Scuola popolare di Terlago, Terlago, [1895] - [1923] ( [1895] - [1923] )

Scuola popolare di Terlago, Terlago, [1895] - [1923]

Scuola popolare di Terlago

ente

[1895] - [1923]

Con l'emanazione della legge-quadro del 1869 (1) vennero sostanzialmente modificate sia la struttura sia la didattica della scuola elementare. I punti cardine della legge furono essenzialmente l'istituzione di "scuole popolari generali" e di "scuole civiche", l'innalzamento a 14 anni dell'obbligo scolastico e l'obbligo di una speciale formazione per il corpo insegnante.
In seguito vennero promulgate altre norme e regolamenti che davano istruzioni più dettagliate sull'applicazione della legge del 1869, fino alla successiva pubblicazione delle leggi provinciali del 1892, che contribuirono a dare un assetto definitivo alle scuole popolari pubbliche (2).
Secondo la legge del 30 aprile 1892 concernente le scuole popolari pubbliche "una scuola popolare pubblica generale deve esistere dovunque in un luogo o in più luoghi, casali o singole case situate nel circondario di un ora si trovano insieme secondo la media di cinque anni più di quaranta fanciulli obbligati alla scuola, i quali dovrebbero frequentare una scuola distante più di quattro chilometri. Una tale scuola è una scuola sistematica" (3). Se il numero degli alunni non superava le 40 unità, si parlava invece di scuola "non sistematica o suppletoria".

La scuola popolare di Terlago si trovava nella giurisdizione del Circolo didattico di Vezzano (4).
La documentazione prodotta da questo ente e presente nell'archivio storico della parrocchia di Terlago attesta l'attività della scuola dal 1895. L'attività della scuola popolare si conclude con l'introduzione della riforma Gentile.

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ente di istruzione e ricerca

Ente pubblico o "scuola popolare pubblica generale", come viene definita dall'art. 1 della legge del 30 aprile 1892.

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In accordo con i principi fondamentali espressi nell'art. 1 della legge del 14 maggio 1869, la scuola popolare era una scuola pubblica e come tale doveva impartire gli insegnamenti agli alunni senza alcuna distinzione di credo o di appartenenza sociale; aveva inoltre il compito di dare ai ragazzi un'educazione civile e religiosa e di fornire loro le adeguate conoscenze nel loro ruolo di futuri cittadini. La figura centrale del sistema scolastico era il maestro, che faceva della scuola non solo un centro di alfabetizzazione dove venivano insegnate la lettura, la scrittura e il far di conto, ma anche un luogo di formazione religiosa. Egli era nominato dall'amministrazione comunale e riceveva per questo suo incarico un regolare salario che il comune ricavava dalle tasse mensili pagate dagli "scolari non poveri", oppure, qualora il denaro non fosse sufficiente, dalla cassa comunale o dal fondo dei legati.
Con la legge del 14 maggio 1869 (5) si attestò l'importanza della formazione dei maestri, ai quali si chiese la frequenza di un istituto magistrale della durata di quattro anni, con l'obbligo di una formazione pratica presso scuole elementari modello per almeno un anno. Al termine dei quattro anni l'aspirante insegnante doveva sostenere l'esame finale, per avere il "certificato di maturità" e la possibilità di un incarico.
L'insegnante aveva come compito fondamentale quello di istruire i fanciulli, ma non era secondario quello della formazione e della corretta tenuta dell'archivio scolastico.
Successive norme e ordinanze integrarono e modificarono la legge del 1869, come ad esempio l'ordinanza del Consiglio scolastico provinciale del Tirolo del 21 novembre 1874 n. 16921 concernente i formulari per gli atti ufficiosi delle scuole popolari oppure la legge del 2 maggio 1883, che riconosceva esplicitamente il ruolo della religione nella scuola, tema molto dibattuto negli anni tra conservatori e liberali, sottolineando per esempio che "i maestri dirigenti debbono avere anche l'abilitazione all'istruzione religiosa e gli insegnanti tutti sono tenuti alla sorveglianza della scolaresca durante gli esercizi religiosi" (6).
"Per effetto anche del progressivo costituirsi delle varie associazioni locali che raccolgono sindacalmente i gruppi di insegnanti si arriva, il 30 aprile 1892, (7) al varo di una legge provinciale che finalmente determina in modo certo i salari degli insegnanti; in tal modo si pone fine alla contrattazione privata dello stipendio (che aveva opposto tante volte i comuni agli insegnanti), si rivaluta la funzione docente anche col riconoscimento di un giusto compenso economico." Inoltre viene stabilito definitivamente il diritto alla pensione (8).
Rimase tuttavia invariata la discriminazione tra maestri e maestre; queste ultime penalizzate sia dal punto di vista professionale e retributivo (percepivano infatti il 20-25% in meno dei loro colleghi maschi) che dal punto di vista personale essendo costrette a un nubilato coattivo, pena il licenziamento in caso di matrimonio (definito "volontaria rinuncia al servizio").
Seguì la legge del 1 maggio 1904, n. 40 concernente le scuole popolari pubbliche, che cercò di ritoccare gli stipendi degli insegnanti abolendo, al contempo, le classi di salario per luogo legandole al servizio prestato e stabilendo un diverso computo degli anni aumentando le pensioni.
L'ultima legge scolastica provinciale del 7 giugno 1910, n. 52 valevole per la Contea principesca del Tirolo, sui rapporti di diritto dei maestri presso le scuole popolari pubbliche generali e presso le scuole civiche pubbliche, approvata prima dello scoppio della guerra, reintrodusse l'odiosa divisione economica per classi territoriali.
"Nella fase transitoria del dopoguerra, il Trentino conserva in gran parte l'organizzazione scolastica precedente compresi i suoi organismi di sorveglianza. La scuola popolare mantiene l'orario, il calendario ed anche i programmi della scuola austriaca con l'avvertenza di adeguare l'insegnamento della storia e della geografia alla nuova realtà nazionale. Rimane l'obbligo di frequenza fino a 14 anni. E in quanto alle maestre viene a cadere finalmente il cosiddetto nubilato obbligatorio. [...] Con il complesso delle riforme promosse da Gentile la struttura e l'organizzazione della scuola elementare si adegua sostanzialmente a quella nazionale" (9).

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Istruzione

Circolo didattico di Vezzano

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(1) Legge del 14 maggio 1869, n. 62, colla quale si stabiliscono le massime fondamentali dell'azienda d'istruzione rispetto alle scuole popolari (B.L.I. puntata XXIX, n. 62, 1869).
(2) Cfr. Gli archivi delle scuole elementari trentine: censimento descrittivo, a cura di ARCAINI R.G., Trento, 2003 (pagg. XLII-XLIII).
(3) Legge del 30 aprile 1892, n. 8, valevole per la contea principesca del Tirolo concernente le scuole popolari pubbliche (Bollettino delle Leggi e delle Ordinanze per la Contea principesca del Tirolo e per il Vorarlberg, puntata II, n. 8, 1892).
(4) Cfr. PRATI G., DEPAOLI V., Tutti presenti signora maestra! Nella scuola popolare di Terlago, Comune di Terlago, 2011. Di grande interesse la sezione documentaria "Frammenti dal 1816 al 1927" con i diari, in particolare quello della maestra Maria Battistata, insegnante nella scuola popolare di Terlago dal 1911 al 1919, che si interrompe il 4 novembre 1918 con la frase: "I regnicoli sono entrati in Trento".
(5) L'applicazione della legge del 1869 avvenne con l'ordinanza del Ministero del culto e dell'istruzione del 20 agosto 1870, n. 7648 colla quale venne emanato un Regolamento scolastico e didattico per le scuole popolari generali (B.L.I. puntata XLII, 1870).
(6) Cfr. ANTONELLI Q. Storia della scuola elementare e formazione degli archivi scolastici nel Trentino, IN: Gli archivi delle scuole elementari trentine: censimento descrittivo, a cura di ARCAINI R.G., Trento, 2003 (pag. XLIV).
(7) Legge 30 aprile 1892, n. 7 riguardante la sorveglianza sulle scuole (Bollettino delle Leggi e delle Ordinanze per la Contea principesca del Tirolo e per il Vorarlberg, puntata II, n. 7, 1892).
(8) Cfr. BERTASSI C., Storie di ordinaria povertà. Scuole e maestri nel Trentino austriaco IN: Per una storia della scuola elementare trentina, a cura di ANTONELLI Q., Trento, 1998.
(9) Cfr. ANTONELLI, Q. Storia della scuola elementare e formazione degli archivi scolastici nel Trentino, IN: Gli archivi delle scuole elementari trentine: censimento descrittivo, a cura di ARCAINI R.G., Trento, 2003 (pagg. XLVIII; L).

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La scheda è stata compilata secondo le regole di descrizione di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006.

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Ordinanza dell'I.R. Consiglio scolastico provinciale pel Tirolo dei 21 novembre 1874 (No. 16921), concernente i formulari per gli atti ufficiosi presso le scuole popolari.

Legge del 2 maggio 1883, La legge dell'Impero per le scuole popolari. Legge del 14 maggio 1869 colle disposizioni modificate colla legge 2 maggio 1883

Legge del 1 maggio 1904, n. 40, concernente le scuole popolari pubbliche

Legge scolastica provinciale del 7 giugno 1910, n. 52, valevole per la Contea principesca del Tirolo sui rapporti di diritto dei maestri presso le scuole popolari pubbliche generale e presso le scuole civiche pubbliche

Legge del 14 maggio 1869, n. 62, colla quale si stabiliscono le massime fondamentali dell'azienda d'istruzione rispetto alle scuole popolari

Legge del 30 aprile 1892, n. 8, valevole per la contea principesca del Tirolo concernente le scuole popolari pubbliche

Denominazione Estremi cronologici
Comune di Vallelaghi
Denominazione Estremi cronologici
Documentazione dell'archivio della Scuola popolare di Terlago