Figlio di Bortolo e Filomena Stefani, Giovanni Rossi nacque a Sasso di Asiago (VI) il 1° luglio 1886. Ottenuto il diploma di maestro elementare, nel 1902 fece ingresso nel seminario maggiore di Padova dove completò gli studi teologici nel 1912, anno in cui venne ordinato sacerdote. Nel frattempo fu soldato di leva nel 14° reggimento fanteria nel 1907 - 1908.
Trascorse i tre anni successivi nel seminario di Thiene, in cui divenne vicedirettore; subito dopo la dichiarazione di guerra dell'Italia all'Austria - Ungheria venne richiamato alle armi e destinato, col grado di sergente, alla V Compagnia di Sanità (1). Prestò servizio nell'ospedale da campo n. 44 a Fondo di Zoldo, nel settore dolomitico di Col di Lana, dal 2 giugno 1915 al maggio 1916. L' 11 maggio di quell'anno ottenne la nomina a cappellano militare del 1° reggimento Granatieri di Sardegna, reparto che seguì negli aspri combattimenti sul monte Cengio (24 maggio ? 4 giugno 1916), sul monte S. Michele del Carso (9 - 12 agosto 1916) e in varie località del fronte del Carso, meritandosi nel maggio 1917 la medaglia d'argento al valor militare.
Durante la ritirata seguita alla rotta di Caporetto, don Giovanni Rossi cadde prigioniero delle truppe austro - ungariche (31 ottobre 1917) e venne quindi trasferito al campo di prigionia di Nagymegyer, in Ungheria, dove trascorse un anno prima di ottenere la liberazione e poter rientrare in Italia. Il 27 gennaio 1919 fu assegnato all'ospedale di tappa di Padova col compito di assistere i detenuti nelle carceri militari e ricoverati all'Ospedale di S. Giustina.
Fu cappellano a Peraga di Vigonza, a Camposampiero, a Asiago e infine (ottobre 1925) a Roncajette, alle porte di Padova, con l'incarico di economo spirituale. Il 28 settembre 1927 ottenne la nomina a parroco della stessa località. Si dedicò alla realizzazione di una serie di opere parrocchiali, tra cui: una scuola di lavoro femminile, il restauro della canonica, gli inginocchiatoi per i banchi della chiesa, l'ampliamento dell'asilo infantile e la ricostruzione della passerella sul fiume Bacchiglione che congiungeva la gente che viveva su rive opposte.
Nel 1942 tentò di rioccupare il posto di cappellano militare in servizi territoriali, ma senza successo, vista l'età. Morì a Padova, il 7 gennaio 1967.
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