La "domina" Silvia, figlia del fu "dominus" Giovanni Antonio Baldironi, cittadino di Trento, vedova del "dominus" Ottavio a Prato, signore di Segonzano, al fine di poter assegnare un'adeguata dote alla propria figlia Margherita a Prato, promessa in moglie al conte Francesco di Collalto, vende al proprio cognato "dominus" Teodorico a Prato, alcuni beni siti nelle pertinenze di Romagnano, in parte allodiali in parte detenuti a titolo di enfiteusi, e specificatamente un maso sito nel paese di Romagnano, presso la chiesa, composto da casa in legno e muratura, cortile e orto; 4 terreni arativi e vignati siti in località "alli Chalmi", dell'estensione complessiva stimata per la semina di 9 staia di sementi; 3 terreni arativi e vignati siti in località "alle Fontanelle", dell'estensione complessiva stimata per la semina di 11 staia di sementi; un terreno arativo sito in località "alla Vall", di estensione stimata per la semina di 4 staia di sementi; un terreno arativo sito in località "a Bellabis", di estensione stimata per la semina di 7 staia di sementi; un terreno arativo e vignato sito in località "a Persach", di estensione stimata per la semina di 3 staia di sementi; un terreno prativo sito in località "al pra grande", dell'estensione di 7 piovi; 2 terreni arativi e vignati siti in località "al masetto", di estensione complessiva stimata per la semina di 8 staia di sementi; per il prezzo di 2.626 ragnesi di denari meranesi, del valore di 5 lire per ciascun ragnese, sulla base della stima effettuata da Gaspare Patton da Romagnano e Simone Mazolla da Povo, con patto di retrovendita entro il termine di 4 anni; vengono fatti salvi i diritti della Prepositura di Trento su alcuni di tali beni, non specificati, e in particolare l'obbligo di pagare un affitto annuo di una brenta di "vino bollito".