Chiesa di San Valentino, Cagnò, [1537] - 1987 gennaio 24 ( [1537] - 1987 gennaio 24 )

Chiesa di San Valentino, Cagnò, [1537] - 1987 gennaio 24

Chiesa di San Valentino

ente

[1537] - 1987 gennaio 24

Nella parte bassa della piazza del pese di Cagnò si erge la chiesa dedicata a San Valentino, costruita nello stile gotico dei primi anni del XVI secolo, per lungo tempo primissaria dipendente dalla parrocchia di Revò.
La chiesa è documentata dal 1537, anno della prima visita pastorale (1): al suo interno si trovavano l'altare di San Valentino con la relativa pala e un altare dedicato a San Lorenzo, con pochi arredi sacri e non tutti in buone condizioni. Ritenuta consacrata, i visitatori non trovarono però in quell'occasione il documento.
Presso Cagnò, in fondo alla valle, sulla destra del torrente Pescara, si trovava anche la chiesetta dedicata a San Gallo, risalente al XV secolo, luogo di grande devozione con annesso un eremo.
Nel 1650, reggente il pievano Antonio Martini, fu compilato l'urbario sul quale si trovano riportati insieme ai beni spettanti alla chiesa di San Valentino, anche quelli della chiesetta del romitorio di San Gallo (2).
Testimoni alla stesura dell'urbario, rogato dal notaio Fabiano Martini da Peio, fratello del pievano, furono i signori Giacomo Preti e Giuliano Visintainer, entrambi da Cagnò, eletti in rappresentanza della comunità. La dotazione degli arredi e dei paramenti sacri risultava piuttosto modesta e spesso gli oggetti non si trovavano in buono stato e gli apparati erano usurati; il suo patrimonio era costituito inoltre da alcuni censi e da pochi campi e prati dati in locazione.
L'amministrazione era affidata ad un sindaco, eletto dalla comunità, che rendeva conto annualmente del proprio operato davanti al parroco di Revò e ad alcuni vicini in rappresentanza della comunità. Le entrate spettanti alla chiesa di San Valentino provenivano principalmente dagli affitti dei capitali e dalle elemosine, mentre le uscite erano dovute per l'acquisto di cere, per piccole manutenzioni e per le spettanze dell'arciprete e del sacerdote primissario (3).
Nel 1767 la chiesa di Cagnò ottenne la facoltà di custodire il Santissimo Sacramento, ma l'erezione della curazia fu concessa solo il 12 agosto 1801.
Dai resoconti della prima metà dell'Ottocento riscontriamo che le entrate e le uscite della chiesa rispecchiavano generalmente quelle del periodo precedente: le entrate provenivano da interessi di capitali, da elemosine e questue; le uscite erano dovute per la celebrazione di messe, per i bisogni della chiesa, per il pagamento delle imposte e per i salari (4).
Diventata insufficiente a contenere tutti i fedeli, la chiesa di San Valentino fu ingrandita nel 1878 e negli anni successivi si provvide a decorarla e a dotarla di nuovi banchi.
L'erezione in parrocchia giunse nel 1967.
In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito ai DD.MM. del 21 marzo 1986 e 30 dicembre 1986 (pubblicato quest'ultimo sulla Gazzetta ufficiale il 24.01.1987), a decorrere dal 24 gennaio 1987 l'ente Chiesa parrocchiale di San Valentino è stato soppresso e i suoi beni (con tutte le relative pertinenze, accessioni, comproprietà, diritti, servitù e ipoteche) sono stati assegnati all'ente Parrocchia di San Valentino con sede in Cagnò.

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ente della chiesa cattolica

Il curatore d'anime era il legittimo amministratore della sostanza della chiesa curata, come anche delle chiese annesse e di tutte le fondazioni istituite a favore delle stesse. Il patrimonio della chiesa era costituito dagli apparati, dagli utensili, dagli arredi sacri di cui essa è provvista per il culto divino, dagli altri beni mobili di sua proprietà, come pure dai fabbricati, fondi, capitali, introiti, diritti ad essa appartenenti, i cui proventi sono destinati a sopperire ai bisogni del culto divino e al mantenimento in buono stato dei fabbricati. Il parroco svolgeva la sua attività di responsabile amministrativo affiancato dai fabbricieri (detti anche sindaci o massari), quali rappresentanti della comunità. L'istituzione e l'azione dei fabbricieri vennero disciplinate da un decreto napoleonico del 26 maggio 1807: venivano nominati per decreto ministeriale o prefettizio, erano generalmente tre per ciascuna chiesa e duravano in carica cinque anni.

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Chiesa

Diocesi di Trento
Decanato di Cles

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(1) ADT, Atti visitali, 1.
(2) Nel 1766 fu demolito l'eremo, mentre nella chiesa si continuò per qualche tempo a celebrare la messa una volta l'anno. Lasciata in abbandono, oggi di essa restano solo alcuni ruderi.
(3) Cfr. Chiesa di San Valentino in Cagnò, Urbari e registri dei conti dei sindaci, reg. 1.
(4) Ibidem, Resoconti, fasc. 1.

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La scheda è stata compilata secondo le regole di descrizione di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006.

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Legge 20 maggio 1985, n. 222, "Disposizioni sugli enti ecclesiastici in Italia e per il sostentamento del clero cattolico in servizio nelle diocesi"

Decreto Ministeriale 30 dicembre 1986, Conferimento della qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto all'Istituto per il sostentamento del clero nella diocesi di Trento ed alle quattrocentocinquantasei parrocchie costituite nella stessa diocesi. Perdita della personalità giuridica civile da parte di millecentonovantuno enti beneficiali e di quattrocentoquarantadue chiese parrocchiali, tutti della sopraddetta diocesi di Trento

Norme per l'amministrazione del patrimonio delle chiese e dei benefici nonché delle fondazioni ecclesiastiche nella diocesi di Trento, 1865

Codice di diritto canonico (1983)

Denominazione Estremi cronologici
Comune di Novella
Denominazione Estremi cronologici
Chiesa di San Valentino in Cagnò
Denominazione Estremi cronologici
Parrocchia di Santo Stefano