Ebbro di donne e di pittura
Corea del Sud, 2002
Titolo originale: Chihwaseon
Genere: Drammatico
Durata: 117'
Regia: Kwon-taek Im
Cast: Min-sik Choi, Sung-kee Ahn, Ho-jeong Yu, Yejin Kim, Ye-jin Son
Film ispirato alla vita del pittore "Ohwon" Jang Seung Up, nato nel 1843 e scomparso nel 1897. Intorno al 1850, Kim Byung-moon salva il giovane Seung-up che sta per essere picchiato da un gruppo di vagabondi. Seung-up è un povero ragazzino straccione che, per esprimere la sua gratitudine a Kim, esegue rapidamente un disegno di straordinaria intensità. Kim osserva attentamente il talento acerbo, ma già straordinario, di Seung-up e lo incoraggia a coltivare il suo dono.
Biglietti e card in vendita presso:
Casse Rurali Trentine convenzionate in orario di sportello
Cassa del Teatro Auditorium lunedì-sabato dalle 10 alle 19
Cassa del Teatro Sociale lunedì-sabato dalle 16 alle 19
Teatro S. Marco da un'ora prima dell'inizio delle proiezioni
di Davide Caz
Ebbro di donne di pittura (Chihwaseon) è innanzitutto una dichiarazione damore; amore per il proprio paese, per la sua tormentata storia e per le figure spesso nascoste dallombra del tempo che lungo i secoli e le dinastie hanno saputo trasmettere ai posteri lo spirito della Corea. Autore di questopera il regista che è considerato il maestro e la "guida spirituale" del cinema coreano, Im Kwon-taek, da anni attento cantore degli usi, dei costumi ma anche delle piaghe del proprio paese: "penso che il nostro cinema abbia il compito di riportare in vita le nostre radici perdute", ha dichiarato in unintervista di dieci anni fa, "le radici della nostra cultura, che consistono per me nella ricerca della natura umana".
Chihwaseon ricostruisce la vita (narrata in un romanzo di Min Pyong-Sam a partire dai pochi dati noti e da qualche rara testimonianza) del celebre anche se del tutto sconosciuto da noi pittore coreano Jang Seung Up, detto Oh-won, nato nel 1843 e misteriosamente scomparso nel 1897. La sua esistenza viene narrata partendo dalla povera e difficile infanzia fino alla maturità e agli incarichi di grande prestigio, per concludersi con lenigmatica scomparsa. Il film immerge magistralmente lo spettatore in un tempo e una cultura molto distante, raccontando la vita dellepoca con puntuali riferimenti agli avvenimenti storici avvenuti durante gli ultimi anni del lunghissimo dominio della dinastia Chosun. Tutto ruota intorno allo straordinario protagonista: collerico, ubriacone, donnaiolo ma dotato di un immenso talento, Oh-won è costantemente proteso a difendere la propria libertà creativa e a scavalcare i limiti imposti dagli altri e da sé stesso, alla ricerca di unispirazione sempre nuova e precorritrice dei tempi futuri. Im Kwon-taek opta preminentemente per la sua cifra stilistica caratterizzante, la staticità dellinquadratura: "la mia macchina da presa ideale è fissa . Cè un concetto tradizionale coreano conosciuto come Chong Chun-dong, in cui Chong significa calmo e statico e Dong in movimento. Quindi movimento (o azione) allinterno della fissità". La composizione dellinquadratura è molto rigorosa e Im evita sapientemente il ricorso a qualunque facile retorica o enfatizzazione del racconto riponendo tutto il lirismo del film negli splendidi lavori di Oh-won. Fin dalla prima inquadratura, il regista pone in primo piano il pennello, la tela e le linee sinuose del dipinto che man mano vanno a rappresentare il mondo naturale e al contempo la natura transitoria della vita. Che il soggetto fosse un germoglio in fiore, lo spirito fiero di unaquila o la lucentezza di un pesce rosso, questo pittore coreano esprimeva la sua profonda e innata sensibilità. Come ha dichiarato lo stesso regista, Chihwaseon è una dichiarazione esplicita della profonda affinità tra il suo cinema e la pittura di Oh-won: "credo che il dio ubriaco della pittura Jang Seung Up, che ho incontrato spiritualmente mentre mi accingevo a realizzare questo film, sia unaltra manifestazione di me: io mi sforzo di fare dellarte con la mia macchina da presa come lui impugnava il pennello cento anni fa".
da: www.cinemavvenire.it
organizzazione: Centro Servizi Culturali Santa Chiara