Castello Tesino si trova nella valle del Tesino situata nel Trentino orientale; la valle forma un altipiano molto accidentato che si estende per una parte dal fiume Brenta al territorio del Vanoi, per l'altra parte dall'estrema punta della Valsugana al confine veneto. L'altipiano viene diviso in due metà da una profonda valle nella quale scorre il torrente Grigno. Castello si espande sulla sinistra della valle del Grigno tra le pendici occidentali del monte Picosta e il colle roccioso di S. Ippolito. Le case del paese sono disposte sulle chine dei due rilievi.
Ecclesiasticamente la zona del Tesino faceva parte della giurisdizione del vescovo di Feltre fino al 1786 quando la valle fu staccata da Feltre e unita alla diocesi di Trento. La chiesa di S. Giorgio di Castello era cappellania della chiesa di Pieve fin dal 1452, anno in cui, per togliere ogni dissenso, le tre comunità del Tesino (Castello, Pieve e Cinte) stilarono di comune accordo uno statuto che regolava i rapporti con il parroco di Pieve. I capitoli, che vennero confermati dal vesvovo di Feltre il 20 settembre 1452, stabilirono tra l'altro l'obbligo del parroco di garantire la presenza di un cappellano con sede stabile a Castello per i bisogni locali e staordinari di cura d'anime. Questo sacerdote era così autorizzato ad amministrare i Sacramenti in assenza del parroco, salvi sempre i diritti di quest'ultimo. Doveva anche celebrare la messa un giorno a turno nelle tre ville (1). Inoltre gli abitanti di Castello si impegnarono al mantenimento del pievano con quote consistenti; di contro il pievano era obbligato a recarsi a Castello tre volte alla settimana per celebrarvi la messa, udire le confessioni, visitare gli infermi e amministrare i Sacramenti. Nel corso di poco più di duecento anni per ben quattro volte la comunità di Castello cercò di svincolarsi dalla soggezione del pievanoo adoperando ogni sforzo affinché la chiesa di S. Giorgio venisse eretta a parrocchia indipendente da Pieve. Finalmente il 14 febbraio 1786 il principe vescovo di Trento Pietro Vigilio Thun, sotto il governo di Giuseppe II, la elevò a parrocchia.
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