Cappellania esposta di Sant’Antonio, Ville del Monte (Tenno), 1850 gennaio 28 - 1955 aprile 9 ( 1850 gennaio 28 - 1955 aprile 9 )

Cappellania esposta di Sant'Antonio, Ville del Monte (Tenno), 1850 gennaio 28 - 1955 aprile 9

Cappellania esposta di Sant'Antonio

ente

1850 gennaio 28 - 1955 aprile 9

Ville del Monte è una frazione del comune di Tenno costituita dai quattro borghi di Sant'Antonio, Pastoedo, Canale e Calvola. Anticamente, dal punto di vista ecclesiastico, i fedeli di Ville erano sottoposti alla cura del parroco di Tenno: essi si recavano alla chiesa parrocchiale per ricevere i sacramenti e per assistere alle funzioni principali. Fin dall'inizio del XVI secolo è attesta a Ville del Monte la presenza di due edifici di culto (1), dedicati a Sant'Antonio abate e a San Giovanni Battista, nei quali venivano celebrate saltuariamente delle messe a beneficio della popolazione. Allo scopo di avere una continuità nella celebrazione delle funzioni e di emanciparsi almeno in parte dalla sede parrocchiale, il 30 gennaio 1618 i vicini delle frazioni di Ville si attivarono per costituire un reddito sufficiente a garantire la celebrazione della prima messa nei giorni festivi e in tre giorni alla settimana presso la chiesa di Sant'Antonio e nella chiesa di San Giovanni Battista di Calvola (2). Questo beneficio, denominato beneficio di Sant'Antonio e di San Giovanni Battista o primissaria di Sant'Antonio, veniva amministrato dalla comunità che esercitava inoltre il diritto di scelta del beneficiato. Quest'ultimo era tenuto ad abitare in una delle frazioni delle Ville, a celebrare le messe, a riscuotere le entrate della chiesa e a tenere la scuola per i fanciulli (3).
Nei capitoli stesi per il beneficiato nel 1750 si aggiunse la possibilità per quest'ultimo di insegnare la dottrina cristiana nei modi prescritti dal parroco (4).
Alla fine del secolo, nel 1791, i vicini, in seguito all'ottenimento della facoltà di costruire nella chiesa di Sant'Antonio il tabernacolo e il ciborio, costituirono un fondo per l'illuminazione del Santissimo Sacramento impegnandosi al suo mantenimento (5).
Si compiva così un altro piccolo passo verso il riconoscimento della cura d'anime.
Nel 1826 l'Ordinariato nominò don Francesco Bonomi "beneficiato primissariale curato di Ville del Monte" (6). Don Bonomi rinunciò al beneficio nel 1847 adducendo a motivo lo scarso stipendio (50 fiorini pagati dal Comune più il contributo di 5 fiorini per la custodia del Santissimo Sacramento) (7). Così il 28 gennaio 1850, il comune di Ville del Monte e il parroco di Tenno si accordarono per la stesura di nuovi capitoli per il sacerdote che ottenne alcune concessioni e un aumento di congrua (8). Egli aveva l'obbligo di risiedere in paese, dell'assistenza spirituale ai malati, poteva battezzare con l'acqua prelevata il Sabato Santo nella parrocchia di Tenno, ascoltare le confessioni e dare la comunione, celebrare la messa in determinati giorni e le 24 messe beneficiali, insegnare la dottrina cristiana la domenica e fare scuola ai fanciulli. Nei riguardi della parrocchia egli doveva intervenire alle funzioni solenni, alle processioni e nella settimana santa. Il suo stipendio consisteva in 200 fiorini versati dal Comune, in 66,40 fiorini per l'insegnamento e in 4 fiorini provenienti dalle rendite del Fondo Lume eterno. Aveva a disposizione il secondo piano della canonica messa a disposizione dal Comune con l'usufrutto dell'orto annesso; il primo piano della canonica era utilizzato per la scuola e per gli uffici comunali. Da questo momento il beneficio di Sant'Antonio venne unito alla congrua per il cappellano e Ville del Monte divenne di fatto una cappellania esposta di Tenno. Nel 1854 venne eretto il fonte battesimale e con questo il cappellano cominciò a battezzare esercitando la facoltà ottenuta con i capitoli. Il primo battesimo venne registrato il 2 maggio 1854 (9).
Nei capitoli stesi nel 1865, il cappellano ottenne il permesso di conservare presso di sé il registro battesimale anche se continauava a trasmettere alla fine di ogni anno al parroco i dati per la registrazione nei registri ufficiali (10). Nel 1887 ottenne anche il diritto di stola bianca (11).
Con il passare del tempo il Comune aumentò la quota per il mantenimento del cappellano e alla fine del XIX secolo si aggiunse anche il contributo governativo.
La situazione non variò di molto durante la prima metà del Novecento, fino al 1955 quando in seguito alla rinuncia dei rappresentanti delle famiglie di Ville del diritto di presentazione del cappellano a favore del vescovo di Trento, la cura di Ville del Monte venne elevata a parrocchia.

ELENCO CAPPELLANI
1826-1847 Francesco Bonomi
1851-1864 Pietro Pellizzari
1865-1867 Fortunato Caresani
1867-1887 Cesare Baroni
1887-1889 Giovanni Bondi
1889-1906 Tommaso Rigotti
1906-1933 Celeste Bertoni
1933-1938 Eriberto Ricca - vicario -
1938-1949 Francesco Tisott
1950-1955 Lucillo Carli

 Espandi il testo

Ville del Monte (Tenno, TN)

 Espandi il testo

ente della chiesa cattolica

La storia del termine “cappella” (12) inizia nel palazzo dei re merovingi, dove nel VII secolo era conservata la preziosa reliquia del mantello (“cappa”) di San Martino di Tours. Il nome di cappella (“mantellina”) passò quindi ad indicare il luogo nel quale tale oggetto era conservato e più in generale tutti i luoghi di culto posti presso i palazzi reali (“cappelle palatine”). In seguito, soprattutto a partire dal XII secolo, fu chiamato cappella qualunque edificio sacro di carattere non battesimale, sottoposto a una plebs o ad una parrocchia, o anche il territorio che faceva capo a una chiesa minore, in analogia a uno dei significati di plebs. La storia del termine “cappellanus” è analoga. I cappellani erano in origine i custodi delle reliquie possedute dai re merovingi; quindi, gli addetti al servizio liturgico nelle cappelle palatine o i custodi dei luoghi in cui erano conservate le reliquie di qualche martire, infine i chierici stabilmente residenti presso le chiese minori dette cappelle.
Il cappellano esposto era un prete distaccato permanentemente dal parroco presso una cappella detta quindi “espositura”. In questi casi la comunità non possiede il giuspatronato e con esso il diritto di scelta del prete. Si hanno peraltro anche situazioni intermedie, nelle quali il prete distaccato presso la cappella beneficia sia di redditi che erano stati della pieve, sia di redditi forniti dalla comunità e si trova conseguentemente soggetto a un controllo sia da parte del pievano che dei vicini.

 Espandi il testo

Chiesa

Diocesi di Trento
Parrocchia di Tenno

 Espandi il testo

(1) Cfr. ADT, Atti visitali, n. 1 (1537).
(2) Ibidem, n. 30 (1708), c. 334.
(3) Ibidem, cc. 338-339.
(4) Ibidem, Parrocchie e curazie, 109/n. 4.B.
(5) Cfr. Introduzione alla Fondazione per il Lume eterno del Santissimo Sacramento in Ville del Monte.
(6) Cfr. ADT, Parrocchie e curazie, 109/n. 4.B.
(7) Ibidem, 109/n.4.A.
(8) Ibidem.
(9) Cfr. Ufficio parrocchiale di Sant'Antonio in Ville del Monte, Registri dei nati e battezzati, reg. 1.
(10) Cfr. ADT, Parrocchie e curazie, 109/n.4.A.
(11) Ibidem, 109/n.4.B.
(12) Le presenti note sono tratte dal fascicolo a cura di Emanuele Curzel cfr. CURZEL E., Pievi e parrocchie del Trentino, P.A.T., IPRASE del Trentino, SPART, Trento, 2005

 Espandi il testo

La scheda è stata compilata secondo le regole di descrizione di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006.

 Espandi il testo

ADT, Atti visitali
ADT, Libro B
ADT, Parrocchie e curazie

 Espandi il testo

Denominazione Estremi cronologici
Comune di Tenno
Denominazione Estremi cronologici
Ufficio parrocchiale di Sant'Antonio in Ville del Monte
Denominazione Estremi cronologici
Parrocchia di Sant'Antonio
Parrocchia dell'Immacolata