nel 1828 Giuseppe Gervasi di Mezzocorona dispose col suo testamento un legato di 100 fiorini per il fondo destinato all'organista il cui patrimonio, in una comunicazione giudiziale del 1847, viene definito "uberante" (7). Nel 1914 la fondazione possedeva tre beni immobili che, nella relazione inviata all'Ordinariato dal parroco Antonio Leonardi, "fino al 1887 venivano fatti coltivare dall'organista che ne percepiva i frutti con l'obbligo di pagare le imposte" (8). Nella relazione il parroco informava che da quell'anno il Comune assunse l'amministrazione della fondazione, non tenendola però separata dal conto comunale e pertanto non esponendo mai alcun resoconto. L'Ordinariato vescovile, rispondendo al parroco, evidenziò che essendo la fondazione "un ente destinato a retribuire un servizio ecclesiastico ... è soggetto alle vigenti prescrizioni per l'amministrazione dei beni ecclesiastici" e pertanto invitava il Comune a presentare "in duplo un esatto inventario del patrimonio di detto fondo per l'organista e di giustificare poi annualmente con regolare resoconto l'impiego delle rispettive rendite" (9).
In seguito al Concordato del 1929 (10) il comune di Mezzocorona venne invitato a consegnare il fondo al parroco pro tempore, ma il podestà, in qualità di amministratore, rifiutò la consegna con la motivazione che "detto fondo non ha mai, a quanto consta, appartenuto a benefici ecclesiastici" (11). Dalla Curia giunse però l'ordine di consegna in considerazione del fatto che la natura di un ente viene determinata dallo scopo cui è destinato l'ente stesso. Il 5 novembre 1933 il podestà di Mezzocorona consegnò al parroco "quanto di spettanza del Fondo organo" (12). Il patrimonio era costituito da quattro terreni, dati in locazione, e da due depositi bancari.
I conti relativi all'amministrazione del patrimonio del fondo furono sempre chiusi in attivo, tanto che qualche volta i parroci chiesero l'autorizzazione a servirsi di questa cassa per affrontare spese urgenti o sanare debiti.
Nel 1952, in occasione della presentazione del conto 1949-51, il parroco don Leone Parisi affermava che "del Fondo organo e organista il sottoscritto oggi non tiene in cassa neppure un centesimo avendo tutto speso per riparazioni urgenti all'oratorio parrocchiale e alla chiesa nonché al cinematografo" (13), ma conveniva con la necessità di accantonare dei fondi per l'acquisto di un nuovo organo essendo ormai quello costruito dalla ditta Aletti in condizioni deplorevoli.
Nel 1953 lo stesso parroco, presentando il conto del fondo per l'anno 1951, inoltrò la richiesta all'Ordinariato di poter impiegare la rimanenza attiva per sanare il deficit della chiesa arcipretale (14).

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ente della chiesa cattolica

Chiesa

Diocesi di Trento
Decanato di Mezzolombardo

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(1) Cfr. Ufficio parrocchiale di Mezzocorona, Registri dei legati missari, reg. 1.
(2) Cfr. Ufficio parrocchiale di Mezzocorona, Registri dei nati e battezzati, matrimoni e morti, reg. 1, p. 161. Sullo stesso registro, a p. 160, è registrato il battesimo di "Johannes Georgius filius Ursi Neunlist de Soloturno in Helvetia organi artificis" impartito il 23 ottobre 1656.
(3) Cfr. Ufficio parrocchiale di Mezzocorona, Carteggio e atti raccolti da padre Frumenzio Ghetta, fasc. "Primissaria" dove si trova la copia dell'atto in lingua italiana; l'atto originale, in lingua tedesca, si trova in: Pergamene della parrocchia di Mezzocorona, Pergamene, perg. n. 39.
(4) Cfr. Ufficio parrocchiale di Mezzocorona, Carteggio e atti dell'ufficio parrocchiale, fasc. 2; Archivio diocesano tridentino, Atti visitali, n. 46, c. 79.
(5) Cfr. Fondo organo parrocchiale di Mezzocorona, Carteggio e atti, fasc. 1.
(6) Cfr. Fondo organo parrocchiale di Mezzocorona, Carteggio e atti, fasc. 1, cc. 9-14.
(7) Cfr. Fondo organo parrocchiale di Mezzocorona, Carteggio e atti, fasc. 1, c. 25.
(8) Cfr. Fondo organo parrocchiale di Mezzocorona, Carteggio e atti, fasc. 1, cc. 50-51.
(9) Cfr. Fondo organo parrocchiale di Mezzocorona, Carteggio e atti, fasc. 1, c. 54.
(10) Il Concordato, stipulato fra la S. Sede e il Regno d'Italia, prevedeva agli artt. 29 e 30 la restituzione dei patrimoni di enti ecclesiastici alle autorità competenti.
(11) Cfr. Fondo organo parrocchiale di Mezzocorona, Carteggio e atti, fasc. 1, c. 96.
(12) Cfr. Fondo organo parrocchiale di Mezzocorona, Carteggio e atti, fasc. 1, c. 102.
(13) Cfr. Fondo organo parrocchiale di Mezzocorona, Carteggio e atti, fasc. 1, c. 194.
(14) Cfr. Fondo organo parrocchiale di Mezzocorona, Resoconti, n. 12.

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La scheda è stata compilata secondo le regole di descrizione di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006.

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Archivio diocesano tridentino, Atti visitali

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Denominazione Estremi cronologici
Comune di Mezzocorona
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Fondo organo parrocchiale di Mezzocorona