Le indicazioni sulla struttura amministrativa della società ci pervengono direttamente dagli statuti. Dal 1872, anno di istituzione della Società alpina del Trentino, si susseguirono numerosi statuti e regolamenti, che in alcuni casi modificarono notevolmente l'assetto istituzionale dell'ente.
Il primo statuto redatto a Madonna di Campiglio nel 1872 affidava la Direzione sociale della società a nove direttori, che eleggevano al loro interno un presidente e un vicepresidente. L'Ufficio della direzione, con sede in Arco, era costituito dal segretario e dal cassiere. I soci, tra i quali venivano accettate anche le donne, si riunivano in due ritrovi annuali; un'adunanza avveniva ad Arco in primavera, dove si fissava il luogo del successivo ritrovo per l'estate.
La Direzione aveva tra gli scopi quello di presentare i preventivi alla prima adunanza, indire i ritrovi ordinari e straordinari, organizzare e promuovere le escursioni alpine, stringere rapporti con altri club e società alpine.
La Presidenza provvedeva all'amministrazione della società, fornendo tutte le disposizioni atte a rispettare lo statuto e le deliberazioni sociali.
I soci, membri attivi della società, dovevano fare richiesta di accettazione alla Direzione che poteva accogliere o rigettare la domanda. Ogni socio pagava al cassiere una quota annuale, divise in due rate, una a gennaio e una a giugno. I soci iscritti, in regola con le quote, partecipavano alle adunanze ordinarie e straordinarie (richieste da almeno dieci soci).
Nel 1877 la società modificò la sua denominazione divenendo Società degli alpinisti tridentini con sede in Riva; modificò la composizione della Direzione sociale composta di un Presidente, di un Vicepresidente, otto Direttori, un cassiere e un segretario.
Il regolamento del 1880 che seguiva la nuova stesura dello statuto dell'anno precedente, prevedeva che il Presidente presiedesse le adunanze generali, raccogliesse le votazioni, pubblicasse i risultati e chiudesse infine le sedute. La Direzione sociale si rinnovava ogni due anni e la sede si alternava fra Trento e Rovereto. Le adunanze generali rimanevano regolate come in precedenza.
Nel regolamento venivano indicati i vari compiti.
Il Segretario teneva il protocollo degli esibiti, il repertorio e il libro dei protocolli delle sessioni generali e della Direzione; inoltre conservava un elenco dei lavori e delle memorie presentate dai soci, l'elenco dei libri e oggetti spettanti alla società, un libro delle guide di montagna e il libro per la posta.
Il cassiere effettuava le riscossioni e teneva in evidenza lo stato di cassa, eseguiva i pagamenti ordinati dalla presidenza e teneva il libro maestro dei soci.
La direzione, i cui membri erano eletti a scrutinio segreto tra i soci, abilitavano e istruivano le guide alpine, istituivano gli osservatori meteorologici curandone la custodia e l'ordine.
Nel 1917 la SAT insieme ad altre associazioni trentine fu sciolta dalle autorità austriache e riprese le riunioni con l'11 febbraio 1919. Le modifiche più rilevanti avvennero nel Dopoguerra, con lo statuto del 1920 che istituì la Società degli alpinisti tridentini, sezione autonoma del CAI, con sede alternata ogni sei anni tra Trento e Rovereto. La Direzione sociale, nominata dai soci ordinari e perpetui, riuniti in assemblea, era costituita di un presidente e diciassette direttori, tra i quali venivano scelti un vicepresidente, un segretario e un cassiere. Anche lo statuto del 1923 non comportava profonde modifiche, tranne l'alternanza della sede che diveniva biennale.
Il 1° agosto 1929, in seguito al nuovo inquadramento del CAI in seno al CONI, fu approvata la nuova Direzione della SAT, ratificata dal CAI e dall'Ente sportivo provinciale.
La modifica più rilevante nella struttura amministrativa della società fu quella determinata con lo statuto approvato nell'assemblea dei soci del 13 aprile 1947.
La SAT era da allora costituita da un'organizzazione centrale e dalle sezioni presenti sul suolo provinciale che raccoglievano tutti i soci.
I soci potevano essere onorari, quando nominati dall'assemblea della SAT su proposta del Consiglio direttivo per le alte benemerenze sociali o alpinistiche; alla memoria, cioè i soci che appartenevano alla SAT prima della morte; i soci perpetui, soci o enti che versavano alla SAT una quota e ricevevano solo le pubblicazioni sociali; i soci ordinari che erano coloro che avevano fatto richiesta di iscrizione alla società ed avevano almeno 18 anni; infine i soci aggregati, membri di famiglia di soci ordinari o soci ordinari di un'altra sezione del CAI, che non avevano diritto di voto nelle assemblee.
Altro organismo della SAT era rappresentato dalle Sezioni, che in seguito all'approvazione del Consiglio direttivo, riuniva almeno 50 soci di una determinata area geografica e ne amministrava i proventi, i rifugi, i lasciti e i doni. Nelle assemblee dei soci delle sezioni, convocate una volta all'anno entro il mese di marzo venivano nominati i delegati per l'assemblea generale ordinaria della SAT, si discutevano le relazioni e i bilanci e si deliberava sulle proposte presentate dalla presidenza. All'interno delle sezioni veniva inoltre eletta un Direzione che l'amministrava e la dirigeva. I presidenti e vicepresidenti eletti nelle sezioni partecipavano come delegati all'assemblea generale ordinaria che si teneva a Trento generalmente entro il mese di aprile di ogni anno e nelle quali si discutevano le relazioni della Presidenza, si votavano le cariche sociali, si deliberavano le proposte presentate precedentemente al Consiglio direttivo. Durante l'assemblea ordinaria si provvedeva anche all'elezione dei delegati per le assemblee del CAI.
L'organizzazione centrale (OC) era costituita, oltre che dalle Assemblee generali dei delegati anche dal Consiglio direttivo, dalla Giunta esecutiva, dal Collegio dei Sindaci e dal Comitato dei probiviri.
Il Consiglio direttivo era composto di 17 membri dei quali undici venivano eletti dall'Assemblea generale dei delegati, tre dalla Sezione di Trento e tre dalla Sezione di Rovereto. I membri a sua volta sceglievano fra di loro un Presidente, due Vicepresidenti e un Segretario. I membri del Consiglio direttivo duravano in carica due anni e provvedevano all'amministrazione del patrimonio della SAT.
La Giunta esecutiva, formata dal Presidente, dal Segretario e da tre Consiglieri residenti a Trento, era nominata dal Consiglio direttivo che ne determinava anche le competenze.
Il Collegio dei Sindaci era nominato dall'Assemblea generale della SAT ed era formato da tre Sindaci effettivi e da due supplenti; aveva come compito quello di esaminare i bilanci preventivi e consuntivi e relazionarne all'Assemblea dei delegati, controllare l'amministrazione della SAT, controllare la cassa e i libri contabili e in caso di irregolarità convocare le assemblee straordinarie.
Infine il Comitato dei Probiviri, costituito di tre membri effettivi e due supplenti nominati dall'Assemblea generale dei Delegati, duravano in carica due anni. I Probiviri si occupavano di tutte le controversie che sarebbero sorte fra socio e socio, fra socio e Società o Sezione e fra impiegati e SAT per i rapporti sociali. In caso di mancata conciliazione, il Comitato dei Probiviri avrebbe deliberato un compromesso inappellabile.
Il Consiglio direttivo e la Direzione delle Sezioni potevano promuovere la costituzione di Commissioni o gruppi tecnici per lo svolgimento di attività attinenti agli scopi sociali, con un proprio regolamento.
Ogni anno il Consiglio direttivo convocava un Congresso provinciale per cementare i vincoli di solidarietà e far conoscere le direttive e il programma annuale della Società.
Nello statuto successivo (1955) furono apportate modifiche alla composizione del Consiglio direttivo, i cui membri venivano eletti in toto dall'Assemblea dei Delegati e duravano in carica due anni.
Gli statuti e regolamenti della Società posteriori sono datati 1970 (con modifiche nel 1977), 1988, 1994, 2012 e l'ultimo del 2019.
Lo statuto del 1970 disponeva tra l'altro che tra gli organi della Sede centrale della SAT fosse presente anche un Collegio dei revisori dei conti, che i membri del Consiglio direttivo durassero in carica tre anni e non avessero funzione di rappresentanza delle sezioni di appartenenza. I compiti assegnati al Consiglio erano: amministrare la SAT per il conseguimento dei propri scopi, curare la tenuta del 'libro inventario', predisporre il progetto di bilancio da presentare per approvazione all'Assemblea dei delegati, determinare le funzioni della Giunta esecutiva e dirigere e amministrare la sede centrale. Il Presidente della SAT aveva la rappresentanza giuridica della Società, presiedeva il Consiglio direttivo, curava l'attuazione delle delibere del Consiglio e dell'Assemblea dei delegati, sorvegliava le Commissioni e i gruppi tecnici. La Giunta esecutiva aveva come membri di diritto il Presidente e il Segretario e le sue competenze erano determinate dal Consiglio direttivo. Lievi modifiche vennero apportate allo statuto del 1977.
Con il tempo le finalità della società si intensificarono e si rivolsero alla tutela degli interessi dell'alpinismo anche mediante la collaborazione con enti pubblici o privati che si occupavano delle medesime tematiche, la promozione morale e l'istruzione tecnica dell'alpinismo, dello sci - alpinismo e della speleologia e l'organizzazione di escursioni e ascensioni collettive, di scuole, corsi e conferenze. Anche la prevenzione degli infortuni, in collaborazione con il Corpo del soccorso alpino SAT - IV Delegazione del Corpo nazionale del CAI venne assunta come finalità. Inoltre la SAT si proponeva come finalità l'assunzione di iniziative a tutela dell'ambiente montano e la protezione della natura, la cura della biblioteca, della pubblicazione del Bollettino sociale, dell'efficienza del museo e dell'archivio storico. Nel 1988 lo statuto elencava la composizione dell'Organizzazione centrale del sodalizio (OC SAT), articolata in: Assemblea generale dei delegati, Presidente centrale, Consiglio centrale, Giunta esecutiva, Collegio dei revisori dei conti, Collegio dei probiviri.
Lo statuto del 1994 decreta all'art. 4 che la sede sociale e legale della società, con l'archivio storico e la biblioteca è a Trento in via Manci n. 57.
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