Chiesa di San Rocco, Campi di Riva (Riva del Garda), [1563]- 1987 gennaio 24 ( [1563] - 1987 gennaio 24 )

Chiesa di San Rocco, Campi di Riva (Riva del Garda), [1563]- 1987 gennaio 24

Chiesa di San Rocco

ente

[1563] - 1987 gennaio 24

A Campi ci sono due chiese, edificate in epoche diverse e dedicate entrambe a San Rocco.
La prima chiesa venne costruita a spese della comunità tra il 1563 e il 1567 in località "ai Righi", sulla destra del torrente Gamella. Adiacente la chiesa vi era il cimitero.
Gli abitanti provvedevano al mantenimento della chiesa e contribuivano alle spese per la sua manutenzione.
Nel 1609 gli uomini di Campi decisero di nominare dei massari ai quali affidare l'amministrazione della chiesa poiché "detta chiesa, per non esservi cura speciale ne governo, mancha di molte cose et fa bisogno d'opportuna provigione" (1). Le entrate della chiesa, che non erano sicuramente cospicue, derivavano principalmente da alcuni censi, da elemosine e dalle offerte dei fedeli.
I massari avevano l'obbligo di provvedere e mantenere tutti gli arredi e i paramenti sacri, dovevano amministrare il patrimonio della chiesa e renderne conto ogni anno ai fini della consegna ai nuovi massari; per questo erano tenuti "a far un libro nel quale si tenghino li conti" (2).
La prima descrizione della chiesa di San Rocco ci viene offerta dagli atti della visita pastorale tenutasi nella pieve di Riva nel 1636 (3): la chiesa non si presentava in buone condizioni, riportava danni provocati dalla forte umidità, i paramenti sacri erano carenti e quelli presenti andavano rinnovati o almeno puliti. Nel 1694 i visitatori rilevarono che l'altare era consacrato, ma parte degli arredi sacri avrebbe dovuta essere rinnovata o restaurata (4). Solo nel 1750 la chiesa venne trovata sufficientemente dotata di suppellettili e arredi (5).
Con l'erezione della cura d'anime la chiesa ottenne il Santissimo Sacramento e il fonte battesimale per i quali fu disposta la spesa per il tabernacolo e per il vaso dell'acqua battesimale. Nel 1768 (6) l'inviato del vescovo esaminò tabernacolo e sacro fonte senza rilevare difetti; nella chiesa c'erano due altari. La chiesa era distante dalla casa canonicale e per comodità del curato gli oli per l'estrema unzione si conservavano in canonica.
La località dove si trovava la chiesa era scomoda anche per la popolazione; nel corso degli anni inoltre l'edificio divenne insufficiente a contenere tutti i fedeli. Si fece strada quindi l'idea di erigere una nuova chiesa.
L'8 gennaio 1803 gli uomini di Campi rivolsero all'autorità vescovile la supplica affinché venisse concesso il permesso di tale fabbrica e di conseguenza si individuasse "soggetto autorizato a decretarci il luogo più proprio e men incomodo alla maggior parte; mentre essendo la nostra villa in nove o dieci gruppi qua e là dispersa, nel fissare questo luogo tra di noi ... potrebbono nascere delle contrarietà e delle opposizioni ..." (7). L'incarico venne affidato al decano di Riva che il 17 marzo, convocati gli uomini di Campi, si recò insieme a loro e con l'assistenza del "capo maestro Giuseppe" ad esaminare un paio di luoghi. Giudicò più adatto e conveniente a tutta la popolazione il luogo detto "delle Grumelle", sulla riva sinistra del torrente Gamella, di fronte alla chiesa di San Rocco; il parroco diede disposizioni affinché si approntasse il terreno e ordinò di lasciare "intatta e conservata per ogni dovuto riguardo e dovuti motivi la chiesa vecchia di San Rocco" (8).
I lavori iniziarono nel 1811 e si completarono nel 1839 con l'erezione del campanile. Ancora una volta la popolazione si rese partecipe e donò il proprio contributo secondo le possibilità, con offerte di denaro o con giornate di lavoro. Il 10 settembre 1839 il vescovo Giovanni Nepomuceno de Tschiderer la consacrò (9)
Nel corso degli anni la chiesa fu abbellita e dotata di nuovi arredi, ma purtroppo durante la prima guerra mondiale subì ingenti danni, riparati in parte grazie agli interventi statali.
L'inventario dello stato patrimoniale reso nel 1929 (10) ci riporta alcune brevi notizie sulla chiesa: "Trovasi in località amena, solatia e più comoda. E' di stile rinascimento, si presenta bene con belle linee architettoniche. Danneggiata assai dalla guerra venne in parte restaurata nel 1920; nel 1925 si rinnovò la copertura e venne tinteggiata nell'interno. Nel 1922 si ebbero pure le 5 campane nuove in sostituzione delle vecchie asportate dagli austriaci. La chiesa è assicurata". Il suo patrimonio era costituito da terreni e capitali, oltre naturalmente da tutti gli arredi e le suppellettili.
La vecchia chiesa di San Rocco fu più volte restaurata. Durante l'ultima guerra venne profanata e dopo essere stata riconciliata, fu riaperta al pubblico.
In occasione della visita pastorale del 1963 don Celestino Lorenzi dichiarò sul questionario che nella chiesa vecchia "si funziona solo per due sole volte all'anno in occasione delle Rogazioni" (11); il relativo decreto visitale definisce la chiesa "piuttosto abbandonata; esternamente si presenta abbastanza bene; internamente è cadente, specie nel soffitto per le infiltrazioni di umidità" (12).
In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito ai DD.MM. del 21 marzo 1986 e 30 dicembre 1986 (pubblicato quest'ultimo sulla Gazzetta ufficiale il 24.01.1987), a decorrere dal 24 gennaio 1987 l'ente Chiesa parrocchiale di San Rocco in Campi di Riva è stato soppresso e i suoi beni (con tutte le relative pertinenze, accessioni, comproprietà, diritti, servitù e ipoteche) sono stati assegnati all'ente Parrocchia di San Rocco di Campi di Riva.

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Campi di Riva (Riva del Garda, TN)

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ente della chiesa cattolica

Il curatore d'anime era il legittimo amministratore della sostanza della chiesa curata, come anche delle chiese annesse e di tutte le fondazioni istituite a favore delle stesse. Il patrimonio della chiesa era costituito dagli apparati, dagli utensili, dagli arredi sacri di cui essa è provvista per il culto divino, dagli altri beni mobili di sua proprietà, come pure dai fabbricati, fondi, capitali, introiti, diritti ad essa appartenenti, i cui proventi sono destinati a sopperire ai bisogni del culto divino e al mantenimento in buono stato dei fabbricati. Il parroco svolgeva la sua attività di responsabile amministrativo affiancato dai fabbricieri (detti anche sindaci o massari), quali rappresentanti della comunità. L'istituzione e l'azione dei fabbricieri vennero disciplinate da un decreto napoleonico del 26 maggio 1807: venivano nominati per decreto ministeriale o prefettizio, erano generalmente tre per ciascuna chiesa e duravano in carica cinque anni. Nella diocesi di Trento venne emanata nel 1865 una normativa relativa all'amministrazione delle chiese che disciplinava, tra l'altro, anche il rapporto del curatore d'anime coi fabbricieri. Il primo era considerato l'organo ecclesiastico dell'amministrazione e a lui competeva la principale direzione; i fabbricieri gli erano affiancati "tanto allo scopo di prestargli assistenza, quanto nella loro qualità di rappresentanti della comunità ecclesiastica (...). Tanto il curator d'anime che i fabbricieri devono sempre aver cognizione di quanto concerne l'amministrazione". I fabbricieri venivano di regola proposti al curatore d'anime; il loro ufficio durava due anni, salvo la possibilità di essere riconfermati. Dal 1874 (Legge 7 maggio 1874, Boll. Leggi dell'Impero n. 50) spettava al decano il diritto di nominare i fabbricieri proposti dalla comunità. Le fabbricerie erano perciò organi amministrativi dipendenti dall'autorità ecclesiastica, ai quali era demandata l'amministrazione dei beni temporali di una chiesa, con esclusione di qualsiasi ingerenza nelle questioni di culto. Anche il Codice di diritto canonico del 1917 (cann. 1183-1184) contemplava espressamente la fabbriceria, escludendola però da molte ingerenze (elemosine di messe, ordine della chiesa e del cimitero, disposizione e custodia dei libri parrocchiali, ecc.). Lo stesso Codice conferiva alla chiesa personalità giuridica, con il diritto di acquistare, ritenere, amministrare liberamente ed indipendentemente da ogni potere civile beni temporali per il conseguimento dei propri fini (can. 1495). Dove mancava la fabbriceria, l'amministratore unico era il rettore della chiesa, sotto l'esclusivo controllo dell'Ordinario. Il parroco o rettore della chiesa, che faceva sempre parte di diritto della fabbriceria, per la natura stessa dell'ente ne era il presidente. Il Concordato del 1929 e il regio decreto del 26 settembre 1935 ridimensionarono ulteriormente la rilevanza delle fabbricerie. L'ente chiesa parrocchiale è stato soppresso in seguito all'applicazione degli adempimenti in materia di revisione concordataria seguiti alla legge 20 maggio 1985 n. 222, e all'entrata in vigore del relativo regolamento di esecuzione (decreto 13 febbraio 1987, n.33), in particolare in seguito all'approvazione dei decreti con i quali è stata stabilita la sede e la denominazione dei nuovi enti parrocchia.

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Chiesa

(1) Cfr. Chiesa di San Rocco in Campi di Riva, Volumi degli instrumenta, vol. 1.
(2) Ibidem.
(3) Cfr. ADT, Atti visitali, n. 11 (1636), p. 174.
(4) Ibidem, n. 21 (1694), p. 174.
(5) Ibidem, n. 53 (1750), p. 254.
(6) Ibidem, n. 72 (1768), p. 28
(7) Ufficio parrocchiale di San Rocco in Campi di Riva, Carteggio e atti ordinati, fasc. 1, n. 97.
(8) Ibidem.
(9) Cfr. ADT, Atti visitali, n. 88 (1839), p. 92.
(10) Ufficio parrocchiale di San Rocco in Campi di Riva, Carteggio e atti ordinati, fasc. 8.6.
(11) Ibidem, fasc. 12.3.
(12) Ibidem.

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La scheda è stata compilata secondo le regole di descrizione di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006.

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ADT, Atti visitali
ADT, Parrocchie e curazie

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Legge 20 maggio 1985, n. 222, "Disposizioni sugli enti ecclesiastici in Italia e per il sostentamento del clero cattolico in servizio nelle diocesi"

Decreto Ministeriale 30 dicembre 1986, Conferimento della qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto all'Istituto per il sostentamento del clero nella diocesi di Trento ed alle quattrocentocinquantasei parrocchie costituite nella stessa diocesi. Perdita della personalità giuridica civile da parte di millecentonovantuno enti beneficiali e di quattrocentoquarantadue chiese parrocchiali, tutti della sopraddetta diocesi di Trento

Denominazione Estremi cronologici
Comune di Riva del Garda
Denominazione Estremi cronologici
Chiesa di San Rocco in Campi di Riva
Denominazione Estremi cronologici
Parrocchia di San Rocco