Famiglia cooperativa di Valmorbia, Valmorbia (Vallarsa), 1912 agosto 4 - 1987 gennaio 21 ( 1912 agosto 4 - 1987 gennaio 21 )

Famiglia cooperativa di Valmorbia, Valmorbia (Vallarsa), 1912 agosto 4 - 1987 gennaio 21

Famiglia cooperativa di Valmorbia

ente

1912 agosto 4 - 1987 gennaio 21

Lo statuto del 4 agosto 1912 (1) sancisce l'inizio dell'attività della Famiglia cooperativa di Valmorbia.
Dal 1916 al 1919 la Famiglia cooperativa non è rimasta attiva a causa della guerra. Nel 1916 infatti il Commissario per il comune di Vallarsa dispone che "presa cognizione dello stato di abbandono in cui si trova la Famiglia cooperativa di Valmorbia causa lo sgombero di detta località" tutta la merce di cui ad un inventario fatto redigere sia ceduta alla Famiglia cooperativa di Raossi e che "la somma risultante sia depositata presso la Cassa comunale a disposizione di soci e massa creditrice". Nel 1919 vengono adottati provvedimenti per "la riattivazione del Consorzio", la riapertura del magazzino, la rivendicazione delle licenze commerciali. Nel verbale dell'assemblea straordinaria dei soci tenuta il 29 giugno 1919 si approva la ripresa dell'attività interrotta dalla guerra e la riapertura del magazzino sociale; all'unanimità viene rieletta la vecchia Direzione sostituendo un consigliere nel frattempo deceduto.
Nel 1920 si prendono in affitto nuovi locali per l'esercizio dell'attività e si fa istanza di rimborso, a firma del presidente Luigi Chiasera, alla Commissione per accertamento danni da guerra di ricevendo 5.000 lire a fronte delle 7.547,80 (di cui 404,8 per danni a mobili e 7.143 per perdita merce). Una richiesta di rimborso viene anche presentata al Consorzio dei comuni, ma viene respinta.
Nel 1922 viene stipulato un contratto per la condotta di merci e richiesta l'erezione nella frazione di Pozzacchio di filiale della Famiglia cooperativa (non accolta). Si chiede altresì la licenza di vendita per alcuni medicinali (fiori di camomilla comuni, radici e foglie di altea, foglie di malva e senna, manna, olio di ricino, santolina, olio di merluzzo, rabarbaro) in considerazione della notevole distanza del paese dalla farmacia; la domanda viene accolta solo in parte (2)
La Federazione dei consorzi cooperativi di Trento, alla quale la famiglia cooperativa era associata, garantiva supporto amministrativo e controllo gestionale mentre il conto aperto con SAIT permetteva di ottenere merce a prezzi più vantaggiosi e premi sugli acquisti.
Nel 1952 una istanza di "denuncia ditta commerciale" cita una licenza di commercio datata
"1904-1905" (3).
A. Scaglia e M. Tranquillini suggerivano in uno studio del 1972 che "in base alle prospettive di sviluppo si propone di riunire le famiglie cooperative in una unica confederazione di valle pur mantenendo le unità locali di servizio per i beni di prima necessità e concentrando in sedi opportunamente dislocate l'offerta di prodotti di consumo minore e più specializzate. Inoltre, di sperimentare la forma della fornitura e vendita a domicilio da parte delle cooperative" (4).
Nella relazione revisionale del 1979 è evidenziato "da un punto di vista umano si riscontra un buon impegno di tutti, profuso per il buon andamento della società: si è di fronte ad un vero e saldo principio di cooperazione che in una società come la nostra diventa sempre più difficile verificare". Gli iscritti risultano essere 41 e si evidenzia che la cooperativa è "ottimamente gestita"; come unica osservazione si riscontra l'inadeguatezza della sede a causa della sua limitata superficie (35 mq) (5).
Nel 1980 risultano pagate due fatture ad uno studio tecnico per la redazione del progetto di ristrutturazione della sede (6).
Dalla relazione revisionale del 1981 si apprende che "la novità saliente di questo esercizio è
stata ed è tuttora l'acquisto dell'immobile da adibire a punto vendita, il che appaga finalmente gli sforzi e i sacrifici sostenuti in questi ultimi anni da amministratori e personale e fornisce ai soci un servizio e una immagine diversa e che da tempo tutti si auspicavano [...] la cooperativa offre ancora buone garanzie in quanto tutta l'operazione che ha portato all'acquisto della nuova sede e relativa attrezzatura è stata eseguita esclusivamente con propri mezzi, senza l'onere di interessi passivi"; i soci iscritti risultano essere 45, mentre il personale dipendente in forza è costituito dalla sola gerente (7).
Nel 1982 la Famiglia cooperativa è attiva nella nuova sede ricavata nella ex canonica e la relazione revisionale del 1984 evidenzia infatti che "la società dopo la recente ristrutturazione si presenta con un discreto punto vendita"; i soci iscritti risultano essere 39, a fronte di poco più di 60 abitanti, giudicati fedeli negli acquisti presso la famiglia cooperativa. Unica dipendente la gerente (8).
Presso la famiglia cooperativa di Valmorbia era presente anche la rivendita n. 6 dei generi di monopolio di Stato.
La famiglia cooperativa rimase attiva fino al 22 gennaio 1987, data in cui si fuse nella Famiglia cooperativa di S. Anna e Anghebeni che la incorporò insieme alle altre famiglie cooperative della Vallarsa dando vita alla nuova "Famiglia cooperativa Vallarsa" con sede in S. Anna Vallarsa (9).

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ente economico/impresa

Cooperativismo

(1) Cfr. Famiglia cooperativa di Valmorbia, Bilanci e allegati, 8.2.12.7.
(2) Cfr. Famiglia cooperativa di Valmorbia, Carteggio e atti della direzione, 8.1.6.1
(3) Ibidem.
(4) Cfr. Famiglia cooperativa di Valmorbia, Carteggio e atti della direzione, 8.1.6.2
(5) (6) (7) (8) Ibidem.
(9) Cfr. Famiglia cooperativa di Parrocchia di Vallarsa e Camposilvano, Carteggio e atti della direzione, 5.1.5.4.

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La scheda è stata compilata secondo le regole di descrizione di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006.

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Denominazione Estremi cronologici
Famiglia cooperativa Valmorbia
Famiglia cooperativa Valmorbia
Denominazione Estremi cronologici
Famiglia cooperativa Vallarsa