Confraternita della Buona Morte, Carano, 1668 marzo 5 - [1955] ( 1668 marzo 5 - [1955] )

Confraternita della Buona Morte, Carano, 1668 marzo 5 - [1955]

Confraternita della Buona Morte

ente

1668 marzo 5 - [1955]

La Confraternita della Buona Morte ha origini molto antiche e precedenti all'erezione della curazia di Carano. Essa fu eretta canonicamente il 5 marzo 1668 da Giuseppe Vittorio Alberti d'Enno, vicario generale del vescovo di Trento nella chiesa di S. Nicolò all'altare di Maria Vergine e di S. Giovanni Battista per la salute delle anime dei confratelli e a suffragio dei defunti (1). Per raggiungere gli scopi prefissi i confratelli si riunivano in giorni stabiliti nella chiesa di S. Nicolò per pregare, esercitare opere di pietà e di carità per i vivi e specialmente per suffragare le anime dei defunti. Nelle processioni, nelle riunioni e nelle funzioni sacre i confratelli indossavano l'abito nero. Nell'atto di erezione il vicario generale approvava anche i capitoli della confraternita, che regolavano il buon andamento e l'amministrazione della stessa.
Nel 1723, in occasione della visita pastorale compiuta a Carano, l'altare della confraternita fu trovato danneggiato e per questo venne sospeso; anche il sodalizio rischiò la soppressione per la mancanza di fondi necessari al restauro dell'altare. L'intervento di don Alessandro Giovanelli, parroco di Montagna, la salvò dalla soppressione, restaurando l'altare a proprie spese; lo stesso Giovanelli il primo agosto dello stesso anno donò inoltre una pianeta rossa, mentre in cambio la confraternita si obbligava in perpetuo a far celebrare ogni anno una messa al detto altare in suffragio di Romana Giovanelli, madre di don Alessandro.
Tra le notizie storiche riportate da don Alessandro Canal (2), si può leggere anche circa la sorte toccata alla confraternita durante il periodo napoleonico: con la soppressione delle confraternite, nel tentativo dei confratelli di continuare la loro attività anche sotto il nome della confraternita del SS. Sacramento e dopo il rifiuto del vescovo di Trento Emanuele Maria Thun, la Prefettura di Trento stabilì che il patrimonio fosse annesso alla chiesa di S. Nicolò addossando alla stessa gli oneri delle messe e la manutenzione dell'altare di Maria Vergine. La confraternita della Buona Morte sopravvisse in questo modo alla soppressione e potè continuare ancora a lungo la sua attività.
Una riorganizzazione dell'associazione si ebbe nel 1820 con la redazione di nuovi capitoli, secondo i quali i beni e gli oneri rimasero a carico della chiesa di Carano. Non sembra che tali capitoli siano stati regolarmante approvati e solo più tardi, in seguito a diversi dissapori interni, si sentì l'esigenza di un regolare statuto. Fu grazie all'intervento del decano di Cavalese don Casimiro Bertagnolli che il 6 novembre 1863 lo statuto ottenne l'approvazione vescovile (3).
Nuovo impulso alla confraternita fu dato dal curato don Alessandro Canal, il quale fece modificare e integrare il precedente statuto, approntandone uno nuovo, approvato dall'assemblea generale dei confratelli il 10 luglio 1898 e dal vescovo Eugenio Carlo Valussi il 22 settembre dello stesso anno (4). In essi si stabilivano i doveri dei confratelli e delle consorelle riguardo alle tasse d'iscrizione e alle tasse per i defunti e all'intervento alle processioni della compagnia. Gli iscritti traevano vantaggi partecipando alle 13 messe che si celebravano ogni anno il secondo venerdì di ogni mese e nella festa del S. Nome di Maria all'altare della Madonna; per i confratelli defunti venivano celebrate le messe d'obito, trigesimo e anniversario e tante messe basse quante ne permettevano le tasse d'iscrizione e mortuarie. La confraternita era diretta da un consiglio, composto dal curato locale in qualità di preside e da sei consiglieri nominati ogni tre anni dall'adunanza generale. Il consiglio deliberava in merito all'accettazione dei nuovi membri, all'osservanza dello statuto, nominava ogni anno gli inservienti (crociferi, lanternieri, torciferi e gonfalonieri), sorvegliava il cassiere nell'esatta riscossione delle tasse, approvava i conti del cassiere e infine prendeva tutti i provvedimenti necessari per il buon andamento della confraternita.
In occasione della visita pastorale compiuta il 17 luglio 1911 a Carano, il vescovo Celestino Endrici raccomandava la confraternita come associazione eretta "a onore di Dio, a culto speciale di Maria, a vantaggio degli aggregati e a decoro della chiesa e delle sacre funzioni" (5).
Dalla documentazione conservata nell'archivio della parrocchia appare che la confraternita della Buona Morte di Carano continuò la sua attività fino al 1947 (6) e che la stessa esisteva anche nel 1955 (7).

Per una introduzione storica alle confraternite si vedano le "Notizie sull'istituzione" della Confraternita del SS. Sacramento di Carano.

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associazione della chiesa cattolica

Chiesa

Diocesi di Trento
Decanato di Cavalese

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(1) Copia del documento di erezione si trova in "Archivio diocesano tridentino", "Libro B" 579 (1863), n. 3415. Traduzione dello stesso documento fu redatta dal curato Alessandro Canal in "Archivio della Confraternita della Buona Morte di Carano", "Registri dei verbali delle riunioni", reg. 1, pp. 1-5.
(2) Cfr. "Archivio della Confraternita della Buona Morte di Carano", "Registri dei verbali delle riunioni", reg. 1, pp. 5-9. Purtroppo don Canal non riporta la fonte delle notizie relative al periodo napoleonico.
(3) Cfr. "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Carano", "Carteggio e atti ordinati", fasc. 9.2, cc. 54-57.
(4) Ibidem, cc. 58-67.
(5) Ibidem, c. 59.
(6) Cfr. "Archivio della Confraternita della Buona Morte di Carano", "Registri dei verbali delle riunioni", reg. 1.
(7) Cfr. "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Carano", "Carteggio e atti ordinati", fasc. 7.1, c. 44.

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La scheda è stata redatta da COOPERATIVA KOINE' nel 2006, in base al tracciato descrittivo del programma "Sesamo 2000". La revisione effettuata nel 2009 ha comportato le modifiche necessarie a garantire un livello minimo di coerenza rispetto alle regole di descrizione contenute nel manuale "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale per gli operatori", Trento, 2006.

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Denominazione Estremi cronologici
Comune di Ville di Fiemme
Denominazione Estremi cronologici
Confraternita della Buona Morte di Carano