La Scuola tecnica a indirizzo industriale e artigiano (poi Scuola tecnica industriale), pur mantenendo i programmi della scuola precedente, venne organizzata diversamente ai sensi di quanto stabilito dalla legge 15 giugno 1931, n. 889 e dal successivo statuto pubblicato con il R. D. 31 agosto 1933, n. 2077.
Il rinnovato impianto della Scuola prevedeva la coesistenza di diversi percorsi formativi, alcuni in esaurimento rispetto all'organizzazione precedente, alcuni di nuova istituzione che proseguirono fino alla fine dell'ente e altri transitori che si esaurirono con la successiva nuova istituzione dell'Istituto tecnico industriale.
- La Scuola complementare per apprendisti (triennale) (già Scuola di perfezionamento per apprendisti) attiva fino all'anno scolastico 1940/41, aveva lo scopo di impartire agli apprendisti di entrambi i sessi e ai giovani operai un'istruzione teorica e pratica nei rami tecnico, artistico commerciale. Era strutturata in un corso preparatorio e dalla scuola di perfezionamento propriamente detta, composta di tre classi complementari (I, II e III) serali e domenicali; le lezioni duravano 7 mesi (dall'1 ottobre fino alla fine di aprile). Venivano ammessi alla scuola gli apprendisti di tutti i rami industriali del comune di Trento e gli operai. In Trentino, prima della guerra, esistevano altre 19 scuole complementari per apprendisti con il medesimo piano di studi (ad es. Mezzolombardo, Ala, Tesero, etc.), finanziate in eguale misura da governo, provincia e comune. Presso la Scuola complementare per apprendisti era poi attivato un Corso complementare di elettrotecnica, serale di quattro ore settimanali, che era rivolto a operai elettricisti, operai delle industrie tecnico meccaniche, alunni del III corso della scuola complementare per apprendisti.
- Il Corso di perfezionamento per arti edili (ovvero la precedente Scuola per costruttori edili): corso triennale attivo fino all'anno scolastico 1939/40; il corso fu mantenuto quasi invariato con poche aggiunte al programma; aveva lo scopo di insegnare nel ramo costruttivo, decorativo e commerciale le cognizioni tecnico-pratiche necessarie a sostenere l'esame di "capo d'arte".
- La Scuola di tirocinio (triennale), attiva fino all'anno scolastico 1933/34, con due sezioni una per fabbri meccanici ed elettricisti, l’altra per falegnami; alla scuola venivano ammessi alunni, che avevano conseguito la licenza della Scuola complementare e che avessero compiuto almeno 13 anni.
- La Scuola tecnica industriale: dall'anno scolastico 1933/34 -subentra alla Scuola di tirocinio-, è costituita da un corso biennale industriale e artigiano con tre specializzazioni: falegnami ebanisti, meccanici ed edili. Alla specializzazione per meccanici era aggiunto un ulteriore corso di un anno per la specializzazione elettricisti (si veda qui di seguito). Scopo della scuola era quello di completare la specifica preparazione pratica dei licenziati dalle scuole secondarie di avviamento professionale e di contribuire alla formazione dei giovani necessaria a svolgere le professioni pratiche che attenevano alla vita economica del Paese. L'istruzione avveniva con insegnamenti e con esercitazioni pratiche che costituivano la parte integrante ed essenziale degli insegnamenti stessi. Alla fine del cursus studiorum la scuola rilasciava il diploma di tecnico o di artigiano per la specializzazione relativa al corso compiuto.
- Il Corso di specializzazione per elettricisti (annuale) a partire dall'anno scolastico 1934/35 fino all'anno scolastico 1940/41.
Alla scuola erano anche annessi:
- la Scuola secondaria di avviamento professionale il cui ordinamento organico era disciplinato dal R. D. 6 ottobre 1930, n. 1379 convertito in legge con legge 22 aprile 1932, n. 490.
un Corso speciale di falegnameria per capi d'arte: aveva lo scopo di completare le cognizioni teorico pratiche degli operai addetti alla falegnameria. La durata era di 10 mesi con lezioni diurne. Venivano ammessi solo operai che avevano completato il tirocinio e con all'attivo almeno un anno di pratica come lavorante; il corso abilitava all'esercizio indipendente della falegnameria;
- la sala pubblica di disegno e modellatura: aveva lo scopo di dare la possibilità di perfezionarsi nel disegno applicato a tutti gli industriali e gli apprendisti impossibilitati a frequentare la Scuola di perfezionamento. La frequentazione era facoltativa e le lezioni della durata di due ore, si svolgevano al pomeriggio in due giorni feriali;
- i Corsi ambulanti: erano corsi pratici tenuti nelle città e nelle borgate per promuovere le piccole industrie. In generale abbracciano la lavorazione del legno e dei metalli, l'elettrotecnica, la ceramica, la ragioneria e il disegno. Venivano tenuti durante le vacanze estive dai docenti della Scuola;
- altri corsi di perfezionamento per i lavoratori dell'industria (che si distinguevano: in primo addestramento, corsi di formazione per operai qualificati, corsi di formazione per operai specializzati, corsi di perfezionamento), obbligatori per gli apprendisti di età inferiore ai 18 anni, non in possesso di licenza della Scuola secondaria di avviamento (6).
Dal 1941, anno d'istituzione del regio Istituto tecnico industriale per meccanici ed elettricisti, la Scuola tecnica proseguì con il solo percorso formativo biennale fino all'anno scolastico 1965/66.
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