Chiesa di San Bartolomeo, Capriana, 1538 - 1987 gennaio 24 ( 1538 - 1987 gennaio 24 )

Chiesa di San Bartolomeo, Capriana, 1538 - 1987 gennaio 24

Chiesa di San Bartolomeo

ente

1538 - 1987 gennaio 24

Il nome della località di Capriana è ricordato già dall'inizio del XIII secolo come "Caverlana", "Cauriana", ovvero come luogo o valle delle capre; non si trattava di un centro abitato, ma di una dimora temporanea per chi si recava in quei luoghi durante i mesi estivi. Sembra che nella località esistesse anche una cappella titolata ai santi Erardo e Lazzaro, consacrata dal principe vescovo Federico Vanga il 24 agosto 1216 e posta sotto la giurisdizione religiosa della pieve di Cavalese (1).
Nel febbraio 1538, in occasione della visita pastorale della valle, la chiesa fu visitata: "Fuerunt vocati homines e sindici capellae Sancti Lazari in Cavriana, quae habet omnia sacramenta et ad omnia, quo ad ecclesiam populum et curatum, bene responderunt esse disposita" (2).
La più antica costruzione si basava su di un impianto architettonico romanico ed era costituita da un unico ambiente al cui interno era registrata la presenza di tre altari dedicati a san Lazzaro, alla Madonna del Rosario e a san Bartolomeo apostolo.
La chiesa fu visitata ancora il 7 settembre 1632 e risultò provvista di una piccola pisside per contenere il Santissimo Sacramento, di un calice e di un messale. Nell'occasione venne raccomandata la sepoltura nel cimitero delle "ossa scoperte" (3).
La chiesa non custodiva alcuna reliquia, come venne rilevato nella visita del 29 giugno 1670; l'altare maggiore dedicato a san Lazzaro e l'altare dedicato alla Vergine del Rosario erano consacrati, non quello dedicato a san Bartolomeo. I visitatori trovarono che nell'armadio in sacrestia si trovano ben riposti tutti i paramenti sacri; convocato il sindaco della chiesa fu rilevata la correttezza e la fedeltà nell'amministrazione, ma si raccomandava "che sia formato canonicamente l'Inventario de' beni mobili della sacristia e chiesa in un libretto proportionato"; nel campanile si trovavano quattro campane (4). Nel 1698 venne benedetto il cimitero e posto il nuovo tabernacolo per la custodia delle ostie donato dal popolo; i decreti visitali raccomandano di porre sul battistero "la sua piramide" e di dorare un calice che altrimenti non potrebbe essere usato per la messa (5).
Nel 1711 si procedette ad un allargamento della chiesa adottando un'impostazione più vicina al gusto barocco. Nella visita del 7 luglio 1722 furono riscontrate alcune irregolarità nelle coperture del battistero e degli altari e carenza nella loro dotazione (6), ma nel 1738 si rileva che in chiesa tutto è ordinato e bene disposto e che i registri dei battezzati, dei matrimoni e dei morti sono tenuti correttamente ("recte reperti") (7).
Nel 1752 un fulmine colpì violentemente la torre campanaria che in seguito cadde al suolo; fra il 1764 e il 1766 furono eseguiti diversi lavori di miglioramento, fra cui anche il rifacimento del campanile.
La visita del 17 luglio 1767 registra la presenza delle reliquie della Santa Croce e di san Bartolomeo, entrambe autenticate (8).
Nel 1828 "tutto l'interno della chiesa è bene adatto e nulla vi si trovò in esso che non convenga ad essa"; anche gli arredi e i paramenti sacri furono trovati in ordine; anche i registri nella canonica erano ben tenuti (9).
Nell'agosto del 1861 il paese di Capriana subì un devastante incendio nel quale andò perduto gran parte dell'archivio parrocchiale e ben poco rimase dell'arredo e degli oggetti custoditi all'interno dell'edificio sacro.
Così viene riferito in occasione della visita pastorale del 1864: "La chiesa fu abbruciata nel 1862 (10), miseramente riparata, serve con molta indecenza al culto di Dio poiché è puntellata qua e là, disadorna perfettamente, senza tetto regolare, per cui piove persino sopra la mensa dell'altare. Il pavimento è rotto. Il tutto presenta l'aspetto d'una tettoia malferma e forse pericolosa [...]. I sacri arredi sussistono a sufficienza, perché strappati eroicamente alle fiamme che divorarono tutto il resto [...]. Il popolo desidera ardentemente una nuova chiesa, ma la divergenza dei due Comuni componenti la curazia difficulta assai l'erezione e mette l'Autorità in gravi imbarazzi" (11); intervistato così rispondeva anche il curato don Vito Bertoldi: "La chiesa fu abbruciata e la presente è di legno, provvisoria affatto. Il forestale non vuole accordare il taglio delle piante, onde fabbricare col ricavato una nuova chiesa; e poi vi si oppone l'altro comune dei Carbonari. E intanto la chiesa continua nella sua indecenza" (12). Sui relativi decreti visitali si sottolinea infatti che le divergenze tra le due comunità "mettono le Autorità in istato da non poter pronunciare un definitivo decreto. Il tempo, forse, e la necessità faranno sì che si avvicineranno le parti e si adatteranno a quanto pel loro bene spirituale sarà in proposito deciso" (13).
Il comune di Rover-Carbonare non riteneva necessaria una nuova fabbrica e voleva utilizzare le vecchie mura della chiesa malgrado diverse perizie le avessero giudicate inservibili; non era inoltre marginale il fatto che, qualora favorevole ai lavori, il Comune era tenuto a concorrere alla spesa per circa un quinto del totale. La Luogotenenza, in accordo con l'Ordinariato, respinse il ricorso del comune di Rover-Carbonare e autorizzò il comune di Capriana a costruire la nuova chiesa secondo il progetto del geometra Cristoforo Morelli (14). Il 7 giugno 1866 si creò un Comitato presieduto da don Gioele Simeoni, giunto a Capriana il 14 luglio 1865 in qualità di vicario curaziale.
La comunità decise allora di costruire una nuova chiesa e i lavori cominciarono il 27 maggio 1867, con la benedizione della prima pietra impartita dal parroco di Cavalese. Tutta la popolazione della curazia, composta dai due comuni di Capriana e di Rover-Carbonare, prestò variamente il proprio lavoro: il cantiere si concluse il 18 novembre 1869 con la solenne benedizione del decano di Cavalese.
Il 23 agosto 1875 monsignor Haller, vescovo ausiliare di Trento, consacrò la chiesa dedicandola a San Bartolomeo apostolo (15).
L'interno della chiesa attuale è suddiviso in tre navate interamente decorate; nella prima metà del Novecento il campanile venne sopraelevato con l'aggiunta di un terzo ordine di finestre.
Alla chiesa di Capriana si aggiungono altri due piccoli edifici sacri nelle vicine località di Carbonare (chiesa dell' Immacolata) e di Rover (cappella di Sant'Anna).

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ente della chiesa cattolica

Chiesa

(1) La notizia viene riportata in una relazione seguita in occasione della visita pastorale del 1864: ADT, Atti visitali, 90, 1864, c. 27. Cfr. anche COSTA A., La chiesa di Dio che vive in Trento, Trento, 1986, p. 328.
(2) ADT, Atti visitali, 1, 1538.
(3) ADT, Atti visitali, 11, 1632, c. 158.
(4) ADT, Atti visitali, 12, 1670, cc. 56-59, 81-82, 173.
(5) ADT, Atti visitali, 26, 1698, cc. 598 e 677.
(6) ADT, Atti visitali, 36, 1722, cc. 24, 26, 79, 83.
(7) ADT, Atti visitali, 41, 1738, cc. 8-9, 160-164.
(8) ADT, Atti visitali, 69, 1767, cc. 147, 229.
(9) ADT, Atti visitali, 85, 1828, c. 526.
(10) Così è riportato.
(11) (12) (13) ADT, Atti visitali, 90, 1864, cc. 5, 27.
(14) ADT, Libro B (599), n. 394, 1866; cfr. anche Uff. parrocchiale di San Bartolomeo in Capriana, Carteggio e atti ordinati da don Carlo Bernard, A 15 3.4 b. 3.
(15) ADT, Libro B (660), n. 1815, 1875.

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La scheda è stata compilata secondo le regole di descrizione di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006.

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Codice di diritto canonico (1983)

Decreto Ministeriale 30 dicembre 1986, Conferimento della qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto all'Istituto per il sostentamento del clero nella diocesi di Trento ed alle quattrocentocinquantasei parrocchie costituite nella stessa diocesi. Perdita della personalità giuridica civile da parte di millecentonovantuno enti beneficiali e di quattrocentoquarantadue chiese parrocchiali, tutti della sopraddetta diocesi di Trento

Legge 20 maggio 1985, n. 222, "Disposizioni sugli enti ecclesiastici in Italia e per il sostentamento del clero cattolico in servizio nelle diocesi"

Norme per l'amministrazione del patrimonio delle chiese e dei benefici nonché delle fondazioni ecclesiastiche nella diocesi di Trento, 1865

Denominazione Estremi cronologici
Chiesa di San Bartolomeo in Capriana
Denominazione Estremi cronologici
Parrocchia di San Bartolomeo