Scuola professionale per la lavorazione del marmo, della pietra e per l’intaglio del legno, Trento, 1879 - 1902 ( 1879 settembre 16 - 1903 )

Scuola professionale per la lavorazione del marmo, della pietra e per l'intaglio del legno, Trento, 1879 - 1902

Scuola professionale per la lavorazione del marmo, della pietra e per l'intaglio del legno

I. R. Scuola professionale per la lavorazione della pietra e per l'intaglio in legno in Trento

Istituto tecnico centrale del marmo e dell'industria

Scuola per l'industria dei marmi

Scuola professionale per la lavorazione della pietra e l'intaglio del legno

Scuola professionale per la lavorazione della pietra in Trento

ente

1879 settembre 16 - 1903

Le scuole industriali nascono dalla necessità di unire la formazione della scuola popolare e elementare alla vita industriale del paese. I primi esempi di scuola industriale si svilupparono in Francia verso la metà del XVII secolo, diffondendosi poi in Germania, Svizzera e Austria, ove i governi per favorire lo sviluppo economico dovettero promuovere l'insegnamento tecnico industriale. In Boemia nel 1790 esistevano già 232 scuole popolari con insegnamento applicato all'industria, tendenza che verrà istituzionalizzata in seguito con risoluzione sovrana dell'11 ottobre 1875, quando venne stabilita la fondazione delle Scuole industriali dello Stato e delle Scuole per capi officina.
Anche in Trentino, nella seconda metà dell'Ottocento, inizia a diffondersi l'esigenza di una formazione tecnica più strutturata.
Il comune di Trento riteneva la scuola come una possibile leva per il risollevamento dalla depressione economica e non ottenendo dal Ministero dell'istruzione l'autorizzazione ad istituire una Scuola tecnica inferiore (1), chiese al Ministero del commercio la possibilità di fondare una Scuola industriale e una Scuola officina. Nulla di concreto si mosse, nemmeno a seguito di una seduta convocata dal consiglio comunale di Trento il 27 aprile del 1877, in cui venne invitata una commissione formata da quattro imprenditori e proprietari di cave locali (Paolo Oss, Cesare Scotoni, Stefano Varner e Francesco Ranzi) con quattro industriali del legno della città (Emanuele Pezcosta, Ferdinando Wolf, Giuseppe Colombo e Giacomo Smelzer), affinché relazionassero sull'andamento delle attività legate all'estrazione della pietra e alla lavorazione del legno (2).
Fu con un atto del 9 maggio 1879, redatto nella sede municipale di Trento, che venne dichiarata l'intenzione del Ministero di disporre la fondazione di una Scuola speciale per l'industria delle pietre, escludendo inizialmente la specializzazione del legno. Con decreto 16 settembre 1879, n. 21120 del Ministero del commercio fu istituita a Trento la "Scuola per l'industria dei marmi" diretta dall'architetto Enrico Nordio. Oltre che direttore, l’architetto Nordio fu docente della scuola e venne deputato alla compilazione del programma d’istruzione. A partire dall’1 ottobre 1879 vennero occupati i locali abbandonati dalla Scuola femminile nel fabbricato del Monte di Pietà, edificio di proprietà della Congregazione di carità; il comune si accollò l’onere dell’affitto, mentre il Ministero del commercio si impegnò a provvedere alla pulizia, al riscaldamento, alle spese di manutenzione e ad acquistare dei tavoli da disegno e altro materiale tecnico didattico necessario. L’istituto si proponeva di porre in prima linea l’istruzione pratica per la lavorazione della pietra a partire dalla conoscenza dell’uso degli strumenti e degli utensili, progredendo fino all’esecuzione di lavori ornamentali, “ il disegno elementare, disegno tecnico/ disegno a mano libera, disegno lineare e l’arte della modellatura, finalmente la geometria intuitiva, il taglio in pietra e tecnologia dei lavori in pietra” (3).
Dopo essere stata per breve tempo alle dipendenze del Ministero del commercio, la “Scuola di disegno e modellatura con annessa officina per la lavorazione della pietra” venne sottoposta a riorganizzazione e affidata al Ministero per il culto e l’istruzione e diventò la "Scuola professionale per la lavorazione della pietra" (4) suddivisa in una sezione per scultura decorativa ornamentale e in una sezione per l’industria degli scalpellini (5).
A seguito del dispaccio luogotenenziale del 12 dicembre 1885, n. 3056, venne annessa alla scuola la "Scuola industriale di perfezionamento".
Con il trascorrere degli anni diminuì notevolmente la frequenza del ramo litico e si decise di aprire una sezione per la lavorazione del legno. Con decreto del 12 dicembre 1892, n. 18284 il Ministero per il culto e l'istruzione attivò dall'anno scolastico 1892-1893 una sezione per l'intaglio del legno presso la Scuola Professionale per la lavorazione della pietra in Trento. La denominazione cambiò in "I. R. Scuola professionale per la lavorazione del marmo, della pietra e per l'intaglio del legno, con annessa Scuola industriale di perfezionamento serale e domenicale in Trento".
La sede della scuola nell'autunno del 1889 fu spostata nel Palazzo Firmian (6), dove rimase fino all'anno scolastico 1896-1897. L'anno seguente venne spostata in via delle Orfane, nei due fabbricati precedentemente occupati dalla "Casa di Dio" e dall'"Orfanotrofio femminile".
Nel 1898 fu aperto un Corso invernale per apprendisti scalpellini. La scuola aveva avanzato la richiesta al Ministero per il culto e l'istruzione della trasformazione da Scuola professionale in Scuola per artieri con corsi invernali professionali, corsi serali di perfezionamento e corsi domenicali di disegno.
La risposta giunse con il piano di riforma contenuto nel dispaccio ministeriale del 31 maggio 1901, n. 36261, recepito da successivo dispaccio dell'11 novembre 1902, n. 33640, in cui venne accordata la riorganizzazione della scuola. Il primo ottobre 1903 iniziarono ufficialmente i corsi nella nuova Scuola d'arti e mestieri.

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Trento, via Galilei
Trento, via delle Orfane

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ente di istruzione e ricerca

Il piano d'insegnamento della Scuola professionale per la lavorazione del marmo, della pietra e per l'intaglio del legno in Trento (7), divisa nelle sezioni di scultori decoratori, scalpellini e intagliatori del legno, prevedeva materie teoriche comuni a tutte le sezioni (istruzione religiosa (8), lingua italiana, stile d'affari industriale, aritmetica industriale, compilazione di preventivi, tenuta dei registri contabili, geometria e disegno geometrico, teoria delle proiezioni e costruzione delle ombre, disegno a mano libera, dottrina delle forme architettoniche, disegno architettonico, disegno industriale, anatomia plastica, storia della plastica e dottrina delle forme ornamentali, litotomia, modellatura in creta, in gesso e in cera, tecnologia meccanica, lingua tedesca (9)) e materie pratiche esercitate nei laboratori per la lavorazione dei marmi e delle pietre e per l'intaglio in legno. Erano ammessi alla scuola i ragazzi che avevano frequentato la scuola popolare.
Il piano d'insegnamento della Scuola serale e domenicale di perfezionamento per artieri (10) prevedeva un corso inferiore e un corso superiore di perfezionamento con lezioni serali da novembre a febbraio e domenicali da novembre a maggio. Per essere ammessi alla scuola era necessario aver frequentato la scuola popolare e appartenere ad un'arte e professione qualunque (11). Le discipline d'insegnamento sono disegno geometrico e geometria, disegno a mano libera, aritmetica industriale, stile d'affari, disegno industriale, nozioni edili ed architettoniche, modellatura, tenuta dei registri contabili industriali.

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Istruzione

La scuola era amministrata da un comitato scolastico formato da otto membri e da un presidente. I membri erano in parte docenti della scuola, ma anche imprenditori ed esponenti della classe culturale della città (12).

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(1) Scuola tecnica ovvero "Realschule" in opposizione al "Gymnasium".
(2) "La R. Scuola industriale di Trento nel XXV anno di attività 1903-1928", Trento, Monauni, 1928.
(3) Cfr. Michele Anderle e Domenica Primerano (a cura di), Enrico Nordio e la Scuola per l’industria dei marmi. Appendice III, in Domenica Primerano e Sandro Scarrocchia (a cura di), Il duomo di Trento tra tutela e restauro 1858-2008, Trento, Temi, 2008, pp. 561-562.
(4) Il titolo della scuola cambiò più volte, nel corso degli anni fu "Scuola tecnica industriale di Trento" (1880), "I. R. Scuola professionale in Trento" (1885), "Scuola professionale per la lavorazione della pietra in Trento" (1889).
(5) Michele Anderle e Domenica Primerano (a cura di), Enrico Nordio e la Scuola per l’industria dei marmi. Appendice III, cit., p. 562.
(6) Oggi sede della Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, in via G. Galilei a Trento.
(7) Approvato con decreti del Ministero per il culto e l'istruzione del 24 luglio 1892, n. 16000 e del 30 novembre 1893, n. 29037 e con decreto dell'I. R. Luogotenenza di Innsbruck del 25 dicembre 1893, n. 29930 di approvazione del piano di insegnamento per la sezione intaglio in legno.
(8) Dall'anno scolastico 1892-1893 veniva decretata l'introduzione dell'istruzione religiosa nella scuola.
(9) Dal secondo semestre dell'anno scolastico 1892-1893, con decreto del 29 novembre 1893, n. 28652, veniva concesso come libero lo studio della lingua tedesca.
(10) Approvato con decreto del Ministero per il culto e l'istruzione del 30 giugno 1883, n. 8637.
(11) Si riportano a titolo esplicativo le professioni che esercitavano i frequentanti come esposte nel programma della Scuola: agenti, armaioli, bandai, bottai, calderai, calligrafi, carrozzieri, fabbri, falegnami, fotografi, incisori, indoratori, intagliatori, librai, litografi, maestri muratori, meccanici, muratori, orefici, orologiai, pittori, pirotecnici, scalpellini, scultori, stipettai, studenti, tappezzieri, tessitori, tipografi, tornitori, verniciatori (si veda: "Programma della I.R. Scuola professionale per la lavorazione del marmo e della pietra e per l'intaglio in legno con annessa Scuola serale e domenicale in perfezionamento per artieri in Trento. Anno scolastico 1893-94", Trento, p. 37).
(12) A titolo di esempio si segnala la composizione del comitato per l'anno scolastico 1893-1894. Presidente: podestà Paolo Oss Mazzurana; membri: Girolamo de Ballarini (cavaliere dell'Ordine di Francesco Giuseppe), l'ing. arch. Giorgio de Ciani, conte Carlo Lodron Laterano (membro conservatore della I. R. Commissione Centrale per i monumenti storici e artistici), Massimiliano de Mersi (presidente del Consiglio agrario provinciale), Vincenzo Raffaetà (direttore della Scuola), Vittorio Riccabona (direttore della Cassa di risparmio di Trento), Cesare Scotoni (proprietario di cave e imprenditore), Ferdinando Wolf (imprenditore fabbricante di mobili), (si veda: "Programma della I.R. Scuola professionale per la lavorazione del marmo e della pietra e per l'intaglio in legno con annessa Scuola serale e domenicale in perfezionamento per artieri in Trento. Anno scolastico 1893-94", Trento, p.10).

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Decreto del Ministero per il culto e l'istruzione del 30 novembre 1893, n. 29037

Decreto del Ministero per il culto e l'istruzione del 24 luglio 1892, n. 16000

Decreto del 29 novembre 1893, n. 28652, di concessione libera della scelta allo studio della lingua tedesca nella Scuola professionale per la lavorazione della pietra e l'intaglio del legno in Trento

Decreto dell'I. R. Luogotenenza di Innsbruck del 25 dicembre 1893, n. 29930 di approvazione del piano di insegnamento per la sezione intaglio in legno

Denominazione Estremi cronologici
Comune di Trento
Denominazione Estremi cronologici
Scuola professionale per la lavorazione del marmo, della pietra e per l'intaglio del legno
Denominazione Estremi cronologici
Scuola industriale di Trento