(1) PISTOIA U. (a cura di), La valle del Primiero nel Medioevo. Gli statuti del 1367 e altri documenti inediti (Deputazione di storia patria per le Venezie), Venezia 1994, pp. 56-57.
(2) La chiesa di San Martino a Primiero è citata in un documento del 9 ottobre 1361, "actum et datum in eclesia Sancti Martini de villa plebis de Primeo" con il quale venivano concesse indulgenze a coloro che avessero pregato nella chiesa di Sant'Andrea a Siror (pubblicato ibid., pp. 193-194, doc. 17).
(3) San Romualdo, vissuto tra il 951 e il 1027 è il fondatore dell'eremo di Camaldoli e promotore della Congregazione camaldolese, diramazione riformata dell'Ordine benedettino. L'ipotesi che la fondazione dell'ospizio risalisse all'anno Mille permetteva di legare direttamente il santo all'ospizio di Castrozza e supportare la notizia di un'antica presenza benedettina. La proposta veniva fatta dal Rachini, ma veniva confutata in L'ospizio e monastero di S. Martino e Giuliano di Castrozza in Primiero, "Il Trentino", 1 (1872), n. 212, p. 1; RACHINI A., Memorie storiche della valle di Primiero con documenti riguardanti i conti Welsperg e l'ospizio del monastero dei Santi Martino e Giuliano di Castrozza, BCT, ms. 990 (già M 4556) ff. 6r-53v. e in ID., Memorie dell'ospitale e monastero delli Santi Martino e Giuliano di Castrozza, BCT, ms. 178, ff. 1r-60v.
(4) L'ipotesi della presenza dei Benedettini fin dagli albori della vita del monastero venne accolta anche dal Montebello; il documento del 5 luglio 1294 che cita il privilegio di Lucio III venne pubblicato in MONTEBELLO G.A., Notizie storiche, topografiche e religiose della Valsugana e di Primiero, Rovereto 1793, appendice documentaria pp. 43-46, doc. 23.
(5) Il documento è citato in PISTOIA U., La valle del Primiero, p. 58, ed è conservato in copia nell'archivio parrocchiale di Siror; quanto ai termini del pagamento la festa principale di san Michele è il 29 settembre.
(6) Il documento di acquisto è redatto il 15 ottobre 1231 ed è conservato nell'archivio parrocchiale di Siror.
(7) I conversi erano laici che vestivano abito da frate, ma non avevano formulato voti religiosi; si trattava di una condizione piuttosto frequente per molti illetterati che volevano entrare in convento, dove venivano di solito impiegati per i lavori più umili.
(8) In una breve storia dell'ospizio pubblicata sul bollettino decanale Voci di Primiero, don Fontana ipotizzava che i "fratres" dovevano essere al massimo 8, visto che quello era il numero degli stalli presenti in chiesa, si veda FONTANA S., San Martino di Castrozza, in "Voci di Primiero", 6 (1948).
(9) I documenti qui citati sono in PISTOIA U., La valle del Primiero, p. 58; il documento del 5 luglio 1288 si trova nel fondo delle pergamene dell'Archivio parrocchiale di Tonadico e presenta l'antica segnatura D 33.
(10) RACHINI A., Succinto ragguaglio della valle di Primiero, nomata anticamente Castello della Pietra, Giurisdizione con mero, e misto impero dell’Antichissima, e Nobilissima Casa di Welsperg con la descrizione della stessa, anno 1723, pp. 91-92.
(11) FONTANA S., San Martino di Castrozza; quanto alla scadenza del pagamento su tratta del 10 agosto.
(12) La causa della chiusura viene attribuita alle decisioni del Concilio in MONTEBELLO G.A., Notizie storiche, pp. 152-153 e in FONTANA S., San Martino di Castrozza; non se ne fa invece cenno in PISTOIA U., La valle del Primiero (la trasformazione in priorato secolare a p. 60).
(13) FONTANA S., San Martino di Castrozza.
(14) Si vedano ad esempio l'ospedale dei Santi Tommaso e Adelpreto tra Arco e Riva, di fondazione privata, o la chiesa ospedale di San Lazzaro e Santa Giuliana, sorta al confine della circoscrizione urbana di Trento.
(15) Sono ospizi di alta montagna, oltre a quello di San Martino di Castrozza, l'ospizio al passo San Pellegrino presso Moena, quello di Madonna di Campiglio e quello di San Bartolomeo al passo del Tonale.
(16) DELLANTONIO G., Spazi della liturgia e della carità nel tardo medioevo, in Storia del Trentino, III, L'età medievale, a cura di A. CASTAGNETTI - G.M. VARANINI, pp. 611-626, in part. pp. 618-619.
(17) In generale sulla valle del Primiero: MONTEBELLO G.A., Notizie storiche topografiche e religiose della Valsugana e di Primiero; ZIEGER A. Primiero e la sua storia, Trento 1975; PISTOIA U., La valle di Primiero.
(18) MONTEBELLO G.A., Notizie storiche, pp. 431; PISTOIA U., La valle del Primiero, pp. 44-45.
(19) KÖGL J., La sovranità dei vescovi di Trento e Bressanone. Diritti derivanti al clero diocesano dalla sua soppressione, Trento 1964, pp. 3-7; NICOLAO F., Imèr: storia, arte e vita, Imer 1978, pp. 9-14.
(20) ZIEGER A., Primiero e la sua storia, p. 17.
(21) La bibliografia in questo senso è piuttosto vasta si confrontino KÖGL J., La sovranità, p. 78, GHETTA F., Di Principi vescovi: da Trento nell'Europa, in Un segno d'Europa. Il simbolo del Trentino, a cura di ANDREATTA G., VIOLA M., NOVY R., GHETTA F., LANDO M., Trento 1989, pp. 85-101, in particolare pp. 86-87; NOVY R., Di imperatori, di re, di vescovi: da Praga per l'Europa, in Un segno d'Europa, pp. 41-60, in part. pp. 43-44.
(22) MONTEBELLO G.A., Notizie storiche, p. 56.
(23) In particolare ZIEGER A., Primiero e la sua storia, p. 42.
(24) PISTOIA U., La valle del Primiero, p. 86.
(25) Uno sguardo generale sulla situazione del Trentino in DI SIMONE M.R., Diritto e riforme nel Settecento Trentino e FARINA M., Istituzioni ecclesiastiche e vita religiosa dal 1650 al 1803, entrambi in Storia del Trentino. Volume IV. L'età Moderna, a cura di BELLABARBA M. e OLMI G., Bologna 2000, pp. 209-229, 505-551, in part. pp. 209-212 e pp. 536-548.
(26) CURZEL E., L'organizzazione ecclesiastica della Valsugana nel Medioevo, in ID., Chiese trentine. Ricerche storiche su territori, persone e istituzioni, pp. 89-125, in part. p. 96.
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