Con testamento del 28 maggio 1697 i coniugi Giovanni Franzelli e Caterina Fostini disposero un legato a favore della comunità di Bocenago. A tale scopo lasciarono in eredità alcuni loro beni, tra cui campi, prati e fondi arativi, con l'obbligo della celebrazione di una messa settimanale perpetua nella chiesa di Santa Margherita di Bocenago (1). Con le rendite derivanti dai fondi disposero inoltre che la comunità dovesse provvedere alla distribuzione, nel giorno della vigilia della festività di Pentecoste, di una carità di sale a favore dei vicini di Bocenago. Un'ulteriore precisazione delle volontà stabilì inoltre che la comunità dovesse provvedere al mantenimento di "case e casetti" occupati da vedove e "filuolli di famiglia quali viveranno separati da loro padri e che faranno focco in detta villa di Bocenago" (2). Alla chiesa di Santa Margherita furono destinati due fondi le cui rendite garantivano l'acquisto di cera per la celebrazione delle messe. Con codicillo del 14 luglio 1703 il testatore dispose l'annullamento del precedente testamento stabilendo che venisse "formalmente eretto un beneficio ecclesiastico perpetuo nella chiesa di Santa Margherita di Bocenago" (3), con l'obbligo di una messa in settimana oltre alla celebrazione di tre messe nelle settimane delle "quattro tempora" (4). Il beneficiato doveva essere un discendente della famiglia Franzelli e lo "ius presentandi" spettava di diritto al più anziano della famiglia in linea maschile o, in caso di estinzione, in linea femminile. Estinte ambedue le linee tale diritto passava al più abile ed anziano della comunità che provvedeva a nominare un beneficiato preferendolo tra i vicini del luogo.
Agli inizi del Novecento le rendite del beneficio erano costituite da cinque prati con una porzione di casa ad uso fienile, da due depositi bancari e da alcune obbligazioni di stato (5). Nel 1920 il beneficiato don Pietro Franzelli, parroco di Vigo Cavedine, lamentò presso l'Ordinariato l'assoluta mancanza di rendita del beneficio del quale era stato investito. A tale proposito chiese ed ottenne l'autorizzazione alla vendita di legname derivante da un bosco di proprietà del beneficio, di cui non si era mai servito. Nel corso degli anni il patrimonio rimase pressoché inalterato nonostante più volte fosse stato proposto dai beneficiati di liquidare il patrimonio immobiliare. Il 7 giugno 1962, in occasione della riconsegna della sostanza del beneficio avvenuta in seguito alla morte di don Pietro Franzelli, il patrimonio risultava costituito da fondi e da una cascina; le messe, nonostante le riduzioni ottenute nel corso degli anni, erano ancora 60 annue di cui quattro in canto.
In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito ai DD.MM. del 21 marzo 1986 e 30 dicembre 1986 (pubblicato quest'ultimo sulla Gazzetta ufficiale il 24.01.1987), a decorrere dal 24 gennaio 1987 l'ente beneficio semplice Franzelli di Bocenago ha perso la personalità giuridica civile.
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