Beneficio parrocchiale di San Lazzaro, Pedersano, 1709 agosto 17 - 1987 gennaio 24 ( 1709 agosto 17 -1987 gennaio 24 )

Beneficio parrocchiale di San Lazzaro, Pedersano, 1709 agosto 17 - 1987 gennaio 24

Beneficio parrocchiale di San Lazzaro

ente

1709 agosto 17 -1987 gennaio 24

In seguito alla sottoscrizione dell'accordo stipulato il 29 luglio 1709 tra il conte Carlo Ferdinando Lodron, arciprete di Villa Lagarina, e la comunità di Pedersano, insieme a don Domenico Grandi da Persone, cappellano della chiesa di Pedersano, il canonico e vicario generale Costantino Caldonazzi eresse con decreto del 17 agosto 1709 la curazia di Pedersano, confermando l'elezione di don Domenico Grandi a curato di Pedersano.
In base al capitolo quinto dell'accordo, la nomina, o l'eventuale rimozione, del curato spettava alla comunità stessa che doveva scegliere persona idonea e gradita dall'arciprete di Villa, il quale aveva il compito di immetterlo in possesso della cura d'anime (1).
Risale invece al 26 agosto 1709 l'atto con cui la comunità di Pedersano istituì uno "stipendio o sia salario" a favore di don Domenico Grandi, appena eletto curato di Pedersano. Riuniti in pubblica regola, i capifamiglia si obbligarono a garantire annualmente al curato don Grandi e ai suoi successori uno stipendio di 50 ragnesi, con la fornitura di legna, la somministrazione di ostie e del pranzo per il padre predicatore (2).
Nel 1765 la comunità stabilì attraverso un "instrumento di convenzione" (3), rogato dal notaio Giuseppe Chiusole, di obbligarsi a versare annualmente al curato pro tempore di Pedersano, oltre all'onorario, un certo quantitativo di frumento e di uva o, in alternativa, del corrispettivo in denaro, e di impegnarsi, attraverso i massari, nella raccolta della questua di vino, gallette e fascine, riconosciuta anch'essa al curato. La convenzione venne riconfermata con atto del notaio Cristoforo Benvenuti il 25 settembre 1775 (4) e richiamata nell'atto di immmissione in possesso della curazia di don Carlo Antonio Zambotti del 28 settembre 1778 (5).
I capitoli del 1709 che regolarono per oltre un secolo i rapporti fra curato e comunità di Pedersano, vennero sostituiti nel 1836, in occasione della nomina di don Andrea Dusini, con nuovi capitoli, in base ai quali nei giorni festivi il curato doveva celebrare la messa ad un orario favorevole per i fedeli ed insegnare la dottrina cristiana; doveva inoltre cantare il vespro, amministrare i sacramenti, celebrare le funzioni votive e fare le processioni, leggere la Via Crucis nei venerdì di Quaresima e nelle solennità previste e celebrare due messe legatarie il 24 agosto e il 25 novembre, secondo le disposizioni della fondatrice Caterina Todeschi; il curato era inoltre tenuto a benedire le case il sabato santo, assistere alle messe nella chiesa matrice nelle solennità del Corpus Domini, dell'Assunzione e del sabato santo, offrire il pranzo al parroco di Villa nei giorno della festa del titolare di San Lazzaro, e ai membri del coro una volta l'anno. Al curato spettava il diritto di stola bianca e di stola nera, la questua delle fascine e dell'uva, mentre il suo compenso corrisposto dal comune ammontava a 200 fiorini annui, integrati con 25 fiorini annui, a titolo di congrua, a carico della chiesa (6).
Il curato godeva inoltre l'usufrutto di un appezzamento di terra (orto) sito in località Ortolina, lasciato al curato di Pedersano da Caterina del fu Bartolomeo Todeschi, con testamento del 28 maggio 1783, con l'obbligo della celebrazione di due messe annue (24 agosto e 25 novembre) (7).
Con testamento del 21 luglio 1836, don Domenico Grandi aveva inoltre lasciato alla curazia 500 fiorini, con l'obbligo della recita del Rosario due-tre volte alla settimana. Il legato "del Rosario", grazie al quale il curato riceveva 17 fiorini annui, fu eretto con documento dell'8 giugno 1838 (8).
Al curato pro tempore spettava inoltre la somma di 4 fiorini annui per la lettura della Via Crucis il giorno 25 marzo, secondo il legato della "Via Crucis" fondato dalla baronessa Eleonora Fedrigazzi e soddisfatto dai suoi eredi, i baroni Francesco e Sigismondo Moll di Villa Lagarina (9).
La canonica era di proprietà del Comune di Pedersano che ebbe diritto di nomina del proprio curato fino al 1919, quando i capifamiglia decisero di rinunciarvi per trasferirlo in perpetuo all'Ordinariato, in occasione dell'elevazione della curazia a parrocchia.

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ente della chiesa cattolica

In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito ai decreti ministeriali del 21 marzo 1986 e del 30 dicembre 1986, a decorrere dal 24 gennaio 1987 l'ente Beneficio parrocchiale di San Lazzaro di Pedersano ha perso la personalità giuridica civile.

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I benefici curaziali e parrocchiali constavano di un complesso di beni mobili ed immobili permanentemente destinati al mantenimento del curato o del parroco, i quali avevano l'obbligo di risiedere stabilmente entro i confini della cura d'anime e di soddisfare alle esigenze spirituali della comunità. Spesso le rendite connesse al beneficio non erano sufficienti ed il governo, prima austriaco e poi italiano, le integrava con un supplemento di congrua prelevato da un apposito fondo.

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Chiesa

Diocesi di Trento
Decanato di Villa Lagarina

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(1) APP, Ufficio parrocchiale di San Lazzaro, Carteggio e atti, A 16.2
(2) APP, Beneficio parrocchiale di San Lazzaro, Carteggio e atti, C 1.1
(3) Ibidem
(4) Ibidem
(5) Ibidem
(6) Ibidem
(7) APP, Ufficio parrocchiale di San Lazzaro, Carteggio e atti, A 16.1; APP, Beneficio parrocchiale di San Lazzaro, Carteggio e atti, C 1.1
(8) APP, Ufficio parrocchiale di San Lazzaro, Carteggio e atti, A 16.1; APP, Chiesa parrocchiale di San Lazzaro, Urbari, B 1.5, pp. 69-71
(9) La baronessa Eleonora Fedrigazzi aveva donato alla chiesa di Pedersano una Via Crucis, che venne benedetta il 23 agosto 1892, e fondato un legato per la lettura della Via Crucis. APP, Ufficio parrocchiale di San Lazzaro, Carteggio e atti, A 16.1; APP, Chiesa parrocchiale di San Lazzaro, Urbari, B 1.5, pp. 89-91

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Archivio Diocesano Tridentino
Archivio parrocchiale di Pedersano

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Legge 20 maggio 1985, n. 222, "Disposizioni sugli enti ecclesiastici in Italia e per il sostentamento del clero cattolico in servizio nelle diocesi"

Decreto Ministeriale 30 dicembre 1986, Conferimento della qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto all'Istituto per il sostentamento del clero nella diocesi di Trento ed alle quattrocentocinquantasei parrocchie costituite nella stessa diocesi. Perdita della personalità giuridica civile da parte di millecentonovantuno enti beneficiali e di quattrocentoquarantadue chiese parrocchiali, tutti della sopraddetta diocesi di Trento

Denominazione Estremi cronologici
Comune di Villa Lagarina
Denominazione Estremi cronologici
Beneficio parrocchiale di San Lazzaro