L'erezione della curazia di Saone a parrocchia comportò un iter piuttosto lungo. Già nel 1923, precisamente il 23 novembre, il Comune di Saone, in seduta consiliare, preso atto del parere della popolazione espressasi favorevolmente il 24 novembre 1923, attraverso le sottoscrizioni dei capifamiglia, aveva deliberato di rinunciare al proprio diritto di nomina del curatore d’anime pro tempore di Saone, trasmettendolo in perpetuo all’Ordinariato, concedendo quindi che la parrocchia diventasse di libera collazione vescovile. Il 27 maggio 1929 il curato di Saone, don Mezzi, inoltrò all’Ordinariato la sottoscrizione dei capifamiglia di Saone per sollecitare la suddetta erezione; il 15 settembre 1938 don Mezzi si ritrovò a scrivere all’Ordinariato, facendo presente che, anche in seguito alla richiesta del decano di Tione, la Curia, in data 26 marzo 1930, aveva già espresso il suo consenso ad erigere la cura d’anime di Saone a parrocchia.
Anche l’arciprete di Bleggio, in data 22 settembre 1938 comunicò il proprio assenso affinché la curazia indipendente di Saone fosse elevata a parrocchia “perchè Saone ormai da anni vive a sé, lontana per natura dal nesso della parrocchia del Bleggio”. Il consenso dell'arciprete venne subordinato all'annullamento da parte del parroco pro tempore di Bleggio dell’obbligo della fornitura annuale degli oli santi e alla perdita da parte della curazia di Saone, rappresentato dalla confraternita del Santissimo Sacramento di Saone, del privilegio di precedenza nelle solenni processione votive della S. Croce Taumaturga.
La questione dell’elevazione a parrocchia incontrò probabilmente qualche altro intoppo, se il 6 gennaio 1942 il curato don Mezzi, su incarico del decano di Tione, quale delegato vescovile, dovette convocare il Comizio dei capifamiglia di Saone, che si tenne l’11 gennaio 1942 nella chiesa curaziale, affinché i capifamiglia di Saone dichiarassero nuovamente di rinunciare in perpetuo al diritto di presentazione dei futuri parroci, di cui avevano goduto fin dall’erezione della curazia.
Con decreto dell’arcivescovo Carlo de Ferrari, 2 febbraio 1942, n. 377 la curazia indipendente di Saone venne eretta in parrocchia a tutti gli effetti: vennero quindi a cessare canonicamente i rapporti di prestazioni, dipendenze e precedenze che in passato sussistettero: restarono quelli previsti dalle leggi vigenti. La notizia sarebbe stata pubblicata in entrambe le chiese parrocchiali, di Bleggio e di Saone. Don Giovanni Mezzi, col giorno 2 febbraio fu costituito vicario economo di Saone (1).
Con lettera del 26 gennaio 1962, don Enzo Biasioni, parroco di Saone, chiese alla Curia che le parrocchie di S. Brizio in Saone e di S. Maria Maddalena in Preore venissero provvisoriamente unite. In ragione della penuria di clero, nella necessità di promuovere opportuni raggruppamenti di parrocchie vicine, l'Ordinariato, con decreto vescovile del 12 aprile 1962, n. 475, ottenuta facoltà dalla S. Congregazione del Concilio con rescritto 21 febbraio 1962 n. 70127/D, dispose l'unione "aeque principaliter" delle due vicine parrocchie di S. Brizio in Saone e di S. Maria Maddalena in Preore, sotto un unico parroco in Saone. A norma del T.U. delle leggi di congrua 29.01.1931 n. 227 art. 27, comma 11, l'Ordinariato richiese il riconoscimento civile del suddetto decreto (2). Il decreto del Presidente della Repubblica 18 agosto 1962, n. 1398, sulla proposta del Ministro per l'interno, riconosce agli effetti civili, il decreto dell'Ordinario diocesano di Trento di data 12 aprile 1962, relativo all'unione temporanea nella forma "aeque principaliter" della parrocchia di Santa Maria Maddalena, in comune di Preore (Trento), con la parrocchia di San Brizio, in frazione Saone del comune di Tione (Trento).
Con decreto ministeriale 30 dicembre 1986, "Conferimento della qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto all'Istituto per il sostentamento del clero nella diocesi di Trento ed alle quattrocentocinquantasei parrocchie costituite nella stessa diocesi. Perdita della personalità giuridica civile da parte di millecentonovantuno enti beneficiali e di quattrocentoquarantadue chiese parrocchiali, tutti della sopraddetta diocesi di Trento", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 gennaio 1987 (3), la parrocchia di San Brizio divenne ente ecclesiastico civilmente riconosciuto, venne dichiarata persona giuridica privata (Tribunale di Trento, Registro Persone Giuridiche). L'ente Chiesa di San Brizio di Saone viene quindi soppresso e tutti i suoi beni vengono assegnati all'ente Parrocchia di San Brizio, con sede a Saone.
La parrocchia di San Brizio fa parte del decanato di Tione e dal 3 ottobre 2004 è inserita nell'Unità pastorale Madonna del Lares, insieme a Bolbeno, Montagne, Preore, Ragoli e Zuclo.
Saone è una frazione di Tione. Sino al 1928 è stato comune autonomo.
ELENCO DEI PARROCI:
1942-1943: Gianbattista Mezzi, vicario economo
1943-1957: Adalberto Bonvecchio, vicario economo
1958-1966: Enzo Biasioni, parroco anche di Preore
1968 : Erminio Secchi, vicario economo
1968-1977: Marcello Mangarda
1977-1978: Bruno Lucchesa, vicario parrocchiale
1978-1986: Gino Flaim
1986-1998: Egidio Pintossi
1998-2002: Renato Bertol
2002-2014: Walter Sommavilla (dal 2004 Unità Pastorale Madonna del Lares)
2014- : Ferdinando Murari, decano, residente a Tione
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