Francesco, figlio del notaio Giovanni Levri da Fiavé e terzo canonico della Collegiata di Arco, con suo testamento del 4 maggio 1657 stabilì la fondazione di un beneficio nella chiesa arcipretale di Arco con l'obbligo della celebrazione di quattro messe in perpetuo ogni settimana. Egli lasciò al Capitolo il diritto di patronato e lo nominò suo esecutore testamentario. Il Capitolo doveva quindi nominare un beneficiato "prout ei dedit et transtulit plenam, liberam et absolutam potestatem et authoritatem illud beneficium conferendi" (1). Il testatore conferì inoltre il diritto passivo, cioè il diritto di essere investito del beneficio, ai discendenti dalle sue sorelle Lucrezia Gardumi e Caterina Segalla o, in mancanza di questi, a quelli di un'altra sorella, Pasqua Bottasi. Tali disposizioni vennero ulteriormente rafforzate nel secondo testamento redatto in data 18 aprile 1659.
Con decreto del Governo del 20 agosto 1841 n. 19017 la fondazione venne riconosciuta come un vero beneficio ecclesiastico con l'amministrazione assunta e condotta dal Capitolo della Collegiata.
In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito di DD.MM. del 21 marzo e 30 dicembre 1986 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 gennaio 1987) a decorrere dal 24 gennaio 1987 la Fondazione missaria Levri ha perso la personalità giuridica civile.
Espandi il testo
Comprimi il testo