Appunti e abbozzi per le pagine con i ringraziamenti a coloro che hanno contribuito alla riuscita della pubblicazione, per l'elenco dei prenotatori e l'indicazione dei fotografi responsabili delle illustrazioni; lettera di Ernesta Battisti a Maroni relativa alla monografia su Giuseppe Craffonara e trascrizione di una sua parte per la prima pagina della monografia; corrispondenza tra Maroni e Silvio Zaniboni, l'Accademia di Belle Arti di Brera, don Enrico Betta, Bice Rizzi, Bepi Dal Ri, l'Accademia Parmense di Belle Arti, l'Accademia Nazionale di San Luca, il sindaco di Riva del Garda (Almerino Viola), Anna, Camillo e Livia Battisti, per la richiesta di informazioni su Giancarlo Maroni; lettera a Maroni di Silvio Clerico in cui critica un articolo, apparso su "l'Adige" del 4 novembre 1961, relativo al quadro di Albrecht Dürer "Veduta della Val d'Arco"; appunti e abbozzi per le singole parti delle note biografiche del menabò e del testo con le note biografiche; trascrizioni di parti di lettere inviate da Giancarlo a Riccardo Maroni, di telegrammi inviati da d'Annunzio all'architetto nel momento della morte del fratello Ruggero Maroni, di una lettera di d'Annunzio all'architetto per la morte del padre di Fabio Filzi (in duplice copia), della lettera del Commissario prefettizio di Riva del Garda (Pio de Angeli) al Prefetto di Trento in merito alla donazione della casa a Giancarlo Maroni e della lettera dell'architetto a de Angeli, della lettera di d'Annunzio a Ernesta Bittanti vedova di Cesare Battisti per la traslazione delle spoglie dell¿eroe sul Doss Trento, del brano di Leopoldo Barduzzi dedicato a Giancarlo nel 1948 tratto dal "Canto sinfoniale", di parte di una lettera dell¿architetto a Giacomo Vittone; ricordino funebre dei defunti Giuseppe Voltolini e Iginio Martini, che furono insegnanti di Giancarlo; articolo di Riccardo Maroni dal titolo "Insegnanti d'altri tempi. Iginio Martini" e lettera a Maroni della vedova Carmen Martini Negri in merito allo scritto; fotografie del quadro di Dürer "Veduta della Val d'Arco", delle medaglie ricevute da Giancarlo Maroni, del busto di Giancarlo Maroni modellato da Silvio Zaniboni, della casa del padre dell'architetto, di opere e progetti da lui realizzati, de "Il Casserotto", sua dimora e studio nel Vittoriale, dell'affresco raffigurante Giancarlo del pittore Guido Cadorin nel Vittoriale, della rappresentazione de "La figlia di Iorio" del 1927 e un disegno della caverna, di Giancarlo Maroni, della casa dell'architetto donatagli dal Comune di Riva del Garda, di un'opera a pastello con Giancarlo sul letto di morte, del suo funerale, di dettagli del Vittoriale; cartoline inviate da Giancarlo a Riccardo Maroni relative al periodo della sua formazione, del momento in cui venne fatta brillare da d'Annunzio la mina del Ponale per l'apertura della galleria che alimenta la centrale di Riva, con il Laghetto delle Danze del Vittoriale; fotografia e cartolina con d'Annunzio e Giancarlo Maroni sulla nave "Puglia" nel Vittoriale; ritagli stampa sulla morte di Giancarlo Maroni con una composizione di Antonietta Bonelli, l¿articolo dal titolo ¿Giancarlo Maroni. Maestro di pietre vive¿ di Fulvio Balisti dalla rivista "Trentino" del febbraio 1952, gli articoli di Giovanni Guardini da l'"Alto Adige" del 3, 4 e 7 gennaio 1952 dai titoli rispettivamente "È morto Giancarlo Maroni l'architetto del Vittoriale", "Giancarlo Maroni ha lasciato un prezioso epistolario dannunziano" e "Il fedelissimo di d'Annunzio riposa accanto a Piffer e Conci", dal "Corriere della Sera" del 3 gennaio 1952 dal titolo "Si è spento al Vittoriale l'architetto Gian Carlo Maroni".