Chiesa della Decollazione di San Giovanni Battista, Saone, [1537] - 1987 gennaio 24 ( [1537] - 1987 gennaio 24 )

Chiesa della Decollazione di San Giovanni Battista, Saone, [1537] - 1987 gennaio 24

Chiesa della Decollazione di San Giovanni Battista

Chiesa di San Giovanni Battista

Chiesa di San Giovanni Battista Decollato

Decollazione di S. Giovanni Battista in agro

ente

[1537] - 1987 gennaio 24

La chiesa di San Giovanni Battista, come più diffusamente si trova citata nei documenti dell’archivio, si erge lungo la strada che da Ponte Arche conduce a Tione, ed è oggi circondata da un prato e delimitata da un muretto. Sorge a valle dell’attuale paese, in quello che in origine era denominato Saone Inferiore, l’antico abitato che la popolazione fu costretta ad abbandonare, in seguito ad un’alluvione del Sarca, per trasferirsi nella parte più alta, al tempo chiamata Saone Superiore, diventata oggi semplicemente Saone.
La prima attestazione dell’esistenza di una cappella di San Giovanni si ricava dagli atti della visita pastorale del cardinale Bernardo Clesio. Il 16 aprile 1537 i visitatori fecero tappa nella Pieve del Bleggio, dove si trova l’antichissima chiesa pievana dedicata a San Eleuterio, dalla quale dipendevano numerose cappelle, fra le quali si fa menzione anche delle cappelle di San Brizio e di San Giovanni Battista a Saone (1). Nella successiva visita pastorale di Ludovico Madruzzo, il 15 novembre 1580 i visitatori ordinarono al pievano di tenere la cappella ben coperta e chiusa e di delimitare i confini del prato che la circondava (2).
Dagli atti della visita successiva, avvenuta l’11 settembre 1603, si apprende che nel “templum” di San Giovanni Battista Decollato a Saone Inferiore, nessun ordine prescritto nella visita precedente era stato eseguito per negligenza dei massari. Venne ordinato quindi per il futuro di: nominare, con il consiglio del pievano di Bleggio, un massaro speciale che avesse cura della cappella, dei suoi redditi e delle elemosine. Il massaro eletto, che sarebbe rimasto in carica due anni, avrebbe dovuto rendere i conti della propria amministrazione alla presenza del pievano. Entro il termine di un anno il massaro avrebbe dovuto eseguire tutti gli ordini della precedente visita, pena il pagamento di 5 ragnesi. Si raccomandò al massaro di tenere un libro sul quale descrivere dettagliatamente tutti gli stabili di pertinenza della chiesa con i relativi confini. I terreni non dovevano essere affittati per più di tre anni continuativi e i contratti di locazione dovevano rigorosamente avere forma scritta (3).
Nel 1671 (4) la cappella “in campestria Sahoni” viene descritta dai visitatori come una struttura moderna e ben tenuta; possedeva un altare sufficientemente decorato, consacrato e dedicato a San Giovanni Decollato, con pala e icona. Non c’erano mobili né suppellettili di alcun tipo per evitare il pericolo di furti. In occasione delle celebrazioni, l'apparato liturgico veniva portato dalla chiesa di San Brizio. L’obbligo della messa valeva solo per il giorno del patrono, grazie ad un legato missario. Il 7 dicembre 1620 infatti un certo Giacomino Buffi donò alla chiesa di San Giovanni due appezzamenti di terreno arativi posti nelle pertinenze di Saone Inferiore, con le cui rendite fondò un legato perpetuo per la celebrazione nella chiesa di San Giovanni di una messa all’anno nel giorno del santo, ossia il 29 agosto (5). Sempre negli atti visitali del 1671 si legge che i redditi della chiesa di San Giovanni erano incorporati a quelli della chiesa di San Brizio; il pavimento della chiesa doveva essere rifatto e spianato perché danneggiato; la finestra rotonda sopra la porta doveva essere predisposta con lame di ferro per impedire l’ingresso di estranei; a tal fine doveva essere dotata anche di vetrata.
Nel 1750 la chiesa di San Giovanni Decollato a Saone di sotto, nella pieve del Bleggio, veniva descritta come dotata di un altare, al centro del quale campeggiava un dipinto intitolato a San Giovanni "con una croce in mezzo ad un rombo". In chiesa era presente una cassa per le suppellettili, che consistevano in un paramento rosso, un camice e delle tovaglie. V’erano anche una lampada d’ottone e una campanella, due quadri, uno di San Giovanni Nepomuceno, l’altro di San Vincenzo Ferreri. Il calice veniva portato dalla chiesa di San Brizio, il cui massaro si occupava di amministrare anche le entrate della chiesa di San Giovanni (6).
Nel 1892 la chiesa di San Giovanni versava in pessime condizioni. In uno scritto indirizzato al vescovo Eugenio Carlo Valussi, don Felice Beltrami, curato di Saone, descriveva la vecchia cappella come "tutta screpolata, e specialmente la muraglia che volge verso il Sarca, di anno in anno minaccia rovina. E’ troppo piccola al bisogno e tanto bassa di avvolto che qualunque volta viene funzionata sembra di soffocarvi. E’ indecente per il S. Culto (…), eppure la divozione che si ha a questa cappella da queste popolazioni, nell’atto stesso che da tutti si lamenta il suo miserando stato è tanto grande che dalla valle del Chiese fino all’estremo punto di Banale di Lomaso si concorre ad onorarla come un santuario" (7). Per questo motivo, già all’inizio degli anni Settanta dell’Ottocento si manifestò nella comunità dei fedeli di Saone il desiderio di sostituire la vecchia cappella con una nuova chiesetta. Lo studio del progetto fu affidato all’ingegnere Giacomo Tamanini, dirigente della scuola industriale di Tione, che consegnò il suo “Preliminare della spesa necessaria pella costruzione della chiesa nuova di S. Giovanni” il 26 aprile 1871, nel quale prevedeva due varianti: costruire una chiesetta nuova nella stessa pertinenza della precedente, che verrebbe demolita utilizzandone i materiali per la nuova; restaurare e in parte ricostruire la vecchia chiesa. Per vari motivi, tra cui la mancanza di mezzi economici per far fronte alla spesa, il progetto di costruzione della nuova chiesa venne abbandonato fino all’arrivo di don Felice Beltrami, che nel 1892 si attivò per realizzarlo. Presentò lo stesso progetto del 1871 dell’ingegner Tamanini all’Ufficio capitanale di Tione, il quale con decreto del 31 maggio 1892, n. 6235, diede l’autorizzazione all’erezione della chiesa, "purché la fabbrica venga fondata a sufficiente profondità su suolo compatto e resistente, costruita con ottimi materiali ed a perfetta regola d’arte" (8). Con decreto capitanale del 23 maggio 1892 n. 5708 (9), don Beltrami ottenne anche il permesso politico alla raccolta di offerte spontanee nei paesi dei distretti giudiziari di Tione e Stenico, allo scopo di poter coprire le spese della costruzione. In accordo con il Comitato locale, nato allo scopo di gestire la costruzione della nuova chiesa, e legalmente nominato dalla rappresentanza comunale di Saone (10), il 2 giugno 1892 don Beltrami divulgò un appello nelle parrocchie limitrofe, anche attraverso una circolare a stampa, affinché ognuno potesse concorrere tramite offerte in denaro o in giornate lavoro alla costruzione della chiesa. A chiunque avesse donato una somma non inferiore a 50 fiorini, veniva assicurato il diritto ad una messa legataria perpetua, e a chi avesse offerto non meno di 100 fiorini, due messe da celebrarsi nella nuova chiesa nel giorno scelto dall’oblatore stesso. Il documento di fondazione del marzo 1893, sottoscritto dai fabbricieri della chiesa, dal capocomune e dal curato don Beltrami, quale procuratore fiduciario degli offerenti, prevedeva l’obbligo della celebrazione in perpetuo delle messe legatarie cominciando dal 1894 e il prelievo dalle elemosine raccolte nella chiesa di San Giovanni dell'importo necessario alla loro celebrazione. La rappresentanza comunale, con atto del 7 gennaio 1893, n. 10, si obbligava a prestare garanzia circa la celebrazione delle suddette messe fino ad un numero di 12, corrispondendo in proprio l’importo occorrente, nel momento in cui le elemosine della chiesa non fossero state sufficienti allo scopo. La messa solenne del 29 agosto, festa del patrono, sarebbe stata celebrata ogni anno a beneficio di tutti coloro che avevano versato la propria offerta per la costruzione della chiesa. Secondo il documento, tali messe sarebbero state celebrate nella chiesa di San Giovanni nel giorno scelto da ciascun offerente, ad esclusione della domenica o di altro giorno festivo, dandone avviso dal pulpito della chiesa curaziale nella domenica precedente.
I lavori alla nuova chiesa si svolsero lungo più di un anno, dal giugno 1892 all’agosto 1893. La nuova chiesa di San Giovanni Battista fu benedetta il 27 agosto 1893 dal parroco della pieve di Santa Croce, don Giovanni Battista Lenzi, a ciò delegato con decreto vescovile del 9 agosto 1893 (11). I lavori di sistemazione, rifinitura e completamento si protrassero per alcuni anni ancora, fino al 1895, come testimoniato da quanto riportato sulla facciata della chiesa e dal registro delle spese sostenute (12).
Purtroppo, a causa del clima e delle intemperie, si dovette intervenire più volte a sistemare il tetto della chiesa e della sacrestia, finché nel 1911 i lavori per la nuova copertura della chiesa si resero urgenti (13).
Ulteriore serie di interventi di ristrutturazione, restauro e risanamento interessarono la chiesa di San Giovanni in tempi molto più recenti, tra il 1965 e il 1969 e ancora tra il 1991 e il 1993 (14).
La chiesa oggi si presenta con facciata a due spioventi, orientata a sud, e con abside poligonale cieca. L'interno è ad unica navata, delimitata da quattro lesene, che separano il corpo centrale dall'ingresso e dal settore dell'arco santo. Una scala aerea in legno conduce alla cantoria. Sulla parete di fondo dell'abside si trova l'ancona a bassorilievo in maiolica dipinta, opera di Luciano Carnessali (15).
La parete di destra presso l’arco santo è decorata con un affresco cinquecentesco di ambito lombardo, proveniente dalla vecchia cappella (era collocato sopra l’antico altare), e rappresentante tre scene della Decollazione di San Giovanni Battista. Il trasferimento del dipinto fu autorizzato dalla Commissione centrale di Vienna per la conservazione dei monumenti d’arte e di storia, con dispaccio del 24 gennaio 1893, conferendo l’incarico per il trasporto nell’attuale sede, al dottor Baruffaldi di Riva (16).
Come per tutte le chiese della diocesi di Trento, anche per la chiesa della Decollazione di San Giovanni Battista, la situazione giuridica venne modificata a seguito della Legge 20 maggio 1985, n. 222, "Disposizioni sugli enti e beni ecclesiastici in Italia e per il sostentamento del clero cattolico in servizio nelle diocesi" e del relativo decreto di attuazione D.P.R. 13 febbraio 1987, n. 33, "Approvazione del regolamento di esecuzione della legge 20 maggio 1985, n. 222, recante disposizioni sugli enti e beni ecclesiastici in Italia e per il sostentamento del clero cattolico in servizio nelle diocesi". Con il decreto del ministero 30 dicembre 1986, entrato in vigore il 24 gennaio 1987, l'ente Chiesa della Decollazione di San Giovanni Battista di Saone venne soppresso e i suoi beni (con tutte le relative pertinenze) assegnati all'ente Parrocchia di San Brizio con sede a Saone.
Dal punto di vista ecclesiastico, la chiesa della Decollazione di San Giovanni Battista è considerata oggi chiesa sussidiaria (17).

 Espandi il testo

ente della chiesa cattolica

Chiesa

(1) G. CRISTOFORETTI, La prima visita pastorale del cardinale Bernardo Clesio (1537-1538) Bologna, 1996, p. 222
(2) ADT, Atti visitali 5, pp. 373, 378
(3) ADT, Atti visitali 8, p. 161
(4) ADT, Atti visitali 15, n. 3, pp. 8, 44
(5) SPES, I Buffi di Saone, Trento 1973, p. 16
(6) ADT, Atti visitali 58, p. 72
(7) APS, Chiesa della Decollazione di San Giovanni Battista, Carteggio e atti, C 3.1.
(8) Ibidem
(9) Ibidem
(10) APS, Chiesa della Decollazione di San Giovanni Battista, Registri di amministrazione, C 1.1.
(11) APS, Chiesa della Decollazione di San Giovanni Battista, Carteggio e atti, C 3.1.
(12) APS, Chiesa della Decollazione di San Giovanni Battista, Registri di amministrazione, C 1.1., pp. 25-28
(13) APS, Chiesa della Decollazione di San Giovanni Battista, Carteggio e atti, C 3.1.
(14) APS, Chiesa della Decollazione di San Giovanni Battista, Carteggio e atti, C 3.3.
(15) Si rimanda al sito www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedacc.jsp?sinteticabool=true&sintetica=true&sercd=6378#, consultato in data 29 dicembre 2016
(16) APS, Chiesa della Decollazione di San Giovanni Battista, Carteggio e atti, C 3.1. Si veda anche Zentral-Kommission zur Erforschung und Erhaltung der Kunst und historischen Denkmale di Vienna e Landeskonservatorat für Denkmalpflege di Innsbruck. Inventario dell’archivio (1856-1918; 1910-1917), a cura di Fiammetta Baldo, Paola Tavelli, Provincia autonoma di Trento. Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici. Ufficio archivio provinciale, 2010, fasc. 297.
(17) Per chiesa sussidiaria si intende una chiesa dipendente da una parrocchia, che non è la sede principale della parrocchia stessa: si tratta di una cappella dislocata sul territorio (ad esempio per aree rurali o alpine lontane dalla sede principale), o di una chiesa già parrocchiale accorpata a una parrocchia maggiore.

 Espandi il testo

La scheda è stata compilata secondo le regole di descrizione di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006.

 Espandi il testo

Archivio Diocesano Tridentino
Archivio parrocchiale di Saone

Bibliografia
SPES, I Buffi di Saone, Trento 1973

 Espandi il testo

Legge 20 maggio 1985, n. 222, "Disposizioni sugli enti ecclesiastici in Italia e per il sostentamento del clero cattolico in servizio nelle diocesi"

Decreto Ministeriale 30 dicembre 1986, Conferimento della qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto all'Istituto per il sostentamento del clero nella diocesi di Trento ed alle quattrocentocinquantasei parrocchie costituite nella stessa diocesi. Perdita della personalità giuridica civile da parte di millecentonovantuno enti beneficiali e di quattrocentoquarantadue chiese parrocchiali, tutti della sopraddetta diocesi di Trento

Decreto del Presidente della Repubblica 13 febbraio 1987, n. 33, "Approvazione del regolamento di esecuzione della legge 20 maggio 1985, n. 222, recante disposizioni sugli enti e beni ecclesiastici in Italia e per il sostentamento del clero cattolico in servizio nelle diocesi"

Denominazione Estremi cronologici
Comune di Tione di Trento
Denominazione Estremi cronologici
Chiesa della Decollazione di San Giovanni Battista in Saone
Denominazione Estremi cronologici
Parrocchia di San Brizio