Nella parte bassa della piazza del pese di Cagnò si erge la chiesa dedicata a San Valentino, costruita nello stile gotico dei primi anni del XVI secolo, per lungo tempo primissaria dipendente dalla parrocchia di Revò.
La chiesa è documentata dal 1537, anno della prima visita pastorale (1): al suo interno si trovavano l'altare di San Valentino con la relativa pala e un altare dedicato a San Lorenzo, con pochi arredi sacri e non tutti in buone condizioni. Ritenuta consacrata, i visitatori non trovarono però in quell'occasione il documento.
Presso Cagnò, in fondo alla valle, sulla destra del torrente Pescara, si trovava anche la chiesetta dedicata a San Gallo, risalente al XV secolo, luogo di grande devozione con annesso un eremo.
Nel 1650, reggente il pievano Antonio Martini, fu compilato l'urbario sul quale si trovano riportati insieme ai beni spettanti alla chiesa di San Valentino, anche quelli della chiesetta del romitorio di San Gallo (2).
Testimoni alla stesura dell'urbario, rogato dal notaio Fabiano Martini da Peio, fratello del pievano, furono i signori Giacomo Preti e Giuliano Visintainer, entrambi da Cagnò, eletti in rappresentanza della comunità. La dotazione degli arredi e dei paramenti sacri risultava piuttosto modesta e spesso gli oggetti non si trovavano in buono stato e gli apparati erano usurati; il suo patrimonio era costituito inoltre da alcuni censi e da pochi campi e prati dati in locazione.
L'amministrazione era affidata ad un sindaco, eletto dalla comunità, che rendeva conto annualmente del proprio operato davanti al parroco di Revò e ad alcuni vicini in rappresentanza della comunità. Le entrate spettanti alla chiesa di San Valentino provenivano principalmente dagli affitti dei capitali e dalle elemosine, mentre le uscite erano dovute per l'acquisto di cere, per piccole manutenzioni e per le spettanze dell'arciprete e del sacerdote primissario (3).
Nel 1767 la chiesa di Cagnò ottenne la facoltà di custodire il Santissimo Sacramento, ma l'erezione della curazia fu concessa solo il 12 agosto 1801.
Dai resoconti della prima metà dell'Ottocento riscontriamo che le entrate e le uscite della chiesa rispecchiavano generalmente quelle del periodo precedente: le entrate provenivano da interessi di capitali, da elemosine e questue; le uscite erano dovute per la celebrazione di messe, per i bisogni della chiesa, per il pagamento delle imposte e per i salari (4).
Diventata insufficiente a contenere tutti i fedeli, la chiesa di San Valentino fu ingrandita nel 1878 e negli anni successivi si provvide a decorarla e a dotarla di nuovi banchi.
L'erezione in parrocchia giunse nel 1967.
In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito ai DD.MM. del 21 marzo 1986 e 30 dicembre 1986 (pubblicato quest'ultimo sulla Gazzetta ufficiale il 24.01.1987), a decorrere dal 24 gennaio 1987 l'ente Chiesa parrocchiale di San Valentino è stato soppresso e i suoi beni (con tutte le relative pertinenze, accessioni, comproprietà, diritti, servitù e ipoteche) sono stati assegnati all'ente Parrocchia di San Valentino con sede in Cagnò.
Espandi il testo
Comprimi il testo