L'orfanotrofio di Borgo, o più precisamente il suo primo nucleo, quello femminile, fu aperto ufficialmente il 6 settembre 1839, un anno esatto dopo la morte della sua benefattrice signora Marianna Sette, direttrice della scuola dei lavori femminili e maestra di dottrina cattolica. Ella, con testamento del 4 settembre 1838, aveva legato la somma di 6.000 fiorini per l'erezione di un orfanotrofio femminile, a condizione che tutto fosse completato entro un anno dalla sua morte, che sopraggiunse il 7 settembre.
Al capitale lasciato da Marianna Sette si aggiunse quello lasciato già nel 1834 dal dottor Giovanni Battista de Peverada "per sovvenire gli orfanelli più bisognosi d'ambedue i sessi del comune di Borgo compresi Olle e Savaro" (1).
Per volere della fondatrice esso ebbe natura di istituzione privata e la sua amministrazione venne affidata ad una apposita commissione composta dall'arciprete locale, dal dottor Giuseppe Sette, fratello della defunta e dal signor Bernardino Pacanari. In seguito la direzione e l'amministrazione dell'istituto spettò sempre al parroco pro tempore di Borgo, mentre la cura interna venne affidata alle suore della Carità.
L'istituto accoglieva le orfanelle prive di entrambi i genitori, di età non inferiore ai tre anni o superiore agli otto, che fossero di sana costituzione e munite degli atti di nascita e di vaccinazione. Gli amministratori potevano comunque, a loro discrezione, esimersi da tali obblighi e valutare volta per volta la situazione delle future ospiti. Le fanciulle frequentavano la scuola elementare e poi quella per i lavori femminili; venivano trattenute nell'istituto fino a quando non si fosse trovata loro una onesta sistemazione, spesso presso qualche famiglia benestante come donne di servizio.
L'istituto era ospitato inizialmente nella casa Pacanari, ma in seguito alla sua demolizione le orfane furono trasferite in un'ala dell'ospedale. Motivi igienici e di ristrettezza causarono l'ennesimo rasferimento presso casa Hofer e poi ancora si traslocò presso casa Dall'Oglio (2) in prossimità della chiesa parrocchiale.
Nel 1910 l'arciprete Luigi Schmid ampliò l'orfanotrofio utilizzando fondi propri e di altri benefattori, istituendo un reparto maschile.
Il regio decreto n. 982 del 22 aprile 1923 decretò che l'istituto, nominato "Orfanotrofio Sette-Schmid" a memoria dei due principali benefattori, fosse riconosciuto come "istituzione pubblica di assistenza e beneficenza". Il 16 luglio 1929 se ne approvò lo statuto (3).
La sede definitiva dell'orfanotrofio, che ospiterà anche l'asilo, fu inaugurata il 19 agosto 1955.
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